[section_title title=Cartella clinica elettronica: più privacy, sicurezza ed efficienza – Parte 2]
Il recupero degli originali
E se poi c’è bisogno di recuperare un originale? Vediamo le due alternative. Archivio digitale: imposto le chiavi di ricerca e trovo i documenti. Archivio cartaceo: vado nel deposito (che può essere distante anche molti e molti km), capisco la logica con cui sono archiviati i faldoni e poi cerco con la speranza di fare presto e soprattutto di trovare quello che sto cercando. Potremmo andare avanti ancora. Ma è chiaro che una cartella clinica elettronica è più sicura di una cartacea, in quanto permette di garantire maggiore sicurezza alle informazioni conservate e gestire in digitale. Assodato quanto detto sopra, c’è da aggiungere poi che la cartella clinica non è l’unico documento (o insieme di documenti) dematerializzabile in sanità. Possiamo pensare alla dematerializzazione di tutti gli altri documenti come i referti, i moduli privacy, i consensi informati, i documenti fiscali, ecc. Questi documenti possono essere gestiti e trattati nativamente in digitale, proprio come la cartella clinica elettronica. Anche per quei documenti in cui è necessario apporre una firma autografa da parte di un paziente (come per i consensi o le informative ad esempio). In questo caso si ricorre alle soluzioni di firma grafometrica, che realizzano un documento informatico firmato in maniera autografa attraverso delle tavolette forensi con rilevazione della pressione. Anche per questi documenti valgono esattamente le stesse considerazioni in termini di sicurezza, di economicità, e di praticità che abbiamo fatto in relazione alla cartella clinica elettronica. Supponiamo ora di trattare in digitale e quindi di conservare a norma i documenti sanitari compreso la Cartella Clinica Elettronica. C’è però un archivio cartaceo pregresso. Le cartelle cliniche ad esempio vanno conservate a vita.
I benefici della digitalizzazione
Gli archivi cartacei quindi esplodono e col passare del tempo diventano sempre meno leggibili, si possono allagare, bruciare o essere distrutti per qualunque altro fattore naturale. Per la sicurezza delle informazioni contenute, anche queste possono essere sottoposte al processo di conservazione sostitutiva secondo ben determinate e imprescindibili regole progettuali e di comportamento. Andremo così quindi a formare un archivio digitale a partire da un archivio cartaceo, anche se a questo livello non stiamo trattando informazioni nativamente digitali ma stiamo digitalizzando dei pregressi documenti analogici. In ogni caso beneficeremo dei risultati di una digitalizzazione delle informazioni anche se non ancora dei processi, in termini di sicurezza, di economicità e di praticità.
La vera sanità digitale altro non è che la trattazione in maniera nativa digitale delle informazioni, certo, ma non si può prescindere dalla presenza pregressa dei documenti cartacei. In poche parole, con la sanità digitale non produrremo più carta e con la trasformazione dell’archivio delle cartelle cliniche da analogico a digitale elimineremo quella carta che è stata prodotta nel corso degli anni e che dovremmo conservare a vita, con tutti i vantaggi del caso. Le norme ci sono, la tecnologia c’è, gli strumenti ci sono e allora, a questo punto non vale più il concetto che possiamo andare verso una sanità digitale, quanto, piuttosto, il concetto che DOBBIAMO ANDARE verso una vera sanità digitale E come abbiamo già detto sono molti i vantaggi in termini di sicurezza, di economicità, di funzionalità e di semplicità a cui si andrà incontro.