“Il nuovo viaggio verso la scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi”: è questo il monito rivolto da Avaya ai propri partner durante l’Avaya Edge che si è svolto a Milano, un invito ad andare oltre la concezione più tradizionale di Avaya per abbracciare una nuova identità e per scendere sul mercato uniti con l’obiettivo di dare sempre di più ai clienti la possibilità di fruire di servizi automatizzati e in real time.
In un momento di forte fermento, come quello generato dalla digital revolution in atto, e con un business indiretto all’80% Avaya sottolinea l’importanza dell’ecosistema e del lavorare insieme basandosi sulla forza della proposta tecnologica della società, che offre piattaforme capaci di aggregare ambienti diversi e mondo legacy con il mondo cloud. Un invito a lavorare insieme e un appello all’importanza dell’ecosistema affermato primariamente sul palco da Massimo Palermo, Country Manager – Italy,Eastern Europe & Mediterranean countries – Avaya, ma ripreso poi anche nell’intervento di Fadi Moubarak, VP Avaya International. Le richieste per i partner sono quelle di esplorare le soluzioni dell’altra Avaya (non più solo quella tradizionale) creando valore e con l’obiettivo di crescere insieme, portando sul mercato una proposizione unica e sempre più conforme alle richieste del singolo user. “I partner – sottolinea Moubarak – non devono solo vendere le tecnologie, ma anche fornire le applicazioni affinchè queste tecnologie funzionino, dando soluzioni sempre più customizzate. L’obiettivo è quello di lavorare insieme, incrementare il numero dei partner a valore e il numero dei clienti, basandoci su Partner Program che è modulare e supporta sia la parte tradizionale che la delivery in cloud”.
La crucialità del momento è stata evidenziata anche da Paolo Bergamini, Avaya Solutions Engineering Director Europe South, che sulla base del bisogno di deliverare un’experience più automatica possibile ha individuato il nuovo modello di Avaya, che si basa su due pillar strategici: il real-time e l’apertura.
“La nostra soluzione funziona in real-time grazie all’integrazione delle soluzioni più tradizionali con le tecnologie più disruptive (come intelligenza artificiale, machine learning, Internet of Things, realtà virtuale, 3D e così via), consentendoci di deliverare un’experience unificata e non più divisa in silos. La comunicazione audio, video, voce e le UCC saranno integrate. Si ragiona poi sempre più per use case”.
“La digital transformation per noi rappresenta una sfida importante – prosegue Bergamini – e oggi abbiamo voluto qui i nostri partner per mostrare loro come portare sul mercato ai clienti e agli utenti finali queste nuove tecnologie che consentono di avere una nuova experience, più conforme alle esigenze degli users. Nuove tecnologie che consentiranno ai nostri clienti di percorrere il percorso di trasformazione digitale. Il messaggio che abbiamo voluto dare è quello di come i nostri clienti finali riusciranno ad utilizzare queste soluzioni tramite un modello aperto che fa delle integrazioni con processi tecnologici e applicazioni il cuore pulsante per portare all’utente un’experience sempre più fluida e conforme alle aspettative”.
Per riassumere, il modello proposto da Avaya si basa su Avaya Aura (per le comunicazioni audio e video) e Avaya Breeze (per lo svilupo software) su cui si appoggiano Avaya Oceana, Avaya Equinox e gli Snap in, che sono delle applicazioni a disposizione di tutti all’interno di uno store (il modello è quello di Apple) per consentire a partner, sviluppatori e system integrator di scambiarsele, utilizzarle, integrarle per rispondere alle specifiche esigenze di ciascun cliente.