Una delle maggiori sfide per i consumatori nel mondo connesso di oggi è la necessità di apprendere e ricordare funzionalità e vocaboli specifici di molteplici assistenti integrati in diversi servizi e dispositivi. Se si pensa che entro il 2020 i dispositivi intelligenti e connessi dotati di assistenti virtuali in grado di gestire al meglio l’esperienza del consumatore saranno circa 26 miliardi diventa pensare cominciare ad un sistema che offra una sorta di orchestrazione. Gli assistenti di oggi offrono tanti vantaggi, tuttavia solo in rari casi riescono a comunicare tra loro o garantire la compatibilità tra i vari dispositivi. Senza contare il fatto che le aziende sono costrette a decidere se realizzare i propri assistenti specializzati o sfruttare assistenti aperti generalisti.
Per mettere un po’ di ordine in questo caos Nuance Communications ha presentato il suo arbitrator cognitivo, una nuova funzionalità basata sull’intelligenza artificiale in grado di collegare e integrare senza interruzioni una vasta gamma di assistenti virtuali, servizi di terze parti e contenuti attraverso una singola interfaccia che include l'ecosistema automotive, smart home e Internet of Things (IoT) per completare attività complesse e migliorare contestualmente l’esperienza utente.
L'arbitrator cognitivo è centrale nella visione di Nuance di un mondo in cui più assistenti virtuali lavorano insieme per offrire vantaggi agli utenti finali attraverso un’AI conversazionale intelligente ed efficace. L'arbitrator cognitivo crea un hub unico e intelligente in grado di ascoltare, comprendere e indirizzare le richieste dell’utente verso l’assistente specializzato o il servizio di contenuti più adatto a eseguire il compito. Ad esempio, alla guida si può parlare con l'assistente in-car altamente specializzato per richiedere indicazioni stradali e musica in streaming, ma anche per effettuare richieste che verranno indirizzate ad altri assistenti di terze parti che gestiscono attività come acquisti, ordini di generi alimentari, servizi bancari personali e altro ancora. Inoltre, l'arbitrator cognitivo consente agli assistenti virtuali specializzati di Nuance di comunicare direttamente con gli altri assistenti virtuali più popolari rivolti al consumatore.
Tra le caratteristiche principali dell’arbitrator cognitivo:
· La possibilità di collegare assistenti con tecnologia Nuance separati, nonché quelli tradizionali – come Amazon Alexa e Google Home – per indirizzare le richieste e portare a termine le attività senza interruzioni
· La gestione implicita ed esplicita delle richieste dei clienti. Ad esempio, un utente può pronunciare frasi di questo tipo: “Chiedi alla banca il mio saldo” oppure “Quanto mi resta sul conto corrente?” e ricevere lo stesso risultato, senza dover fare riferimento a un assistente o a un servizio specifico per nome
· La possibilità di apprendere automaticamente le preferenze dell’utente nel tempo, affinché l’arbitrator capisca quale assistente o servizio che offre contenuti utilizzare per attività specifiche
· La comprensione contestuale di tutte le attività completate da ciascun assistente, abilitando la modifica delle attività precedenti, ad esempio pronunciando una frase come: “Annulla il mio ultimo ordine”
· L’integrazione simultanea con più servizi e agenti per portare a termine una serie di attività complesse quali “Ordina il mio solito take-away cinese dopo l’ultima riunione di oggi”