[section_title title=SAP promuove le assunzioni di persone affette da autismo – Parte 1]
di Stefanie Nennstiel, HR Diversity & Inclusion Chief Expert – Global Lead Autism at Work, SAP
“Datemi un sistema non funzionante e individuerò facilmente il problema”, ha dichiarato Mark Jessen, consulente IT Technology californiano di Palo Alto, in visita la scorsa settimana all’head quarter nordamericano SAP a Newtown Square. “E’ come se avessi una lavagna bianca nella mia testa, grazie alla quale posso visualizzare connessioni digitali, istruzioni sequenziali, identificare potenziali problemi e rendere i processi più efficienti come fossero in una foto”, ha proseguito Jessen.
Chiedetegli di risolvere questi problemi e lui troverà rapidamente delle soluzioni, individuando percorsi di analisi dati più veloci e accurati. Chiedetegli di descrivere cosa sta facendo e lui dovrà fermarsi e tradurre le immagini in parole. Come altre persone affette da autismo, Jessen riscontra difficoltà nel rispondere a domande aperte, dare priorità a compiti non guidati, stabilire contatto visivo durante le conversazioni – “causerebbero l’interruzione del modo in cui io processo le informazioni” – o gestire i suoi pensieri all’interno di folle rumorose – “Sento tutto” – e deve cercare di dare un senso a tutto ciò. Queste qualità possono rendere difficile essere promossi a scuola o assunti in un ufficio tradizionale.
Ci sono soluzioni alternative, personali, ma queste lasciano le persone autistiche vulnerabili. Autodidatta, Jessen ha lavorato come ingegnere di rete indipendente per 15 anni, fino a che il partner di business e tutore che lo assunse non morì, più o meno nello stesso periodo in cui Mark perse i suoi genitori. Lo stress paralizzò Jessen, inducendolo a indugiare per ore perfino su piccole decisioni come la scelta del cibo. Mark perse il proprio lavoro e finì nel rifugio per senza tetto di Alameda County. Per fuggire dal caos ricercava pace nelle librerie pubbliche. Lesse, fece ricerche e si informò, incontrò rappresentanti di programmi per l’assunzione di persone affette da autismo della Silicon Valley, individui affetti da “neurodiversità”, che utilizzavano le proprie particolari capacità per creare software migliori. Tra queste, Jose Velasco di SAP lavorò per far assumere Jessen affinchè potesse supportare le esigenze di business di SAP, portando valore all’azienda.
“Questo è un lieto fine”, ha concluso Jessen. “Ma ci sono molte persone come me che vengono abbandonate a loro stesse. E’ veramente importante dare continuità alle assunzioni”.
Mark è una delle persone affette da autismo che SAP ha assunto tramite il suo programma Autism at Work a partire dal 2012, dopo che un progetto pilota agli uffici indiani coinvolse un piccolo gruppo di professionisti affetti da autismo per aiutare a localizzare gli errori di software e svolgere altri compiti sistematici.
Jessen ha visitato Newtown Square per partecipare a un simposio di due giorni dove hanno partecipato lavoratori autistici, medici, reclutatori aziendali, accademici e partecipanti a simili programmi di Microsoft, Hewlett-Packard e molte altre compagnie tech. Hanno avuto la possibilità di incontrare John Elder Robison, molto conosciuto per aver realizzato gli impianti sonori dei Pink Floyd negli anni ’70 e i sistemi di gioco Atari, per aver aiutato il governo a creare sistemi di elettronica innovativi nel suo ultimo periodo lavorativo, e per il suo libro scritto nel 2007 “Look Me In the Eye: My Life With Asperger’s”, che lo ha aiutato a raggiungere la maturità nella sua carriera accademica e come sostenitore della comunità delle persone affette da autismo.
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