Quasi 400 tra clienti e partner si sono dati appuntamento il 7 ottobre scorso presso i Musei San Domenico a Forlì dove in occasione del bicentenario dell’Ebe di Antonio Canova, VEM sistemi ha organizzato il proprio evento annuale che quest’anno ha coinciso con i 30 anni della società, vissuti all’insegna dell’innovazione.
Accolto dal saluto delle autorità rappresentate dal sindaco di Forlì, Davide Drei, Stefano Bossi, amministratore delegato della società ha dato il via alla giornata, ripercorrendo la storia dei primi 30 anni di VEM sistemi.
Un trentennio di crescita per VEM che, negli ultimi 5 anni, ha acquisito due società, NPS e myDev, fondato 3 nuove sedi e una startup, Certego, e, grazie a un piano di crescita “double digit”, punta ora al raddoppio del fatturato passando dai 21 milioni di euro del 2011 a una previsione che supera i 40 milioni come consolidato di gruppo per il 2016.
Un ritmo che non sarebbe stato possibile mantenere senza un forte investimento sulla risorsa principale dell’azienda: le persone. “La ricerca e lo sviluppo dei talenti è uno dei focus principali di VEM – commenta Bossi –, per questo qualche anno fa abbiamo creato VEM4talent, il nostro ‘vivaio permanente’ in cui far germogliare i migliori talenti, che continuiamo a coltivare affiancandoli a risorse di grande esperienza e investendo nella formazione, tanto che oggi vantiamo oltre 500 certificazioni tecnologiche personali per i nostri 180 Vemmers.”
Protagonista della giornata è stata l’Arte, in un coinvolgente parallelo con la tecnologia, con sullo sfondo l’Ebe, l’opera di Canova esposta ai Musei San Domenico a rappresentare l’arte prima violata, perché danneggiata dalla guerra, poi negata, in quanto non disponibile al pubblico e, infine, ricostruita, grazie a un prezioso restauro. Così come accade oggi per i dati: violati, indisponibili ma ripristinati grazie alla tecnologia.
Il legame tra arte e tecnologia, che etimologicamente significa proprio “discorso sull’arte”, è stato sviluppato secondo vari punti di vista, da Marta Perego, giornalista e conduttrice televisiva, che ha parlato di arte e digitale, al professor Marco Roccetti, Ordinario di Informatica, Università di Bologna che ha analizzato il legame tra innovazione e tradizione con il contributo dell’Intelligenza Artificiale; a Carlo Alberto Carnevale Maffè, Professore di Strategia e Politica Aziendale, Università Bocconi che ha invece evidenziato le somiglianze tra il mondo dell’arte e quello della tecnologia; e Agostino Santoni, amministratore delegato di Cisco Italia, che si è soffermato sull’aspetto dell’Arte Violata e sulla centralità della sicurezza IT.
Anche i partner tecnologici saliti sul palco hanno interpretato, ciascuno a proprio modo il legame tra arte, tecnologia e futuro. Roberto Patano, Sr manager Systems Engineering NetApp Italia, ha rappresentato l’importanza del dato in tutte le sue sfaccettature, Davide Zardo, Vice President IT Business Schneider Electric Italia, si è invece soffermato sull’elaborazione dei dati alla base di energia tecnologia e arte, mentre Antonio Bosio, Product & Solutions Director at Samsung Electronics ha delineato il rapporto con l’arte di connettività, sicurezza e collaborazione.
In chiusura, Marco Bubani, Design & Delivery Manager VEM sistemi si è soffermato sul lato umano di VEM e su quella scintilla creativa che si propaga tra i “vemmer” e i partner, creando innovazione partendo dalle idee: uno dei segreti del successo di VEM.