Per chi, come noi, si trova spesso a seguire conferenze e convegni a seguito dei quali deve scrivere una serie di articoli, è abbastanza comune prendere appunti, per ore, con il proprio notebook. Con il tempo, però, la durata della batterie diminuisce progressivamente, rivelandosi insufficiente per una giornata di lavoro fuori dalla redazione.
Così, quando la batteria non più sufficiente, si aprono due strade: acquistare un nuovo notebook, con i relativi costi e i disagi necessari a riconfigurare e reinstallare i software su una nuova macchina, o sostituire la batteria. Un'opzione, quest'ultima, decisamente delicata quando, come nel caso di Asus, la batteria è integrata.
Da qui l'idea di seguire una strada meno impegnativa, ovvero l'acquisto di una power bank, sfruttando lo stesso principio adottato per alimentare gli smartphone. Una rapida ricerca, sui più comuni siti di vendita online, ci ha permesso di identificare la soluzione apparentemente adatta alle nostre esigenze: una power bank da 24000 mAh prodotta da XTPower che, a fronte di un costo di poco superiore a 100 euro, ci avrebbe garantito la possibilità di un discreto numero di ore di lavoro lontano dalla redazione. Anche il peso, pari a 621 g, rappresentava un buon compromesso tra disponibilità di energia e disagio del trasporto, che sarebbe stato solo occasionale.
Un rapido controllo alla compatibilità dei connettori con i diversi notebook di redazione e una verifica dei feedback positivi, anche in assenza di una prova prodotto, ci hanno confermato di aver individuato la soluzione adatta alle nostre esigenze.
Primi riscontri positivi
Compilato l'ordine, la power bank è arrivata regolarmente in redazione, ben confezionata e con una dotazione di adattatori addirittura superiore alla aspettative. Così, la settimana dopo, in occasione di una trasferta di lavoro, abbiamo testato la batteria esterna firmata XTPower su un notebook Asus con batteria integrata.
Il settaggio è decisamente banale, in quanto una levetta consente di impostare il voltaggio in uscita a 12, 16 o 19 Volt, in base a quanto necessario. Nel nostro caso, come chiaramente indicato dai dati di input del notebook, abbiamo scelto i 19 V. Qualche tentativo in più, invece, è stato necessario per la scelta del connettore, ma questo è un “dazio” necessario, quando si adotta un prodotto universale e a fronte della scelta dei costruttori di non uniformare i sistemi di alimentazione.
Batteria inutilizzabile
Così, collegata la power bank al nostro notebook, abbiamo iniziato a lavorare tranquillamente senza nessun problema. Soddisfatti dall'acquisto, che ci avrebbe garantito una buona autonomia anche in occasione delle trasferte.
Ma le brutte sorprese sono arrivare il giorno successivo, quando abbiamo ricollegato il notebook alla rete elettrica, utilizzando l'alimentatore originale. L'icona della batteria segnalava la mancata ricarica e il messaggio era inequivocabile: "0% disponibile (collegata, ma non in carica)". Da quel momento, quindi, non è più stato possibile ricaricare la batteria, ma il notebook funziona solo se alimentato dalla rete elettrica o dalla power bank. Il costruttore, informato della situazione, ha però declinato ogni responsabilità, con un messaggio che chiudeva ogni possibilità di dialogo:
Caro Signore, Grazie per la vostra email. Mi dispiace, che hai problemi con la batteria del computer portatile. Non è possibile che la Banca di alimentazione danneggi la batteria interna del portatile. Supponendo di aver utilizzato la tensione corretta sulla Power Bank, questo funziona come alimentazione standard. Non è possibile una sovratensione. Contattare il fornitore del notebook per ottenere una riparazione della batteria. Questo è il modo più semplice e veloce per poter utilizzare il computer portatile nel modo originale. Buona giornata. Cordiali saluti, Olaf Karwisch
Alla luce di questo riscontro, inutile aggiungere che il nostro giudizio è totalmente negativo, sia per il problema che abbiamo riscontrato, sia per l'assenza di supporto da parte del produttore. Il tutto pur a fronte di un'anomalia che, per una coincidenza molto strana, si è verificata proprio dopo l'utilizzo della power bank prodotta da XTPower su un notebook che non aveva mai avuto problemi di alimentazione.