Ci siamo quasi, il 14 gennaio 2020 Microsoft terminerà definitivamente il supporto per il sistema operativo Windows 7, annunciato il 13 gennaio 2015, poi esteso per altri due anni, per dar modo alle aziende di migrare a Windows 10.
Dopo tale data Microsoft terminerà tutte le attività di supporto, anche delle componenti funzionali e di sicurezza. Il sistema operativo potrà continuare a essere utilizzato, ma rimarrà di fatto esposto a rischi di vulnerabilità e compatibilità. Una situazione critica per molte imprese, comprese quelle di grandi dimensioni, perché, nonostante il tempo a disposizione, molte aziende non sono ancora riuscite a completare l’aggiornamento e la migrazione di tutti i desktop a Window 10. Come mai?
Le principali criticità alla migrazione
Le stime riportano che nel 50% dei casi le principali criticità alla migrazione riguardano l’incompatibilità con le applicazioni “legacy” sviluppate nel corso degli anni dalle aziende. A questa si aggiungono i requisiti hardware necessari per supportare Windows 10. Si stima infatti che il 34% dei PC di generazione precedente non sia compatibile e quindi vada sostituito, con un conseguente aumento dei costi.
Gli investimenti per realizzare questa migrazione sono importanti, ma può essere l’occasione per introdurre in azienda nuovi strumenti, indispensabili per affrontare i processi della trasformazione digitale. Gestire una migrazione del sistema operativo dei desktop aziendali, mantenendo la precedente logica di un parco PC distribuito tradizionale, senza cogliere cioè l’opportunità di introdurre un cambio tecnologico, avrebbe poco senso. Sarebbe un investimento elevato, senza alcun ritorno.
Le soluzioni Praim per accelerare il passaggio a Windows 10 e creare innovazione
Molti dei clienti Praim sono già passati a Windows 10 in maniera semplice, grazie all’adozione di una soluzione basata su un’infrastruttura desktop virtuale, VDI. Un’architettura VDI permette infatti di spostare al centro le attività di controllo e gestione e di liberare totalmente dalle problematiche di compatibilità e sicurezza le singole postazioni di lavoro, risolvendo molte delle criticità elencate. Di fatto, un’architettura VDI permette di accelerare moltissimo i tempi di migrazione a Windows 10, di ridurre la complessità, di migliorare la produttività dell’azienda, nonché abilitare gli utenti allo smart working, permettendo loro di accedere alle applicazioni aziendali da qualsiasi postazione, anche multi-device.
Oltre ai prodotti Thin Client, disegnati per queste infrastrutture, Praim rende disponibile la soluzione software ThinOX4PC, che consente di convertire qualsiasi hardware PC in un dispositivo Thin Client, con moltissimi vantaggi.
Qualora, per qualche specifica ragione alcune postazioni di lavoro dovessero rimanere con il sistema operativo Windows installato localmente, è possibile semplificarne l’accesso, gestendole centralmente come se fossero dei Thin Client. A questo scopo, Praim ha sviluppato la soluzione Agile4PC disegnata per unificare l’interfaccia di accesso Windows e gestire centralmente i profili e il supporto per tutti questi endpoint.
I benefici dei desktop virtuali
La migrazione a una infrastruttura VDI non è banale e richiede spesso investimenti importanti e un’attenta valutazione del ritorno dell’investimento (ROI). I benefici che ne conseguono possono essere molti: riduzione dei costi di gestione e di supporto, aumento di affidabilità, sicurezza e scalabilità del sistema e miglior produttività aziendale. Inoltre, una volta adottata una soluzione VDI, creare una nuova postazione di lavoro per un collaboratore in azienda, oppure ripristinare una già esistente, richiede pochi minuti e qualche clic.
Per realizzare questi progetti è bene rivolgersi a partner qualificati con competenze specifiche e in grado di guidare l’azienda nella scelta tecnologica più appropriata alle sue esigenze.