Un sistema lanciato nel 2014 in Svizzera e che ha portato il tasso di sopravvivenza per arresto cardiaco ad alzarsi passando dal 35% al 57%. E’ Momentum, che fa piazzare il Canton Ticino in pole position, dietro solo a Seattle (USA) nella percentuale di vite umane salvate.
Si tratta di un software di gestione degli allarmi di massa che permette di avere i first responder sul luogo dell’intervento più velocemente che in passato, con grandi ed immaginabili benefici per il paziente.
1. Per cominciare, che cos’è Momentum?
Momentum è un sistema di gestione degli allarmi di massa e la sua particolarità è che può essere utilizzato sia da enti ed istituzioni che da aziende private.
Come funziona: a fronte di una criticità e in base all’algoritmo di selezione impostato, il sistema effettua automaticamente la scelta dell’utente pronto ad intervenire in base alla sue competenze e disponibilità ma anche alla prossimità all’evento. Il software oggi è utilizzato nelle centrali d’allarme dei servizi d’autoambulanze, nelle centrali di polizia, negli ospedali e nei corpi di protezione civile. Nel settore privato, invece, le aziende trovano in Momentum il sistema ideale per la selezione del tecnico più abilitato e meno distante dal punto di intervento.
2. Come funziona Momentum per avere i first responder sul luogo dell’intervento più velocemente che in precedenza?
Momentum riscuote sempre grande successo tant’è che sta portando importanti risultati anche in numero di vite salvate. Basti pensare che in Svizzera, solo il Canton Ticino ha raggiunto nel 2016 un tasso di sopravvivenza superiore al 50% rispetto alla media europea del 14%.
In passato il metodo per allarmare le persone abilitate ad eseguire il massaggio cardiaco (i cosiddetti first responder) si basava sull’invio di un SMS a tutti coloro che si annunciavano in centrale. Conseguenza di questo “arcaico” sistema sono stati l’elevato costo di gestione dell’allarme, un forte ritardo nel capire chi era abilitato ad intervenire e nessun controllo degli spostamenti dello stesso verso il luogo dell’emergenza. Oggi invece, Momentum ci permette di selezionare in modo più sicuro, veloce e automatico il first responder più vicino al paziente ma
anche di gestire al meglio la sua formazione attraverso un valido controllo. Rispetto a prima è stato eliminato il problema del sovraccarico delle chiamate superflue verso le centrali così che oggi gli operatori possono concentrarsi nel dare effettiva assistenza a chi chiama ed è così di aiuto alle persone vicine al paziente.
Riassumendo: la centrale d’allarme può vedere su mappa e in qualsiasi momento chi è stato selezionato per l’intervento e può comunicare con l’utente stesso se lo ritiene necessario, dall’altra parte invece il soccorritore riceve in modo automatico la posizione esatta di dove si trova il paziente, dove si trova il defibrillatore e a quanti minuti dista l’autoambulanza. Quest’ultimo dato è quello ritenuto fondamentale perché serve al sistema per selezionare solo quei soccorritori che possono realmente arrivare sul paziente prima dell’arrivo dell’autoambulanza, in modo immediato ed efficace. E’ grazie quindi anche alla digitalizzazione che si spiega come si è arrivati oggi al 57% di vita salvate, una vera e propria rivoluzione digitale per la salvaguardia della vita umana.
3. Da dove è venuta l’idea e come si è trasformata nel servizio attuale? Dove è operante al momento e quanto persone copre? Quante persone sono coinvolte per fornire la soluzione?
È grazie alla preziosa e fattiva collaborazione con Fondazione Ticino Cuore che DOS Group ha progettato e sviluppato un prodotto ad altissimo contenuto tecnologico che per le sue caratteristiche di unicità ha dato vita ad un sistema estremamente efficace della gestione della rete dei first responder. Oltre a quello già sopra descritto, quindi di come e perché è avvenuto il passaggio dal vecchio al nuovo sistema di gestione dell’intervento, con Momentum abbiamo anche risolto il problema della gestione dei brevetti e dell’anagrafica dei first responder. In che modo? Semplice, attraverso un’interfaccia web che permette ad ogni
soccorritore la gestione autonoma dei propri dati anagrafici e la gestione degli stessi da parte dell’amministrazione (nel nostro caso della Fondazione).
Momentum nasce quindi con l’intento di notificare un’emergenza ad un gruppo di utenti registrati, dando quindi una risposta ottimale alle necessità di gestione dei sistemi di comunicazione e allerta. Si tratta quindi di un prodotto integrabile con tutti i sistemi di gestione e sgancio di allarmi o eventi preesistenti ed è composta non solo da un’interfaccia Web ma anche da un’interfaccia Mobile (fruibile tramite una app nativa per Android, iOS, Windows Phone), che mette in collegamento la centrale con i device dei singoli utenti per le comunicazioni.
Se la tempestività è fattore critico di successo per la buona riuscita di un intervento, e l’uso ponderato ed efficace di mezzi su strada contribuisce alla salvaguardia dell’ambiente, Momentum è anche la tecnologia ideale che le coniuga entrambe garantendo straordinaria efficienza ed efficacia. Altre caratteristiche distintive del prodotto, da non sottovalutare, sono i sistemi di comunicazione utilizzati, come ad esempio le notifiche push, gli SMS, le chiamate vocali, i Pager, le e-mail ed altri ancora. Tutti sistemi che permettono quindi alla centrale di allarme di inviare le richieste di intervento in tempo reale.
La compatibilità con la piattaforma garantisce ottime funzionalità e grande affidabilità senza richiedere particolari e costose infrastrutture da parte del cliente.
Le centrali non devono comunque preoccuparsi di avere risorse dedicate o con particolari competenze. Questo perché DOS Group dispone di un numeroso team interamente dedicato al continuo sviluppo di nuove funzionalità – a breve infatti uscirà la nuova versione mobile – come pure al suo mantenimento, al supporto che possiamo garantire 24H e 4 in lingue.
Il sistema Momentum conta oggi più di 10’000 soccorritori iscritti e gestiti se consideriamo le oltre sette centrali attualmente attive su tutto il territorio europeo. Ci sono comunque in corso ulteriori nuove attivazioni ma soprattutto significativi progetti che prevedono l’utilizzo di Momentum a livello centrale ma anche nazionale coinvolgendo quindi più nazioni tra loro.
4. È inteso unicamente per professionisti (medici, pompieri, polizia, etc.) o anche per volontari formati? In che modo le varie persone coinvolte cooperano per aiutare i pazienti?
Momentum gestisce le competenze quindi si può decidere a priori, poi in modo automatico, quante persone selezionare per ogni gruppo di appartenenza o per competenza richiesta. Questo sistema ci permette quindi di gestire in modo indipendente la selezione di ogni utente o gruppo anche se i parametri di ognuno differisce l’uno dall’altro. Ad esempio possiamo decidere di selezionare 2 professionisti con luci blu e contemporaneamente tre first responder (laici), l’importante è che riescano ad intervenire in tempi minori rispetto all’arrivo dell’autoambulanza. Questo consente di mandare sul luogo dell’evento solo persone formate e che possono collaborare fra di loro.
Naturalmente il tutto viene sempre supervisionato della centrale, che in modo passivo può monitorare l’efficacia e l’efficienza degli interventi. Il valore aggiunto del sistema è che la geolocalizzazione dei soccorritori entra in funzione solo ed esclusivamente al momento dell’accettazione dell’intervento, da parte dell’utente selezionato. Questo aiuta a preservare la privacy dei soccorritori ma anche la durata della batteria.
5. Puoi darci alcuni esempi interessanti di come Momentum ha aiutato a salvare delle vite in cui il tradizionale servizio ambulanza sarebbe stato meno efficace?
Forse l’esempio più semplice e diretto è quello che mi ha coinvolto personalmente. Io abito in un paesino di montagna con 200 abitanti e una sera, mentre passeggiavo con il mio cane, ho ricevuto un allarme sul mio smartphone, considerando che io stesso sono un first responder registrato nel sistema. La soluzione Momentum e la sua applicazione mobile mi ha quindi permesso di intervenire immediatamente anticipando l’arrivo dei soccorsi, essendo localizzato in un paese non facilmente raggiungibile e in tempi brevi.
In Canton Ticino si verificano uno o più interventi al giorno con una risposta in percentuale sopra al 90% dei casi. Risultato di tutto ciò è la buona riuscita dell’intervento.
6. Abbiamo letto di progetti similari, basati su volontari. E’ a conoscenza di questi progetti e, nel caso, puoi comparare le soluzioni?
Si li conosco ma non in modo approfondito. Ci permettiamo di dire che Momentum è ad uno step più avanzato perché ha già previsto un ulteriore sviluppo. Questo perché il nostro sistema riesce ad ottimizzare sempre di più la rete di soccorritori presente sul territorio.
Sicuramente Momentum ha il pregio di utilizzare una tecnologia disponibile in tutto il mondo, come ben sappiamo infatti lo smartphone è l’oggetto che al giorno d’oggi appartiene ad ognuno di noi.
Confidenti che la soluzione Momentum possa diffondersi a macchia d’olio e in tempi “supersonici”, forte anche dei risultati di vite salvate in Canton Ticino, ci fa sperare in un incisivo sostegno da parte dei media affinché diffondano una nuova cultura che potrà in futuro anche salvare noi stessi in prima persona.
7. Ci sono piani di espansione di Momentum, facendone probabilmente una soluzione a livello mondiale? Quali sono le previsioni per il futuro?
Si, certo! Mi viene difficile pensare che i successi in termini di vite umane salvate vengano limitati ad una sola regione; la nostra idea è quella di mettere a disposizione il più possibile questa tecnologia al servizio di tutti, anche verso quei paesi che vivono in grandi difficoltà. Chiaramente per arrivare a compimento di questa soluzione ambiziosa abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti, a partire dalla politica, ai mezzi di comunicazione di massa fino ad arrivare agli ambiti istituzionali
Come DOS GROUP vede il futuro dell’uomo applicato alla tecnologia? Momentum è la testimonianza che la tecnologia è sì fondamentale ma non potrà mai arrivare a sostituire completamente l’uomo perché mancherebbe di intuizione, progettualità a lungo termine e soprattutto di umanità.