[section_title title=La stampa on demand nelle librerie – Parte 2]
Con la stampa on demand, ogni libro stampato è un libro venduto
Molte applicazioni possono già da ora essere immaginate. Un’applicazione smartphone potrebbe, per esempio, permettere di scegliere un libro in un catalogo. Il libro sarebbe poi stampato vicino al luogo ove si trova il titolare dello smartphone e utilizzatore dell’applicazione (grazie a geolocalizzazione) e ritirato presso il libraio prescelto. Un vero e proprio cambiamento di paradigma: vendere un libro prima della stampa, mentre oggi il processo è stampare un libro auspicando che venga venduto. Questa semplice soluzione è un progresso non solo per il lettore ma anche per il libraio: con la stampa on demand, un libro stampato è un prodotto acquistato.
Un tale dispositivo potrebbe finalmente consentire ai librai di ampliare in modo significativo il loro catalogo e così riconquistare i clienti che sono stati sedotti attratti dalla pletora di offerte dei siti e-commerce. Da un lato, i prodotti possono essere proposti alla clientela in funzione dei loro gusti. Dall’altro, i librai sarebbero messi in grado di gestire il magazzino in maniera più efficiente. Ciò permetterebbe di ridurre il processo di decisione di acquisto, di aumentare le vendite, riducendo in modo significativo i costi relativi al trasporto e allo stoccaggio di libri.
L’invenzione di un nuovo modello di business “produco quello che vendo”
Resta ancora da definire un modello di business vero e proprio e come affrontare il costo di acquisto della macchina (€100.000) un importo molto difficile da sopportare per le librerie. Diverse soluzioni sono già in fase avanzata come: affitto/leasing (circa 250 euro al mese) o la creazione di una rete per le librerie con consegna in poche ore senza la Espresso Book Machine presso le loro rispettive sedi.
La sfida del modello “produco quello che vendo” (e non viceversa) richiede di immaginare un ecosistema e delle modalità di finanziamento inediti per materializzare ciò che è stato smaterializzato
Se la strada da percorrere è ancora lunga per far nascere un servizio tipo “YouTube degli scrittori”, questo tipo di innovazione ci invita a ripensare la carta digitale tradizionale contrapposta al digitale. Proprio come in altri settori, è forse la convergenza e la complementarietà tra le due tecnologie opposte, ove si trova l’innovazione più ottimale e utile per il consumatore. Carta e digitale non sono più faccia a faccia, ma sono oggi mano nella mano.