Trasformare un’immagine digitale in un’opera materiale rappresenta un passo importante per qualsiasi fotografo ma selezionare il tipo di carta più adatto all’espressione della propria arte non è affatto semplice. Per questa ragione, Canson Infinity indica le principali caratteristiche che devono essere considerate nel momento in cui si decide di stampare su carta Fine Art.
Un fotografo dovrebbe riflettere a come il tipo di carta utilizzato inciderà sull’atmosfera, sull’estetica e sulle sensazioni che l’immagine trasmette a chi l’osserva. Le caratteristiche del supporto cartaceo determinano infatti la resa finale anche se esistono ancora molte idee preconcette che dovrebbero essere superate, come l’utilizzo di carte ad alto contrasto per le immagini in bianco e nero o di carte lisce per ritratti.
Per orientarsi nella scelta della carta da stampa più adatta, possiamo considerare 3 principali caratteristiche. Piuttosto che utilizzare lo stesso tipo di carta per tutte le fotografie, o basare la scelta esclusivamente sulla base del genere o del soggetto, dobbiamo lasciare libero sfogo all’espressione artistica e far sì che anche la scelta del supporto diventi parte del processo creativo.
Texture e consistenza della superficie
La consistenza della superficie può essere determinante per il risultato finale. La fotografia è un’arte che piace soprattutto all’occhio ma anche il tatto può entrare nel gioco delle percezioni. Tra carta liscia o ruvida, quindi, quale scegliere?
La carta liscia di tipo Baryta riproduce i risultati di una stampa ai sali d’argento, con colori ben saturi e contrasti decisi. Le carte fotografiche ruvide offrono, invece, sensazioni tattili gradevoli: la grana della superficie conferisce sostanza all’immagine e le venature della carta saranno visibili sulle aree più chiare della foto, mentre i neri saranno meno evidenti. Un approccio più fisico e materiale, quest’ultimo, che avvicina l’esperienza alla contemplazione di un dipinto.
Le differenze tra carta liscia e carta ruvida, possono essere così riassunte:
· La carta liscia è al servizio dell’immagine, del colore e della grafica. In generale, una carta liscia sarà più adatta per una foto esposta “sotto vetro”.
· La carta ruvida è più interessante per le sensazioni e le emozioni che è in grado di far emergere dalla foto e conferisce maggiore carattere all’immagine.
D-Max: la densità ottica
Tecnicamente, la D-Max esprime il valore del nero più profondo misurato dopo la stampa e può variare in base a diversi criteri (modalità di stampa, scelta della stampante e della tecnologia d’inchiostro associata, ecc.). È comunque importante considerare che quanto più colore nero una carta può contenere, tanto più il contrasto sarà elevato. In ragione di un maggiore contrasto, una foto con molte ombre, ad esempio, avrà più dettagli sia nei toni scuri che nei chiari. In sintesi, più alto è il contrasto, più “drammatica” risulterà essere l’immagine finale.
Finitura della carta: opaca o satinata?
La finitura superficiale influisce sul grado di riflessione della carta. Per le stampe che saranno oggetto a frequenti manipolazioni o spostamenti, la carta opaca è la più adatta in quanto più resistente e meno sensibile alle tracce lasciate dalle dite e al riverbero dalla luce, risultando particolarmente adatta per i book fotografici frequentemente sfogliati e passati di mano in mano. L’opacità la rende anche adatta ad essere esposta.
La carta fotografica satinata risponde ad altre aspettative. Ha caratteristiche molto simili alla carta fotografica lucida e permette di ottenere un’ottima resa cromatica. I colori vivaci, infatti, sono particolarmente accessi ed offre splendide sottigliezze nella resa delle sfumature. Tuttavia, differisce dalla carta lucida perché meno riflettente della luce: anche in questo caso, un vantaggio quando si desidera esporre.