Nuovo record per IBM. I ricercatori del colosso americano dell’informatica sono riusciti a raggiungere una densità di registrazione pari a 123 miliardi di bit non compressi per pollice quadrato su nastro magnetico. In pratica è come avere una cartuccia nastro pari a 220 terabyte nel palmo di una mano.
Per avere un’idea, consideriamo che 220 terabyte di dati sono paragonabili a 1,37 trilioni di sms o al testo di 220 milioni di libri, per i quali servirebbe una libreria lunga 2.200 chilometri: la distanza tda Las Vegas a Houston nel Texas.
Questo nuovo record dimostra che il nastro per computer – un supporto di memorizzazione inventato nel 1952 con una capacità iniziale pari a circa 2 megabyte per bobina – continua a essere una tecnologia ideale non solo per memorizzare grandi quantità di dati di back-up e di archiviazione, ma anche per nuove applicazioni per i Big Data e il cloud computing. Questo record porta a un miglioramento pari a 88 volte quello della cartuccia LTO6, il prodotto standard di settore più recente, e un miglioramento pari a 22 volte quello dell’attuale nastro di classe enterprise di IBM. Il record è stato stabilito utilizzando un nuovo prototipo avanzato di nastro sviluppato da FUJIFILM Corporation in collaborazione con i ricercatori IBM. In meno di 10 anni è la quarta volta che IBM Research e FUJIFILM collaborano alla realizzazione di soluzioni di eccellenza.
ETH Zurich, un’università internazionale leader con sede a Zurigo, utilizza la tecnologia su nastro di IBM per il back-up dei dati centrali e i servizi di ripristino.”La velocità media di trasferimento dei dati è aumentata notevolmente nel corso degli anni raggiungendo i 60 terabyte circa al giorno e la nostra libreria nastro ha raggiunto più di 5,5 petabyte di capacità. Nonostante i progressi nella tecnologia di memorizzazione globale, il nastro è sempre un supporto promettente per le grandi quantità di dati, per la sua capacità di trasferire i dati in applicazioni Linear Tape File System e per i suoi bassi consumi energetici” ha affermato il Dr. Tilo Steiger, Deputy Head of ITS System Services, ETH Zurich. Se il nastro viene di solito utilizzato in sede per l’archiviazione di video, i file di back-up, le copie per il disaster recovery e la conservazione delle informazioni, sono sempre piu’ numerose le applicazioni fuori sede sul cloud che consentono di avere bassi costi, in media pochi centesimi per gigabyte.
Per raggiungere i 123 miliardi di bit per pollice quadrato, i ricercatori di IBM hanno sviluppato:
– Una serie di tecnologie per il controllo del posizionamento della testina di lettura/scrittura del nastro ad alta precisione ottimizzati per la velocità del nastro: insieme consentono di posizionare la testina con una precisione superiore a 6 nanometri. Questo consente una densità di traccia pari a 181.300 tracce per pollice, un aumento superiore a 39 volte quello dell’LTO6;
– Una tecnologia migliorata della testina di scrittura che consente l’uso di particelle di ferrite di bario (BaFe) molto più sottili;
– Algoritmi di elaborazione del segnale innovativi per il canale dati, in base a principi di rilevazione predittivi dei disturbi che consentono un funzionamento affidabile con un lettore magnetoresistivo (GMR) amplificato ultra sottile da 90nm di larghezza.