A due anni abbondanti dal lancio sul mercato di PassStore, il repository unico all’interno del quale Passepartout sta lavorando per convogliare le app utili a incrementare il business dei partner, sono ancora troppo poche le applicazioni messe a punto e condivise dal canale. Parliamo di 82 app pubblicate, di cui appena una trentina provenienti dai partner.
Un difetto di comunicazione sembra incidere sul rapporto di partnership tra la software house di San Marino e le circa 270 strutture che, a oggi, compongono una rete capillare lungo tutto il territorio nazionale, Isole comprese.
A loro, in occasione del recente Passworld 2018, l’azienda guidata da Stefano Franceschini e Barbara Reffi ha presentato bitPASS, uno strumento messo a punto affinché le comunicazioni tra il vertice e la base non vadano perse.
Fruibile sotto forma di app disponibile sia su smartphone che su tablet (al momento solo per i sistemi Apple e Android – ndr), bitPASS consente di visualizzare tutte le news pubblicate nell’area riservata e ricercabili anche per parola-chiave, periodo di pubblicazione o argomento.
Su bitPASS sono, inoltre, pubblicate tutte le circolari commerciali e tecniche, così come i listini per i partner e per gli utenti finali, il tutto corredato da notifiche push e da YouPass, lo strumento con il quale i partner di Passepartout aprono un ticket per ricevere supporto diretto.
Non solo.
Attorno a PassStore, i partner che sviluppano app e intendono distribuirle attraverso questo marketplace, Passepartout mette a disposizione un intelligence in grado di verificarne i requisiti formali, proporre qualche eventuale miglioria, offrire supporto grafico alla presentazione della app, che sarà poi proposta a tutti i partner e a tutti i 25mila i clienti di Passepartout.
Un bacino non certo trascurabile secondo i numeri enunciati da Andrea Rosa, Direttore Amministrazione Vendite e Formazione di Passepartout: «Negli ultimi 12 mesi (dati Web Marketing), si sono, infatti, registrate 120mila visualizzazioni dello Store, mentre 16mila utenti unici si sono soffermati sul marketplace per una media di tre minuti».
A livello di distribuzione sicura, poi, i partner che aderiscono a PassStore, beneficiano di installazioni che non necessitano di MDS garantendo al contempo il know how del sorgente e il controllo automatizzato dei posti di lavoro. Inoltre, i rinnovi vengono gestiti completamente in autonomia dal singolo partner direttamente da YouPass, così come le scadenze per essere in linea con il venduto su tutti i canali di Passepartout. Su quest’ultimi, infine, in caso di mancati pagamenti via bonifico bancario, i produttori hanno la possibilità di bloccarne la distribuzione direttamentee da YouPass.
Tra dire e fare ADQ preferisce fare
Paolo Gozzo, Presidente e fondatore di ADQ di Roma, ha un’età imprecisata, un sorriso convincente e il concetto di “evoluzione” al posto della Bibbia sul comodino di casa.
È lui il partner più citato in questa edizione del Passworld 2018.
Contabile in un’azienda romana in cui si utilizzava il software di Passepartout già nel 1999, Gozzo trova successivamente impiego presso un concessionario, che oggi è un suo concorrente, per poi abiltarsi Commercialista nel 2004 e fondare, un anno più tardi, ADQ di cui, dal 2010, è socio unico.
«Dopo sei anni di “one man show” e la conquista, per due anni consecutivi (2014-2015), del Premio Passepartout come Miglior Venditore di PassCom in Italia – ci spiega – mi sono immaginato una decina di app (importazioni estratti conto, contabilità, magazzino e quant’altro) in grado di effettuare il porting da qualsiasi software per i commercialisti e le aziende presente sul mercato ai prodotti di Passepartout. A oggi, dalla loro pubblicazione su PassStore, sono 330 le app scaricate, 198 quelle vendute, per un fatturato annuo che, compresi i servizi, pesa per oltre 40mila euro sulle revenue totali di ADQ».
Un numero destinato a ripetersi ogni anno e, soprattutto, a crescere.
Il 26 aprile, Gozzo pubblicherà, infatti, su PassStore l’attuale quanto attesa App Privacy-GDPR accanto alla quale usciranno anche Controllo Risorse Umane e Mezzi e Attrezzature.
«Il mio segreto? Mai restare fermo. Da pochi mesi ho inserito mio figlio, che si è appena laureato in ingegneria informatica. A lui e all’altro giovane entrato in azienda il compito di integrare Industria 4.0 nel software Passepartout e di essere “disruptive” per il futuro della nostra azienda».