A cura di Riccardo Facciotti, Tech Sales Director South EMEA di Infinidat
I professionisti IT confermano sempre più spesso che i periodi di cambiamento non sono necessariamente positivi. Secondo i dati di una ricerca condotta da Vision Solutions su 1.600 professionisti, il disaster recovery è una delle sfide considerate più insidiose perché riguarda una grande varietà di dati, di cui non è sempre chiaro agli stessi specialisti IT chi ne è il responsabile dal punto di vista amministrativo e operativo. In definitiva, emerge un panorama corporate IT in rapida evoluzione con aziende che cercano di modernizzare la loro infrastruttura per affrontare nuove opportunità di business. Ma questo rapido mutamento sta mettendo in difficoltà alcuni decision-maker IT.
Ecco quindi i nove principi chiave che Infinidat propone di adottare per gestire con successo lo storage di prossima generazione:
1. Progettazione agile
La maggior parte delle grandi imprese sono ormai sulla buona strada per adottare un approccio più agile e sistematico allo sviluppo e implementazione software, e molte stanno abbracciando i principi DevOps su ampia scala. Dovrebbe vigere lo stesso approccio agile per lo storage. Oggi i processi aziendali cambiano molto più velocemente che in passato, e lo storage deve tenere il passo.
2. API-Driven
Gli ambienti dinamici richiedono infrastrutture on-demand, particolarmente in ambito test/dev e multi-tenant. Quando lo storage è API-driven, è possibile controllare in maniera più semplice configurazione, provisioning, manutenzione e monitoraggio. Lo storage API-driven permette di passare dalla fase test/dev alla produzione in modo immediato, ripetibile e altamente affidabile.
3. Adattabilità per un business in evoluzione
Un modo per potenziare l’efficienza di un sistema di data storage è determinare e agire sul valore dei dati. Il processo parte dall’ottimizzazione dello storage comprendendo la rilevanza dei dati rispetto alle necessità e alle preferenze degli utenti. Per esempio, quali workload richiedono un accesso in tempo reale ai dati in streaming rispetto a quelli che utilizzano informazioni storiche o riferite a periodi di tempo specifici per attività di analisi? Il resto dello stack IT sta diventando più adattivo e flessibile: il sistema storage non dovrebbe fare altrettanto?
4. Infrastruttura storage conveniente
Bisogna ammetterlo: gli array all-flash sono eccezionali per determinati workload, fornendo performance elevate, buona disponibilità ed alta efficienza energetica. Ma possono diventare costosi molto rapidamente se i carichi di lavoro iniziano a scalare oltre i 100TB. Mentre il volume dei dati continua a crescere velocemente, e man mano che la necessità di ricavare informazioni di business attuabili da tali dati diventa imperativa, le aziende necessitano di soluzioni convenienti. Un approccio software-defined smart, rapido e flessibile che combina intelligentemente flash con DRAM ultra-fast e dischi rotativi per il contenimento dei costi, avendo performance elevate, sarà la scelta migliore.
5. Massima affidabilità
Le soluzioni storage di prossima generazione avranno bisogno di rispettare – e in molti casi superare – i livelli di affidabilità definiti dai sistemi storage enterprise-class esistenti per rendere altamente disponibili grandi volumi di dati dinamici. Molte soluzioni all-flash-array, che mirano principalmente alle performance, devono ancora raggiungere livelli di affidabilità duratura che le classificherebbero come realmente enterprise ready. L’affidabilità negli array basati su architetture di vecchia generazione (che sono la maggior parte) richiede un numero elevato di dischi indipendenti e riservati in una configurazione RAID per garantire la protezione dei dati. Mentre gli spinning disk sono più lenti rispetto a DRAM e NAND, l’evoluzione tecnologica degli array ibridi ottimizzati flash riescono a ovviare tale lentezza assicurando performance migliori rispetto a quelle AFA, a costi molto inferiori e con densità areale molto maggiore.
6. Media-agnostic
Indipendentemente dal sistema storage prescelto, deve essere basato su un software che operi senza problemi e sia ottimizzato per l’ambiente storage che si sta utilizzando, ora e in futuro. Che si tratti di dischi a capacità sempre più elevata, JBOD, flash lo storage di prossima generazione dovrà funzionare bene con tutti i tipi di dispositivi storage.
7. Semplicità operativa
Vorremmo pensare che lo storage sia semplice. Ma chiunque lo conosca bene sa che il data storage di classe enterprise è tutt’altro che facile. Nello storage di prossima generazione, configurare, mantenere, monitorare ed effettuare il provisioning non deve richiedere familiarità con innumerevoli dashboard e UI; deve consentire a tutti gli utenti, anche quelli non tecnici, di gestire ogni elemento critico da un’unica console dotata di interfaccia intuitiva e semplice da usare. Per le aziende che desiderano beneficiare appieno dei servizi cloud, le RESTful API rappresenteranno la scelta logica degli utenti anche per connettersi, interagire e condividere i dati e le risorse in maniera semplice.
8. Densità reale ultra elevata
Si è osservato che la riduzione del prezzo per gigabyte e l’aumento della densità reale dei dischi hanno superato la legge di Moore. Mentre il numero di transistor su un chip non viene più raddoppiato ogni 18-24 mesi, gli avanzamenti nella tecnologia di memoria stanno accelerando e conducendo a densità sempre più elevate su supporti volatili e non. Lo storage di prossima generazione trarrà vantaggio senza dubbio da densità flash e hard disk ultra elevate per facilitare la digital transformation. I produttori parlano già di dischi da 20TB in arrivo.
9. Amministrazione unificata
Catturare, archiviare e analizzare i dati su scala rappresenta una sfida per le organizzazioni. Per qualsiasi azienda che dispone di un patchwork di soluzioni e protocolli storage, vi sono sostanziali compromessi sull’affidabilità, l’accesso e la disponibilità dei dati. Lo storage di prossima generazione deve supportare gli obiettivi dell’organizzazione, tra cui accesso e disponibilità dei dati on demand, crescente capacità e performance scalabili, riducendo al contempo CapEx e OpEx per il CFO.
Alle aziende che vogliono essere un passo avanti serve uno storage che assicuri performance elevate, scalabilità e disponibilità continua come l’InfiniBox, per fare fronte alle crescenti necessità di affidabilità e di velocità di trasferimento dei dati.