Nell’era 2.0 i dispositivi elettronici la fanno da padrone in ogni ambito della vita quotidiana dei cittadini. A questo proposito mettere le offerte cellulare incluso a confronto per acquistare un top di gamma Samsung o Apple è un’azione diventata abitudine e condotta da milioni di italiani ogni giorno. Segue poi, spessissimo, l’acquisto dei prodotti tecnologici più disparati, dal classico smartphone, al tablet, all’all in one. Qualunque sia il dispositivo prediletto, l’uso principale che se ne fa è comunque sempre lo stesso, cioè essere connessi.
Che sia tramite Wi-Fi o in 3G o ancora in Lte, i dispositivi e gli italiani attivi sulla rete sono sempre di più e sempre più vicini tra loro in ogni momento, in quella che si può davvero dire l’era dei social. Con Facebook, Twitter e Instagram comunicare e condividere contenuti è semplicissimo e, talvolta, si rivela anche utile, come nel caso della salute digitale e dei progetti di social health relativi.
Uno dei progetti più rilevanti in questo senso è #5azioni – le Voci social health promosso da Sanofi in collaborazione con il Sole24Ore che ha avuto il merito di catturare l’attenzione sul tema della salute sociale dei diabetici. Con ospiti da tutto il mondo l’incontro e le testimonianze dei pazienti e dei familiari, si è posto l’obiettivo, attualissimo, di educare i cittadini, sensibilizzare l’opinione pubblica e la classe politica sulle pratiche virtuali dedicate alla salute.
Protagoniste in questo senso sono proprio le voci delle persone coinvolte dalla malattia, che, attraverso l’uso di community online o di app, hanno potuto sperimentare i vantaggi della condivisione dei social health. Secondo Tamar Ghosh, responsabile del Longitude Prize di Nesta per l’evoluzione digitale dei sistemi sanitari, l’intera comunità scientifica, comprensiva di medici, pazienti e famiglie dei malati, può, d’altronde, trarre beneficio da una fitta condivisione di dati, esperienze e informazioni.
Se il coinvolgimento della persona e del paziente a livello di social health si dimostra quindi cruciale per lo sviluppo di una sanità 2.0, nell’agenda digitale della salute anche tutta una serie di progetti di innovazione sanitaria. Si concentra su questi aspetti Paolo Locatelli del Politecnico di Milano, discutendo, in particolare, gli ambiti della dematerializzazione, del cloud computing, dei servizi digitali al cittadino e della mobile health, sempre più diffusa, con le sue app, nei dispositivi degli italiani.
Tra le storie raccontate, poi, quella di Silvano Sambri, proprietario della Pasticceria Biscotteria Sambri di Bologna, attualmente specializzata nella produzione di dolci per diabetici, e quelle degli undici atleti del Fly Cycling Team, di cui alcuni affetti da diabete mellito di tipo 1, moderate da Andrea Pirovano e Andrea Pusateri. Presenti anche alcuni rappresentanti delle associazioni di pazienti come Alessandra Bosetti di Aagd, Tiziana Buriola di Insù Agd e Giacomo Trapani di Ada.
Contributi anche dai professionisti Marco Bianchi della Fondazione Umberto Veronesi, Marco Massarotto dell’azienda di Digital Communication Hagakure, Gabriele Rossi della Fondazione IRCSS, Claudia Uccelli, CEO di Pazienti.it e Vea Vecchi di Reggio Children. Nella sua globalità, il progetto di social health #5azioni ha permesso il dialogo e il contatto fra i numerosissimi attori adibiti alla cura e alla gestione della patologia del diabete, favorendone l’operatività e coinvolgendo sempre più a fondo la persona, con le sue esigenze e priorità.