L’esigenza emersa presso Banca Popolare del Lazio era la necessità di rafforzare lo storage, grazie a soluzioni innovative per il data center centrale e con la creazione di un nuovo centro nella filiale di Anzio dedicato al backup.
“Come tutte le banche – non solo italiane – piccole e grandi affrontiamo le sfide collegate alla gestione in outsourcing di alcuni servizi, scelta motivata dagli ingenti investimenti richiesti dalla natura immateriale della nostra attività, della complessità delle transazioni e dei processi organizzativi. Ma le applicazioni strategiche sono gestite in casa e lo storage è quindi una questione strategica per noi” spiega Aristide D’Onofrio, Chief Information Officer presso Banca Popolare del Lazio. All’esterno, ai clienti, oltre ai tradizionali prodotti collegati all’home banking offriamo prodotti innovativi come quello collegato all’erogazione di finanziamenti veloci (FIVE). Al nostro interno abbiamo sviluppato una soluzione altamente innovativa per la creazione e la gestione dei processi aziendali in modo dinamico, che si traduce in un ulteriore vantaggio per il cliente: dalla gestione dei conti correnti, ai fidi, alle attività di sportello. Inoltre, come molte aziende, dobbiamo affrontare la crescita esponenziale di dati e informazioni gestite attraverso la posta elettronica”.
Banca Popolare del Lazio doveva dunque garantire il backup da un lato e la business continuity dall’altro, attraverso una soluzione che consentisse, grazie ai vantaggi della virtualizzazione, di disporre delle più innovative funzionalità di gestione dello storage.
La scelta è ricaduta sulla nuova famiglia di soluzioni Virtual Storage Platform di Hitachi in grado di rispondere alle esigenze di chi intende realizzare un’infrastruttura che viene identificata “software-defined”, cioè che svincola i dati dai tradizionali limiti dell’hardware e della collocazione, rendendoli più accessibili grazie a una piattaforma virtualizzata, iperconvergente e scalabile.
Banca Popolare del Lazio aveva già scelto le soluzioni storage di Hitachi Data Systems, a partire dal 2010, grazie alla collaborazione con il Partner Maleva. L’Istituto aveva costruito il primo vero sistema di consolidamento dei dati su piattaforma Hitachi AMS, poi ampliata per supportare la crescita esponenziale dei dati e i nuovi requisiti per il backup.
L’introduzione da parte di Hitachi della nuova soluzione VSP G200 ha permesso di potenziare al massimo la scelta verso la virtualizzazione dei server.
Virtualizzazione che riguarda anche le precedenti risorse di storage in modalità seamless e che garantisce una estrema flessibilità e potenzia le procedure di disaster recovery. La soluzione HDS G200 inoltre è particolarmente vantaggiosa perché riduce notevolmente anche i costi delle licenze, che ora vengono proposte a frame e non a terabyte.
“La nuova piattaforma HDS è assolutamente competitiva in termini di investimenti e, soprattutto, ci permette di dotarci delle migliori tecnologie tradizionalmente appannaggio di grandi imprese” spiega Aristide D’Onofrio. “I principali vantaggi che stiamo già verificando sono l’affidabilità e tutto il potenziale insito nella virtualizzazione: semplificazione, sicurezza flessibilità. Inoltre ci supporta nelle nuove sfide che stiamo affrontando. Stiamo procedendo a un’analisi interna sui dati, per rispondere al meglio sia alle esigenze imposte dalle nuove normative e requisiti stabiliti da Banca d’Italia, che per supportare i servizi ai clienti. Creeremo un database in grado di accogliere numerose informazioni sui clienti che richiederà risorse di storage fino a 15 terabyte.
Si tratterà di un’applicazione ideale per la piattaforma G200 che ci consente di creare copie di salvataggio che sono delle fotografie consistente dei dati e ci garantiscono tutta la libertà di gestione delle stesse copie. Una soluzione che rappresenta anche una certezza per il futuro, grazie a scalabilità e continuità di servizio.
Si tratta di una tecnologia importante che finalmente consente anche alle banche più piccoli di accedere – attraverso piccoli passi e investimenti certi – a grandi sistemi avanzati per grossi volumi di dati” conclude il manager.