Aruba, società di Hewlett Packard Enterprises, ha condotto “Building the Hospital of 2030”, uno studio per sondare la probabilità e la necessità per l’industria sanitaria di creare ambienti di lavoro più intelligenti che incorporino tecnologia mobile, cloud e IoT.
Riportando le interviste condotte a Top Manager della sanità e a futuri specialisti, lo studio ha evidenziato come l’industria si trasformerà entro il 2030.
Secondo il report di Aruba, infatti, l’automazione, la robotica e l’autodiagnosi avranno ruolo cruciale nella cura dell’invecchiamento della popolazione e nell’offerta di esperienze migliori sia per i pazienti sia per gli operatori sanitari.
Nello specifico, grazie a dispositivi indossabili e basati su app per monitorare la salute ed eseguire ecografie, i pazienti avranno finalmente la possibilità di auto-diagnosticarsi da casa un ampio numero di condizioni di salute, senza doversi recare in ambulatorio e in ospedale.
In questo scenario per il futuro, il check-in ospedaliero includerà una tecnologia di imaging in grado di valutare la frequenza cardiaca, la temperatura e la frequenza respiratoria sin dall’ingresso, i sensori potranno rilevare la pressione sanguigna ed effettuare un elettrocardiogramma entro 10 secondi, generando un triage automatico o addirittura una diagnosi al momento.
Così facendo, medici e infermieri, che al momento impiegano fino al 70% del loro tempo in lavori amministrativi, potranno analizzare rapidamente ecografie o cartelle cliniche con un dispositivo mobile risparmiando tempo utile per concentrarsi sulla cura del paziente.
In un futuro, che per certi versi è già qui, i dispositivi si integreranno con le cartelle cliniche digitali, aggiornando automaticamente le condizioni e le terapie, fornendo agli infermieri dati più completi, in tempo reale, facilmente accessibili per prendere decisioni migliori.
Non appena l'intelligenza artificiale (AI) inizierà a giocare un ruolo cruciale nella diagnosi e nelle terapie, il sostegno pubblico crescerà nella misura in cui saremo favorevoli a farci rilasciare diagnosi da una macchina, purché i servizi siano progettati e implementati intorno ai pazienti, i benefici siano spiegati e sia rilasciata l’autorizzazione.
Privacy e security si confermano i rischi da affrontare
Consapevoli dell’esigenza di modernizzarsi, le organizzazioni sanitarie hanno già intrapreso il percorso verso la digitalizzazione, come conferma il report. La ricerca di Aruba ha rilevato che quasi due terzi (64%) delle organizzazioni sanitarie hanno iniziato a connettere i monitor dei pazienti alla loro rete e che il 41% sta collegando dispositivi di imaging o radiografici. Queste misure costituiscono le basi per una strategia IoT (Internet of Things) con milioni di potenziali dispositivi medici interconnessi, indossabili e mobile, che aggiornano informazioni che possono essere condivise più facilmente e utilizzate per fornire cure di qualità superiore.
Tuttavia, al momento questo approccio comporta dei rischi. L’89% delle organizzazioni sanitarie che ha adottato una strategia IoT ha subìto una violazione dei dati. Con l’arrivo di nuovi dispositivi tecnologici nel corso del prossimo decennio, la sfida più importante per le organizzazioni sarà mantenere la tracciabilità di tutti i dispositivi che si collegano alla loro rete condividendo dati medici, al fine di applicare rigide regole di sicurezza.