Il progetto EMO.TI.ON, nato nel 2016 con l’obiettivo di realizzare il primo sistema tecnologico integrato per la sicurezza dei bambini affetti da emofilia, ha ultimato la sperimentazione e si avvia alla fase volta all’industrializzazione della sonda ecografica che, dalla Puglia, si auspica possa trovare interesse sul mercato nazionale e internazionale.
Nato dall’integrazione delle competenze di sei società IT pugliesi, di cui CLE di Bari è capofila, la prima soluzione tecnologica integrata per la sicurezza dei bambini affetti da emofilia, ha visto la sperimentazione clinica condotta nell’ultimo anno nella Clinica pediatrica ‘Trambusti’ dell’Ospedale Giovanni XXIII di Bari su 12 bambini emofilici tra 3 e 10 anni, chiudersi positivamente.
Cuore del sistema è la piattaforma on line che, oltre alla trasmissione delle ecografie e alle sessioni di teleconsulto, consente ai vari attori coinvolti nel percorso di cura (pazienti, familiari, care givers, medici di famiglia, specialisti e ricercatori) di comunicare tra loro per raggiungere un ambizioso obiettivo: creare, grazie a un motore di ricerca semantico, una modalità di interrogazione in linguaggio naturale dell’intera base di conoscenza medico-scientifica sul tema, dai medicinali disponibili alle posologie consigliate, dalle normative esistenti alle ultime novità sulle malattie rare.
I risultati diagnostici forniti da un prototipo di ecografo digitale portatile sono, infatti, stati validati confermando la perfetta trasmissione di dati e immagini attraverso una piattaforma in cloud. È su questo luogo virtuale che i medici possono fornire agli assistenti del malato (‘care givers’) il proprio teleconsulto contestualmente alla ricezione delle ecografie digitali.
Da qui un indubbio miglioramento della qualità di vita degli emofilici, sinora costretti a ricorrere con urgenza all’assistenza di centri ambulatoriali e pronto soccorso del territorio o, in assenza di visita, all’infusione di costosi farmaci a scopo preventivo.
Non a caso, tra i benefici menzionati dall’adozione del sistema EMO.TI.ON figurano la drastica riduzione sia del numero di accessi dei pazienti ai centri ospedalieri, sia dell’insorgenza di complicazioni grazie alla tempestività degli interventi curativi.
Come sottolineato in una nota ufficiale da Mariarosaria Scherillo, CEO di CLE, la società capofila della ATS: «A due anni dall’inizio del progetto siamo pronti ad avviare in pochi mesi l’industrializzazione del prodotto che, per il suo carattere innovativo, ha le potenzialità per essere impiegato in ambito nazionale e internazionale. I pazienti colpiti da malattie rare sono 30 milioni in Europa, 250mila in Italia e 21.000 in Puglia, tra le poche regioni italiane a destinare fondi strutturali europei per queste malattie».