Negli ultimi anni, e ora dopo l’uscita ufficiale dal regime di Chapter 11, Avaya ha lavorato con i partner e a fianco dei clienti in vista di una profonda ristrutturazione che ha visto la nascita di un rinnovato board, la nomina di un nuovo CEO Jim Chirico, e lo stanziamento di 300 milioni di dollari di investimenti che rappresentano un chiaro segnale della direzione in cui la società vuole andare.
Innovazione: questa la parola chiava della nuova Avaya che racchiude in una nuova entità il suo passato, il suo presente, e il suo futuro. Una realtà non più focalizzata solo sull’hardware ma che, dopo la cessione della divisione networking ad Extreme Networks, ha un nuovo core business tutto focalizzato su software, applicazioni e servizi, da deliverare attraverso il modello cloud per garantire alle aziende una maggiore flessibilità, modularità, agilità, in pratica un’architettura più smart che consenta loro di abbracciare il processo di trasformazione digitale ormai alle porte, pena l’uscita dal mercato, come ci insegnano tanti esempi eccellenti.
“Il nostro focus attuale è tutto indirizzato sulla relazione con il cliente e tra i dipendenti (Unified Communications e contact center o customer engament). La nostra missione è quella di abilitare i clienti ad avere una relazione con i loro clienti finali migliore rispetto alla concorrenza, con tutto quello che ne deriva – spiega Andrea Ragazzi, amministratore delegato Avaya Italia e VP Southern Europe – Gli asset di Avaya sono i clienti, che ci hanno supportato in maniera importante durante la ristrutturazione; il team e i partner, che si occupano di veicolare il 75% del nostro business”.
“Siamo anche ancorati alle nuove tecnologie emergenti, come blockchain, intelligenza artificiale ed ovviamente i social media” prosegue Ragazzi.
Cuore pulsante della nuova Avaya è la sua piattaforma di sviluppo applicativo, Breeze, in grado di governare i dati in real time per rispondere in maniera rapida alle esigenze dei clienti e trovare una risposta alle domande in maniera immediata. Una piattaforma di sviluppo che è adattabile ai processi che aderiscono alle diverse funzioni di business e attorno alla quale si sviluppano soluzioni che vanno sia verso il customer engament che verso il team engagement (abbraccia quindi team engagement e contact center superando il vecchio modello di business di Avaya).
Avaya è un’azienda che conta a livello globale più di 130.000 clienti, con 4.000 contratti registrati nel solo 2017. In Italia è presente con 130 dipendenti distribuiti su tre sedi (Milano, Roma e Ancona, sede di un importante dipartimento di R&S a livello mondiale) che cavalcano le direzioni strategiche individuate a livello corporate.
“In Italia abbiamo il vantaggio di avere una grossissima base installata trasversale, dalle piccole e medie imprese, alla pubblica amministrazione, con cui abbiamo un rapporto storico – racconta Massimo Palermo, Country Manager Avaya Italia -. La nostra mission è quella di accompagnare i clienti nel processo di trasformazione digitale collaborando con system integrator, service provider e tutti i nostri partner con la nostra piattaforma Breeze. Il modello di delivery che stiamo cercando di privilegiare anche con un rinnovato programma di canale è il Cloud, che consente ai clienti di valorizzare gli investimenti fatti con noi negli scorsi anni”.
A proposito di Partner, Avaya può contare su una rete di oltre 200 partner attivi in Italia, ma l’obiettivo non è quello di puntare sulla quantità bensì sulla qualità. “Il nuovo partner program Avaya Edge è in linea con le direzioni strategiche sulle quale ci stiamo muovendo, per cui ci stiamo concentrando su una selezione dei partner e sulla loro formazione. Quindi saranno premiati con incentivi, maggiori revenues e rebates coloro che meglio degli altri riusciranno a sviluppare competenze software e applicative per aiutarci a portare il cloud sul mercato”.
Ma le novità non finiscono qui, perché per marzo 2018 è prevista l’apertura di una nuova sede in Italia e prosegue il nuovo programma di Academy, che ha previsto l’inserimento di 50 giovani neolaureati a livello mondiale (tre sono italiani) che avranno un accesso privilegiato al mondo Avaya nell’ottica di andare ad arricchire quel team che è patrimonio e motore della ricchezza di un’azienda che nel prossimo futuro avrà ancora tanto da dirci.