Quante volte si è sentito dire che “se c’è la salute c’è tutto”? Le app mediche dei nostri smartphone sembrano confermare questa massima.
Se, recentemente, Apple ha faticato a far fronte a un virus nell’App store, non si può negare che sia, insieme al diretto concorrente Android, paladina della salute dei propri utenti.
Esistono, infatti, nell’App Store e nel Google Play di Android, oltre 165 mila app mediche per smartphone e tablet (sul mercato statunitense, ma molte anche in Italia).
A cosa servono le app mediche?
Secondo uno studio della compagnia internazionale Ims Institute for Healthcare Informatics, la maggior parte delle app mediche riguarda il benessere generale dell’individuo (tenore di vita, consigli sull’alimentazione, fitness, controllo della qualità del sonno, smettere di fumare…), ma aumenta anche il numero degli strumenti finalizzati al coretto comportamento in presenza di patologie croniche.
Cos’è una app medica che interagisce con un dispositivo?
Tra le app mediche più interessanti ci sono quelle applicazioni che interagiscono con un dispositivo che può esere indossato dall’utente (wearable). Se l’Italia non è ancora al passo con lo sviluppo di questa tecnologia, nel mercato Usa, lo studio di IMS ha dimostrato che 1 app medica su 10 è in grado di interconnettersi con un dispositivo o un sensore, fornendo elementi sulle funzioni fisiologiche dei pazienti.
Quali sono le categorie di app mediche più diffuse?
Dallo studio emerge che due terzi delle app mediche esistenti (e più diffuse tra la popolazione) riguardano fitness e benessere, mentre quasi un quarto ha la funzione di fornire assistenza nella gestione delle patologie croniche e nell’assunzione di terapie.
App mediche: quali sono i consigli del Ministro della Salute italiano?
In America il 40% delle app mediche ha raggiunto o superato i 5.000 download e il 12% di queste applicazioni equivale a più del 90% di tutti i download effettuati.
Nella VI Conferenza Nazionale sui Dispositivi Medici, in seguito alla pronuncia della Food and Drugs Administration americana (ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici), il Direttore Generale dei Dispositivi Medici, del Servizio Farmaceutico e della Sicurezza delle Cure e il Ministero della Salute hanno proposto l’iter di regolamentazione per il corretto utilizzo delle app mediche sostenendo che “le linee guida europee sulla qualificazione e classificazione dei software (comprese le APP) non sono, in linea di massima, in contraddizione con la posizione della FDA, così come gli standard internazionali: obiettivo dell’Europa sarà di formalizzare una strategia che sappia tutelare la salute pubblica senza ostacolare l’innovazione”.
Nello stesso documento della Conferenza viene specificato che: “la FDA ritiene che le Applicazioni Mediche Mobili possano comportare un rischio potenziale uguale o simile per la salute pubblica, rispetto a quello di un Dispositivo Medico, attualmente regolamentato, qualora non avessero un Funzionamento come previsto”, e che “ la FDA intende comunque monitorare le prestazioni di altre Applicazioni Mobili, che sono al di fuori di questa guida, e determinare se sono necessarie azioni diverse o aggiuntive al fine di proteggere la salute pubblica”.