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    Italiani e web: a che punto siamo?

    By Redazione BitMAT09/05/20225 Mins Read
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    Dagli anni ’90 ad oggi il web ne ha fatta di strada e ora è utilizzato in maniera massiva da tutta la popolazione, soprattutto dalle fasce di età più giovani. Importante essere vigili anche sul fronte della cyber sicurezza

    digitalizzazione degli italiani

    Ogni periodo storico ha i suoi mezzi di comunicazione. Si è cominciato nell’antichità con lo scambio di missive affidate a piccioni viaggiatori e si è via via passati a mezzi a noi più familiari come il telefono, prima fisso e poi cellulare, la televisione fino all’avvento negli anni ’90 di internet. Con la nascita del world wide web è diventato possibile comunicare in pochi secondi da un continente all’altro tramite computer, tablet o smartphone e oggi la comunicazione in real-time tramite le varie suite di collaborazione presenti sul mercato è stata ormai pienamente sdoganata dall’emergenza sanitaria. I social network imperversano e vengono utilizzati quotidianamente sia per scopi personali che lavorativi accompagnati dalle chat di instant messaging come Whatsapp e Telegram.

    La tecnologia, quindi, ha accompagnato e continua ad accompagnare le persone mettendo loro a disposizione tutta una serie di strumenti che gli consentono di comunicare in qualsiasi momento e ovunque si trovino. Esistono un test per l’età digitale di ExpressVPN dove è possibile valutare quanto si è tecnologici,

    Nel nostro Paese ogni giorno risultano attive sul web circa 50 milioni di persone (l’84% della popolazione) e di queste 35 milioni costantemente online sui propri canali social. Tra le fasce d’età più attive troviamo prevalentemente i giovani: utilizzano il web quotidianamente il 65,3% dei giovani dai 28 ai 24 anni e il 63,6% della popolazione tra i 25 e i 34 anni, mentre la fascia più “vecchia”, cioè quella che va dai 35 ai 54 anni accede al web una volta al giorno nel 57,8% dei casi (Fonte ANSA). Dati che aprono un importante squarcio anche sul problema della cyber sicurezza, spesso sottovalutata dagli utenti, ma che può essere approcciata gradualmente a partire dall’installazione di una VPN.

    Focus sui social media

    Focalizzandoci sui social media, le statistiche rivelano, e il dato non stupisce, che sono utilizzati soprattutto dai giovani. In controtendenza Facebook, dove avanzano anche generazioni più adulte: è infatti interessante notare come il 79% delle persone di età compresa tra 30 e 49 utilizzi Facebook, così come il 68% delle persone tra i 50 e i 64 anni. Contemporaneamente si assiste ad una migrazione progressiva delle fasce adolescenziali verso altri social media, in primis YouTube, Instagram e Snapchat. Un social particolarmente apprezzato dai nativi digitali risulta essere Instagram con un utilizzo massivo del 75% delle persone di età compresa tra i 18 e i 24 anni. Si piazza bene tra i giovanissimi anche Twitter, recentemente acquisito da Elon Mask, scelto dal 44% delle persone dai 18 ai 24 anni e dal 31% di chi ha tra i 25 e i 30 anni. Snapchat è utilizzato dal 73% delle persone tra i 18 e i 24 anni e dal 47% nella fascia di età dai 25 anni ai 30 anni. Dati ancora più sorprendenti arrivano da YouTube utilizzato dal 90% delle persone di età tra i 18 e i 24 anni, dal 93% degli utenti tra i 25 e i 30 anni con buoni tassi di utilizzo anche tra le persone di età compresa tra i 30 e i 49 anni (87%) e di quelle tra i 50 e i 64 anni (70%) (Fonte Sproutsocial).

    In relazione alla scelta del device invece i più anziani sembrano prediligere l’uso di tablet e e-reader mentre i giovani, ovviamente, scelgono lo smartphone: nella fascia di età 18-24 anni infatti ben l’81% utilizza tali device per connettersi a internet contro il 66% dei giovani tra i 25 e 34 anni e il 47% della fascia 35-44 anni (Fonte Nielsen).

    Un problema di competenze

    Un problema anche di competenze digitali dal momento che è il 42% degli italiani di età compresa tra i 16 e i 74 anni ad avere competenze digitali di base, contro una media europea del 56%; mentre in riferimento alle competenze digitali più avanzate l’Italia rimane al 22% contro la media UE del 31% (Fonte OrizzonteScuola). I giovani ovviamente, essendo nativi digitali, hanno una maggiore dimestichezza con il web e la tecnologia mentre è naturale che le fasce più adulte ed anziane, trovandosi a che fare con una realtà quasi ‘aliena’, fatichino di più ad approcciarsi alle nuove tecnologie, anche se in questo senso un aiuto è arrivato dalla pandemia globale che negli ultimi due anni ha spinto anche le fasce più anziane ad approcciarsi maggiormente al web e alla tecnologia, mentre un’ulteriore spinta dovrebbe arrivare dai Fondi del PNNR.

    Sicurezza in primo piano

    L’utilizzo sempre più massivo di internet porta inevitabilmente con sé anche alcune nuove sfide, ed in particolare quelle legate alle tematiche della cyber sicurezza. Due dati su tutti: il 78% degli utenti di internet sarebbe disposta a condividere informazioni personali con le piattaforme social in cambio di visibilità e il 33% condivide informazioni sui profili social che potrebbero facilmente portare all’identificazione della password o della domanda di sicurezza. Quello che sembra mancare è una consapevolezza di fondo su quelli che sono i rischi della rete, motivo per cui occorre attivare campagne di sensibilizzazione, indirizzate soprattutto alle fasce più giovani di popolazione.

    Ma da dove partire? Un consiglio semplice e utile è quello di utilizzare una VPN, una Virtual Private Network, ossia una “rete privata virtuale”: un servizio che protegge la connessione internet e la privacy online tenendo alla larga pericoli indesiderati. Ad esempio, con ExpressVPN, puoi connetterti in modo affidabile a qualsiasi posizione da qualsiasi luogo.

     

     

     

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