Un importante riflettore acceso sul mondo della disabilità che, se nell’infanzia e in età scolastica riesce a ottenere attenzione e “cura”, in età adulta pare dissolversi, con percentuali bassissime di impiego e scarsa capacità di inserimento sociale.
È questo quanto si propone di fare di HANDImatica, mostra-convegno dedicata alle tecnologie digitali al servizio della disabilità che, dal 30 novembre al 2 dicembre, giungerà alla sua XI edizione.
Un’edizione che parte dai numeri del Censis secondo cui, in Italia, a fronte di
4,1 milioni di persone, pari al 6,7% della popolazione, la spesa pubblica pro-capite annua arriva solo a circa 437 euro, nettamente inferiore alla media europea pari a 535 euro.
E se le stime del medesimo centro di ricerca sono destinate a crescere, con un numero di disabili che arriverà a toccare quota 4,8 milioni nel 2020, l’opinione pubblica continua a percepirne a stento la portata. Un italiano su 4 afferma, infatti, che non gli è mai capitato di avere a che fare con persone disabili, e la disabilità è percepita da 2 italiani su 3 essenzialmente come limitazione dei movimenti, mentre in realtà la disabilità intellettiva è più diffusa in età evolutiva e rappresenta l’aspetto più misconosciuto, al limite della rimozione.
Da qui la scelta di realizzare la mostra-convegno di Fondazione ASPHI negli spazi dell’Istituto di Istruzione Superiore Aldini Valeriani che risponde al desiderio di avvicinarsi concretamente a un pubblico giovane: all’interno dell’istituto saranno ospitate le numerose aziende, i produttori e distributori specializzati che presenteranno le ultime novità tecnologiche, così come il ricco programma di eventi, tra convegni, seminari e laboratori.
Dedicata alle tecnologie digitali al servizio della disabilità e realizzata in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna, la supervisione scientifica dell’Università di Bologna e il patrocinio di FISH – Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, e FAND – Federazione tra le Associazioni Nazionali delle persone con Disabilità, HANDImatica si rivolge alle persone con disabilità e alle loro famiglie, al personale scolastico, agli operatori sociali e sanitari, responsabili di strutture per anziani, mondo del lavoro e della ricerca universitaria, istituzioni, ma anche a tutti quanti siano interessati a conoscere come le tecnologie possano incidere positivamente sulla qualità di vita, indipendenza e inclusione.
Verso una società inclusiva
Nata nel 1980 allo scopo di promuovere l’integrazione delle persone disabili nella scuola, nel lavoro e nella società attraverso l’utilizzo delle tecnologie digitali, Fondazione ASPHI prosegue così il proprio cammino verso una società inclusiva, in cui ciascuno possa muoversi secondo le proprie personali abilità e specificità.
Come sottolineato in una nota ufficiale da Franco Bernardi, Presidente di ASPHI: «Può esistere un mondo senza disabilità? La risposta è sì, se per disabilità si intende la relazione tra una persona, il suo stato di salute e la sua capacità di interazione con l’ambiente in cui si muove e vive. Agendo sul contesto è infatti possibile eliminare ogni barriera e costruire una società inclusiva nella quale ciascun individuo possa esercitare la propria libera e piena partecipazione alle attività quotidiane».
Tre le macro-aree tematiche in cui si raggruppano gli appuntamenti di HANDImatica, dai convegni ai seminari ai laboratori pratici: “Inclusione Scolastica”, con l’ampio focus sulla didattica e l’insegnamento; “Inclusione Lavorativa” compresi gli appuntamenti dedicati al disability management, e “Inclusione Sociale”, per tutto ciò che concerne il mondo degli anziani e delle persone non autosufficienti.
Robotica e realtà aumentata al centro
Il convegno di apertura (giovedì 30 novembre, ore 10) affronta il tema dell’Inclusione nell’era della robotica. Si tratta di un argomento di centrale interesse per Fondazione Asphi, che all’inizio dell’anno scolastico 2017-18 ha introdotto alle Aldini Valeriani-Sirani, grazie a un accordo con la scuola, TjBot, ideato dagli ingegneri IBM, il primo robot progettato per interagire in classe con insegnanti e studenti per affiancarli e stimolarli nell’apprendimento: un esperimento didattico unico nel suo genere, anche perché saranno gli stessi studenti della scuola bolognese a costruire e programmare nei prossimi mesi i “fratelli” del robot-compagno di classe, con l’aiuto degli insegnanti e delle stampanti 3D in dotazione nei laboratori dell’istituto.
Il tema della robotica è al centro di diversi incontri: dalla robotica utilizzata per migliorare le capacità di relazione e linguaggio degli studenti con disabilità cognitive, fino all’autismo, a come i robot possono facilitare il supporto e l’empowerment delle persone con disabilità nel mondo del lavoro. E ancora l’utilizzo della realtà aumentata a scuola, della quale sarà possibile fare esperienza pratica nei laboratori, le innovazioni tecnologiche a supporto delle disabilità nate dal basso, sviluppate da start up o dalle stesse scuole e famiglie, l’utilizzo del digitale nella terza età per bisogni emergenti quali il mantenimento di una longevità attiva, la gestione della fragilità e non-autosufficienza.
C’è anche una Call for Robot
Proprio per porre l’accento sulla crescente importanza dei robot, la cui rapida e pervasiva diffusione sul mercato ha reso l’uso delle loro applicazioni una parte non trascurabile delle nostre azioni quotidiane, HANDImatica ha lanciato una Call for Robot, allo scopo di raccogliere (entro il 15 ottobre 2017) soluzioni progettate per la disabilità: un’apposita commissione selezionerà le proposte ricevute, che saranno presentate durante la manifestazione in un’area dedicata.
Altro tema centrale per Fondazione Asphi è l’autonomia delle persone con disabilità: ecco allora presentate ad HANDImatica le novità nell’ambito dell’accessibilità bancaria, o gli strumenti sviluppati da alcuni Centri Riabilitativi della Regione Emilia Romagna per incentivare l’autonomia, dai computer touch ai sensori di movimento alle tastiere facilitate.
Serve una riorganizzazione degli spazi educativi
Ci sarà una riflessione sul presente, e il futuro, della scuola: se l’orizzonte è quello di una scuola inclusiva, in grado di cogliere differenze e bisogni speciali e valorizzare le specifiche competenze, assieme alle conoscenze, è necessaria una riorganizzazione degli spazi educativi alla luce di una nuova flessibilità e di rinnovati strumenti di apprendimento e di valutazione.
Ecco perché i momenti laboratoriali daranno spazio a esperienze (come quella della flipped classroom) in cui l’interazione tra studenti e insegnanti attraverso l’uso della tecnologia vuole superare la consueta interazione passiva per stimolare un apprendimento attivo e coinvolgente.