Nella classifica stilata dal Report sulla Sicurezza nel Retail redatto da Checkpoint Systems in collaborazione con Crime&tech dell’Università Cattolica, l’estate è una delle stagioni più “favorevoli all’azione della criminalità organizzata” e in cui si registrano elevate differenze inventariali.
Proprio in estate, periodo di iper affollamento soprattutto nei centri commerciali – vuoi per i saldi, vuoi perché la presenza di aria condizionata e di un ambiente piacevole favorisce la predisposizione all’acquisto –, i security manager sono costretti ad affrontare quotidianamente una serie di sfide, prima tra tutte l’alta incidenza dei furti dovuti alla diffusione di apparecchi e sistemi illegali.
Da qui il suggerimento di Checkpoint Systems a combattere le perdite inventariali proteggendosi alla fonte e prevenendo, dunque, il taccheggio. Secondo i dati del 2016, quest’ultimo è la principale causa di differenze inventariali, con l’1,1% sul fatturato globale delle aziende del retail italiane, percentuale che si traduce in 2,3 miliardi di euro.
La prevenzione del taccheggio è quindi un obiettivo strategico di ogni security manager, e in questo senso Checkpoint Systems è a fianco del settore con una serie di soluzioni tecnologicamente evolute in grado di inibire e annullare l’efficacia delle più diffuse apparecchiature criminali.
L’ingegno ai criminali da negozio non manca
Occorre prima di tutto fare chiarezza sui sistemi più usati attualmente dalla criminalità organizzata. I cosiddetti Jammer sono, fondamentalmente, telecomandi che, agendo sulle stesse frequenze delle moderne barriere antitaccheggio, ne disattivano il funzionamento.
Esistono poi i distaccatori, dispositivi utilizzati dagli addetti alla cassa per svolgere le normali procedure di finalizzazione dell’acquisto. Capita molto spesso, ahinoi, che questo tipo di dispositivi, progettati con finalità lecite, divengano essi stessi oggetto di furto e strumento utilizzato a fini fraudolenti. Esiste, infatti, un mercato nero che fa di questi dispositivi un’arma nelle mani di malintenzionati, pronti ad entrare in azione all’interno dei camerini per distaccare – appunto – le placche dagli articoli in vendita.
Altrettanto comunemente utilizzate dalla criminalità organizzata sono poi le borse schermate, grazie alle quali i ladri tentano di eludere i sistemi antitaccheggio foderando con fogli di alluminio le borse nelle quali inserire gli articoli rubati e schermando la rilevazione dei TAG antitaccheggio.
La risposta di Checkpoint
Contro i Jammer, Checkpoint propone una apposita feature integrabile nelle barriere antitaccheggio, in grado di rilevare la presenza di un telecomando Jammer e di annullarne l’efficacia. Grazie a questa tecnologia le barriere installate agli ingressi dei punti vendita sono in grado di captare le interferenze emesse dai jammer, facendo scattare un allarme sonoro fisso, che attira l’attenzione del personale addetto disincentivando al furto i malintenzionati.
Per contrastare l’utilizzo illegale dei distaccatori di antitaccheggio, invece, Checkpoint Systems fornisce una soluzione installabile all’interno dei camerini, l’Apparel Guard, che funziona individuando all’interno del camerino il magnete mentre viene utilizzato nel tentativo di rimuovere l’etichetta rigida antitaccheggio posta sui capi e attivando un allarme.
Infine l’HyperGuard, strumento ideale contro l’azione di borse schermate, rileva il loro ingresso nel punto vendita segnalando l’evento al personale addetto. Il sistema può essere integrato con le antenne antitaccheggio della serie EVOLVE, oppure utilizzato come elegante supporto stand alone, accanto ai sistemi EAS già presenti.
A fianco dei sistemi progettati esplicitamente per rispondere ai dispositivi illegali, non dimentichiamo l’efficacia delle moderne etichette RFID, in ottica di prevenzione furti (oltre che di informazione di valore aggiunto sulle preferenze d’acquisto).