Siamo già a metà dell’anno fiscale 2015 per Avnet, la Corporate che riunisce Avnet Technology Solutions (ATS) e Avnet Electronics Marketing (AEM). La Compagnia quindi si trova in un momento privilegiato per effettuare i primi bilanci ma anche per vedere dove la porterà il futuro.
I dati per ora sono incoraggianti. Nonostante il permanere dello spirare dei venti di crisi, i risultati sono stati positivi, pienamente in linea con le previsioni di budget e le aspettative.
Avnet Technology Solutions ha dichiarato un fatturato per il secondo trimestre pari a 7,6 miliardi di USD con un incremento pari all’1,8% all’anno. Buoni i risultati ottenuti in Europa, che è la regione che ha registrato una maggiore crescita con 856 milioni di USD, e ottimi risultati anche per l’Italia, un mercato ancora piccolo in termini di peso, ma che registra elevati tassi di crescita e che ha buone potenzialità di un ulteriore espansione.
“Le aree su cui ci siamo focalizzati – spiega Andrea Massari, Country Manager di Avnet Technology Solutions – sono quella classica dei Data Center, dove si va sempre di più verso le infrastrutture convergenti ed addirittura iperconvergenti; quella dello storage; del networking e computing, dove Cisco gioca un ruolo primario; quella dell’Open Source, principalmente con Red Hat; quella della sicurezza con la nostra nuova divisione ormai partita a pieno regime; e quella della formazione, dove abbiamo raggiunto ottimi risultati con IBM”.
Massari parla di una grande soddisfazione a livello societario per i risultati ottenuti, che, a suo avviso, sono frutto della politica di puntare sul valore e di fornire al partner un effettivo servizio, un elemento differenziante che permetta di premiare gli investimenti di tutti.
Ma chi dorme sugli allori non può crescere, e allora già si comincia a parlare di futuro, perché chi si ferma è perduto.
Le aree di interesse per il 2015 e anche per il 2016 si concentrano attorno ai temi della sicurezza, al data center, all’Internet of Things e alla formazione. L’obiettivo primario è quello di puntare sui partner esistenti per abilitarli ad affrontare le nuove sfide tecnologiche, che aprono scenari ed opportunità prima non immaginabili.
Partiamo dalla sicurezza. Le nuove tendenze come il Byod o la mobility la rendono sempre più necessaria. Per rispondere a queste esigenze ATS ha creato una nuova divisione operativa, costituita da personale italiano in country ma che fa poi riferimento a un competence center che li aiuta a livello di configurazione. Anche qui il focus è quello di puntare sui vendor già a portafoglio che lavorano in ambito sicurezza, come Cisco e RSA, ma tentando anche di introdurre il tema a tutti i rivenditori che si occupano di data center, proprio nell’ottica della convergenza cui si sta andando incontro.
Passiamo poi ai Data Center, il settore che senza dubbio sta attraversando il momento di maggior transizione e innovazione, con il passaggio ad architetture convergenti ed iperconvergenti nell’ottica di offrire una sempre maggiore scalabilità, semplicità e flessibilità.
Il mercato si sta muovendo in questa direzione: ATS offre già la soluzione Elastic Cloud Infrastructure, VMware dispone di Evo Rail, ma nel corso dell’anno sono tanti gli annunci che si attendono.
Questa rivoluzione cambia inevitabilmente anche le logiche del canale e della distribuzione. L’apporto di ATS sarà sempre più all’interno di architetture miste o hybdrid, che uniscono al concetto di Data Center quello di licensing.
“WMware, EMS, Veeam… tutti si stanno muovendo dal concetto di licenza a quello del pay on demand – spiega Massari -. Il futuro è quello di pagare solo quello che effettivamente si usa, un elemento che gioca a favore del rivenditore, che ne trae uno stimolo per transitare a queste nuove tecnologie. Il rivenditore infatti, stipulando col vendor un contratto senza avere un costo iniziale e pagando poi il distributore solo per la parte virtuale di servizio che offre, evita tutta la parte dell’investimento iniziale”.
Altro tassello fondamentale della strategia di ATS sarà poi l’Internet of Things, un segmento che apre infinite possibilità su più livelli (storage, elaborazione dati, Analytics…) e sul quale la società lavorerà in un’ottica di sempre maggiore convergenza con la divisione Electronics Marketing. Proprio in questa direzione è andata anche la recente nomina di Patrick Zammit, proveniente dalla divisione AEM, a capo di ATS.
Per finire, continuerà il focus sulla formazione dove con IBM e Lenovo si sono già ottenuti risultati importanti, ma da migliorare sempre di più.