In casa, così come in ufficio, in fabbrica o in strada: “vivere sicuri” rappresenta da sempre uno dei principali bisogni di un individuo. Dal 1° Rapporto sulla filiera della sicurezza in Italia, realizzato da Fondazione Censis e Federsicurezza, emerge chiaramente come la domanda, da parte di aziende e privati, di installazione di impianti di videosorveglianza e sicurezza sia in costante crescita.
Di fronte ad una richiesta di protezione sempre più articolata, anche l’offerta si è diversificata, trainata soprattutto dalla trasformazione digitale attualmente in atto che ha pervaso anche l’industria della Physical Security, attraverso l’introduzione di tecnologie evolute basate sull’IoT e l’Intelligenza Artificiale. In tal senso, il tradizionale videocitofono risulta essere ormai un concetto superato di controllo accessi, che lascia spazio a moderni sistemi di sicurezza integrati, sempre più evoluti, in grado di connettere diversi dispositivi in rete, rendendoli riconoscibili e in grado di comunicare tra loro.
Una nuova sfida, dunque, per il comparto che, in virtù delle potenzialità offerte dall’utilizzo di innovazioni sempre più sofisticate come, biometria, Keypad, LPR (License Plate Recognition) per il riconoscimento delle targhe ecc., allarga i propri confini verso la definizione di sistemi di Safe & Security sempre più efficienti e “smart”, per la protezione totale di edifici e delle città, in cui la raccolta dei dati e la loro elaborazione in informazioni aggregate, rappresenta il vero valore aggiunto in termini di “Situational Awareness“.
Approfondiamo l’argomento con l’Ing. Alessandro Milo, BDM Cyber Security & Video Surveillance over IP di Allnet.Italia.
Dott. Milo, come è evoluto il mercato del controllo accessi negli ultimi anni?
Negli ultimi 5-6 anni, il mercato del controllo accessi ha conosciuto un forte cambiamento, grazie anche all’evoluzione di tecnologie basate sul cloud e su standard aperti IP. In particolare, da circa 2 anni, stiamo assistendo a una nuova fase di crescita del settore, dovuta soprattutto all’integrazione di questi sistemi con piattaforme di IoT ed Intelligenza Artificiale.
Secondo una fotografia scattata dal Business Insider Intelligence, nei prossimi 5 anni i dispositivi IoT in rete arriveranno a essere 40 miliardi e, i Governi, saranno pronti ad investire 900 miliardi di dollari, entro il 2023, nello sviluppo di Smart Cities, Smart Utility, Smart Building e sistemi di telecamere connesse. Il vero valore aggiunto, però, alla base dell’utilizzo di tali tecnologie, è rappresentato dalla capacità di raccogliere l’enorme quantità di big data scambiati dai diversi oggetti e di elaborarli in informazioni aggregate, attraverso l’utilizzo di sofisticati algoritmi di Intelligenza Artificiale, al fine di poterne trarre “informazioni” utili al business aziendale e/o al miglioramento complessivo dell’efficacia del sistema.
Si pensi ad esempio ad un’azienda che svolge corsi di formazione aziendale o di un negozio, che utilizza un dispositivo di People Counting, che conta e monitora i flussi e i comportamenti delle persone che entrano ed escono dalla struttura: alla fine dell’anno, i dati raccolti ed elaborati, potrebbero fornire delle informazioni aggregate utili per migliorare la propria attività, come ad esempio la possibilità di analizzare quali sono stati i periodi di maggiore affluenza e se magari sono corrispondenti a qualche offerta particolare, ecc. Un altro esempio è quello di un’azienda che utilizza la lettura della targa come credenziale d’accesso alla struttura, confrontandola, in tempo reale, con un database di targhe autorizzate: è di fondamentale importanza che tutti gli eventi vengano immagazzinati dal sistema, affinché ogni informazione sia nuovamente disponibile al replicarsi dell’evento stesso.
Inoltre, dall’analisi aggregata di tutti i dati raccolti, l’operatore potrebbe scorgere importanti anomalie nell’impianto e provvedere alla risoluzione delle stesse. La rapida diffusione, infatti, di soluzioni di controllo accessi di ultima generazione basate sull’analisi dei comportamenti, o su parametri biometrici, come ad esempio, il riconoscimento facciale, vocale o di fingerprint, piuttosto che su tecnologia cloud, Bluetooth e Keypad, che si integrano sempre di più anche negli smartphone, aprono lo scenario allo sviluppo di nuove funzionalità avanzate, in grado di accrescerne gli ambiti di applicazione e il livello di sicurezza garantito assicurando, al contempo, una migliore user experience per gli utenti.
Quali sono, dunque, a oggi, le aree di applicazione maggiormente interessate?
Come già anticipato, la necessità di garantire la massima protezione alle persone, in diverse situazioni della vita quotidiana, ha portato all’applicazione e allo sviluppo di sistemi integrati di controllo accessi in molteplici ambiti: dal settore residenziale a quello aziendale e commerciale, dal retail all’hospitality e, ancora, nell’istruzione, nella pubblica amministrazione, nelle strutture sanitarie, nei luoghi di svago o in zone di grandi affluenza, come aeroporti o stazioni, fino allo sviluppo di intere smart cities.
Si pensi, ad esempio, alla possibilità negli Ospedali o nelle aziende farmaceutiche, di limitare l’ingresso in determinate aree “sensibili” solo a personale strettamente autorizzato, riconosciuto attraverso dispositivi biometrici basati sul riconoscimento delle impronte digitali. Oppure, alla possibilità offerta ad una palestra di fornire ai propri utenti, tramite apposita App scaricata su smartphone, una tessera digitale per l’ingresso ai tornelli, che ne consenta l’accesso in modo personalizzato ai servizi, in fasce di orario ben definite o per un determinato numero di volte, in base alla tipologia di contratto sottoscritto. Tali tecnologie stanno trovando sempre maggior riscontro nell’ambito dell’Hospitality, per permettere agli ospiti di accedere alla propria stanza, per il periodo della prenotazione, utilizzando il proprio telefono come chiave elettronica. A oggi, probabilmente l’ambito residenziale risulta essere quello meno sviluppato, dove tutto ciò che era inteso come “domotica” sta evolvendo, anche se lentamente, verso un concetto più evoluto di “smart home“.
In tale scenario, come si colloca Allnet.Italia? Quali le principali tecnologie offerte?
In tale scenario, Allnet.Italia si pone al fianco degli operatori del mercato, in qualità di un vero e proprio “partner tecnologico” di riferimento, al fine di supportarli nell’individuazione della soluzione completa più idonea, volta a soddisfare le specifiche esigenze applicative dei loro clienti. In tal senso l’azienda, al fine di assicurare un’ampia offerta di soluzioni innovative, ha stretto importanti collaborazioni con Vendor d’eccellenza del settore, tra cui possiamo citare 2N, Sofia Locks e Mobotix.
Nello specifico, gli innovativi dispositivi videocitofonici di 2N basati su standard IP, permettono di soddisfare pienamente le esigenze degli impianti digitali di nuova generazione, altamente versatili, scalabili e che assicurano maggiori vantaggi in termini di facilità e costi di installazione. Ideali per essere installati in qualsiasi contesto applicativo, i videocitofoni VoIP 2N, grazie alla loro modularità e connettività LAN ed LTE, offrono la possibilità di combinare le funzionalità di chiamata, tipiche della videocitofonia, con quelle di videosorveglianza e controllo accessi dando vita ad un unico impianto per la sicurezza a 360°.
Tali apparati possono essere, inoltre, integrati con diverse tecnologie, anche mixate tra loro, per l’accesso all’edificio: attraverso la digitazione di un codice sulla tastiera touch, avvicinando un badge di prossimità, utilizzando il proprio cellulare con App dedicata, tramite NFC o Bluetooth oppure, tramite Fingerprint.
Grazie alle applicazioni smart sviluppate da Sofia Locks, l’offerta Allnet.Italia si arricchisce ulteriormente di due innovative infrastrutture in cloud per il controllo elettronico degli accessi. La prima, Sofia Otello è un’applicazione concepita principalmente per Hotel, AirBNB e Bed & Breakfast che, grazie alle serrature intelligenti smart-lock, permette agli ospiti di entrare direttamente in stanza utilizzando il proprio Smartphone. Una volta effettuata la prenotazione, infatti, la struttura inoltrerà un link, tramite e-mail, SMS o WhatsApp con cui attivare la chiave elettronica direttamente dall’App Otello.
Sofia Luckey, invece, è la soluzione ideale per rendere agevole ed immediato il controllo accessi in ambienti condivisi dedicati al lavoro o al tempo libero, quali ad esempio aree co-working, uffici, centri congressi, retail e grandi spazi. Uno strumento user-friendly con cui gli utenti potranno prenotare la propria postazione lavoro da remoto ed accedervi semplicemente avvicinando lo smartphone alla serratura.
Infine, le telecamere IP sviluppate da Mobotix, che integrano direttamente al loro interno sensori per il rilevamento del movimento Moonlight ed un evoluto software di analisi video MxActivitySensor, rappresentano la soluzione ideale per applicazioni che richiedono un alto livello di sicurezza, quali ad esempio carceri, aeroporti o stazioni. Con MxActivitySensor, tali dispositivi sono in grado di auto apprendere e distinguere i movimenti di un target umano, di un veicolo o di oggetti attivando automaticamente un sistema di Intrusion Detection e riducendo così drasticamente il numero di falsi allarmi causati da cambiamenti di luminosità, forti piogge o alberi che ondeggiano al vento.
Un ulteriore elemento di spicco firmato Mobotix è rappresentato dalla tecnologia MxAnalytics, che consente di raccogliere dati statistici sul comportamento di oggetti e persone e di analizzarli, al fine di generare allarmi solo in caso in cui questi subiscano delle variazioni.
Quali sono, secondo lei, i principali limiti all’adozione, e quindi alla rapida diffusione, di tali tecnologie? Come si pone Allnet.Italia in tal senso?
Gli ostacoli alla rapida diffusione di tali tecnologie sono ancora molteplici. Primo tra tutti, la resistenza da parte delle aziende al completo passaggio dall’analogico al digitale. In secondo luogo, il progredire dell’evoluzione tecnologica pone gli Installatori, considerati ancora la figura strategica di riferimento degli utenti, di fronte ad una nuova sfida: essere i massimi esperti nell’implementazione di sistemi completi ed integrati.
Attualmente però, il mercato presenta un forte “skill gap” tra gli operatori professionali, che devono puntare all’aggiornamento continuo delle proprie competenze. Infine, un’ulteriore barriera è rappresentata dalla necessità, soprattutto per le imprese, di investire, di pari passo con le dotazioni tecnologiche, anche in sistemi di protezione dei dati e nell’adeguamento alle disposizioni di legge in materia di privacy.
Allnet.Italia, in tale scenario, si mette a disposizione dei propri clienti al fine di supportarli in ogni fase del processo: dall’identificazione della soluzione più idonea da proporre, alla fornitura dei componenti e delle tecnologie più innovative per la sua realizzazione, fino all’organizzazione di corsi di formazione avanzati, di elevato livello, erogati attraverso la nostra Academy interna, 802.LAB e finalizzati ad accrescere le loro competenze tecniche in materia.
Quali ulteriori evoluzioni prevedete per il futuro?
L’elaborazione sempre più spinta e puntuale dei dati raccolti permetterà, in un prossimo futuro, di arrivare alla creazione di scenari personalizzati finalizzati a migliorare l’esperienza di singoli utenti. L’IA, infatti, permetterà non solo di riconoscere un determinato soggetto, ma di associare a lui tutta una serie di informazioni raccolte rispetto alle sue necessità ed ai suoi gusti, per implementarle in modo automatico ogni volta che questa persona entra, ad esempio, nella sua stanza o nel suo ufficio. Inoltre, siamo certi che anche l’avvento del 5G, sebbene ancora lontano, spingerà gli operatori del settore a sviluppare sistemi sempre più integrati per soddifare le crescenti necessità del mercato e dell’utente finale.