E’ finito il tempo in cui i consumatori accettavano di acquistare soluzioni per l’automazione domestica mono-brand affrontando in taluni casi anche costi improbi. Lo sanno bene i numerosi produttori che negli ultimi anni hanno preferito optare per protocolli wireless aperti come il DECT o lo standard Ultra-Low-Energy (ULE) basato sulle frequenze DECT.
Tra questi il produttore dei router FRITZ!Box AVM, Panasonic, Gigaset, e taluni operatori europei come Deutsche Telekom e Gruppo Orange. ULE risulta particolarmente sicuro, una caratteristica apprezzata da un numero crescente di consumatori, oltre al fatto che i dispositivi basati su ULE, certificati dalla ULE Alliance o che impiegano il protocollo HAN-FUN, possono essere combinati tra loro anche se forniti da aziende diverse. Così questo standard consente di realizzare esattamente ciò che gli utenti desiderano per la propria smart home.
ULE svincola l’automazione domestica dai limiti degli ecosistemi chiusi
Grazie all’ampia portata del segnale radio garantita dello standard ULE, eventuali termostati intelligenti, sensori di movimento o altri dispositivi smart possono essere collegati alla rete domestica in tutta semplicità, spesso premendo un semplice pulsante, pur essendo collocati lontano dalla base DECT. Basta un semplice aggiornamento gratuito del firmware degli apparecchi esistenti, come router dotati del protocollo DECT per la telefonia, per rendere i dispositivi compatibili con ULE ed evitare che gli utenti acquistino una stazione base DECT dedicata per gestire la propria smart home.
Ne é un esempio il FRITZ!Box di AVM. Con FRITZ!OS 7, il produttore ha integrato nei suoi router il protocollo HAN-FUN, estensione dello standard ULE. In linea di principio, una volta effettuato l’aggiornamento del firmware, l’utente può combinare a piacimento nella sua smart home dispositivi basati su ULE di altri produttori come ad esempio rivelatori di fumo, contatti porta/finestra o anche interruttori smart da parete.
Dato che ULE é un’estensione dello standard DECT, supportato dai router che ne dispongono, è possibile integrare nella smart home anche altoparlanti intelligenti come lo L800HX di Gigaset. A differenza dei prodotti della concorrenza, questo smart speaker si avvale del DECT e può essere impiegato sia per condurre telefonate in qualità HD in vivavoce sia – appunto – per gestire la smart home tramite assistente vocale.
In termini di trasmissione vocale il DECT é notoriamente superiore ad altri standard wireless e di conseguenza notevolmente più affidabile. Lo speaker di Gigaset, che supporta anche Alexa, si collega in maniera rapida e semplice a router DECT o a stazioni base DECT stand-alone e consente di chiamare qualunque recapito fisso o mobile o di gestire gli apparecchi per l’automazione domestica tramite comandi vocali.
Un altro esempio é il citofono DoorLine Slim del produtore tedesco Telegärtner Elektronik si avvale anch’esso del protocollo DECT, può quindi essere integrato altrettanto facilmente nella rete domestica. Nel caso dei FRITZ!Box il vantaggio di tale integrazione é che l’utente potrà rispondere al citofono sia tramite il normale cordless di casa sia con il cellulare, persino se è in viaggio.
Inoltro dei comandi vocali anche senza connettività internet
Che la gestione tramite comandi vocali rappresenti un fattore particolarmente rilevante nella smart home é dimostrato dalla crescente popolarità degli assistenti vocali. Anche in questo caso il protocollo DECT / ULE presenta chiari vantaggi rispetto ad altri standard per la domotica. Le soluzioni ULE non richiedono necessariamente una connessione ad Internet per funzionare correttamente. Soprattutto nel caso dei rivelatori di fumo il beneficio é tangibile. Anche qualora Internet non fosse più disponibile, il dispositivo ULE é in grado di segnalare l’eventuale pericolo indicando la migliore via di fuga oppure l’esatto luogo in cui si sta verificando l’incendio.
ULE impiega le frequenze protette del DECT (1880-1900 MHz), esclude quindi per natura interferenze con dispositivi basati su altri standard o con apparecchi Wi-Fi / Bluetooth, di norma ammassati sulle frequenze da 2,4 GHz o 868 MHz, cosa che potenzialmente pregiudica il buon funzionamento della rete di apparecchi per l’automazione domestica. Chi sa quanto sia difficile connettersi a Internet attraverso hotspot sovraffollati non accetterà di buon grado interferenze o eventuali congestioni del traffico dati nella propria smart home.
Gli operatori di canale e i produttori beneficiano degli standard aperti per l’automazione domestica
I consumatori che desiderano avvalersi dell’automazione domestica trovano nel protocollo ULE le migliori premesse, specie se non si vogliono affrontare costi elevati. L’utente può dotare la propria abitazione gradualmente dei dispositivi di cui necessita. In questo modo aumenta il numero di potenziali clienti che affrontano tale passo, con ricadute positive in termini di prodotti venduti sia per i produttori sia per i rivenditori, che, a conti fatti, beneficiano appieno della fine delle soluzioni non integrate.