Un vero e proprio ecosistema blu. Wildix chiama a raccolta i suoi partner per imbarcarsi in un nuovo progetto presentato in occasione di Smau: l’apertura ai servizi Software as-a-Service. La tecnologia UCC è pronta e la società ha inaugurato questa estate un nuovo partner program dedicato esclusivamente al mondo cloud.
Abbiamo approfondito l’argomento con Cristiano Bellumat, direttore commerciale di Wildix.
“In occasione di Smau abbiamo presentato i nostri sistemi di Unified Communication & Collaboration as-a-service, per cui tutta la tecnologia Wildix è Cloud based – esordisce Bellumat -. Il nostro obiettivo, come fornitore di tecnologia per le UCC è quello di aiutare le aziende ad ottenere un risparmio sviluppando il loro business riducendo una serie di costi indiretti cui vanno incontro. Promuoviamo la collaborazione, sia interna che esterna, permettendo da un lato al personale di un’azienda di essere sempre in contatto ottimizzando la produttività e dall’altro lato consentendo al cliente di interfacciarsi in maniera diretta e immediata con i suoi referenti, senza filtri.
Una semplificazione, un risparmio di tempo e risorse che si traduce per l’azienda in un risparmio di costi. Parlando del cloud, su sui state puntando tantissimo… come si prospetta il mercato dei Servizi SaaS in ambito telecomunicazioni? Andrà esplodendo? Qual è la vostra percezione?
Il mercato avrà un trend di crescita molto importante nei prossimi cinque anni. Si stima un tasso di crescita medio del 18% anno su anno da qui al 2020 a livello worldwide e gli analisti hanno stimato che questo mercato peserà tra i 18 e i 22 miliardi di dollari.
La nostra attenzione è molto alta perché il mondo del Software as-a Service (SaaS) si appoggia ad un modello di business OPEX, garantendo quindi delle revenue costanti ai partner.
E come guardano i clienti questa rivoluzione? Con sospetto? O c’è invece un’apertura? Hanno capito perché devono adottare il cloud?
Il cloud non appartiene ad un’industry specifica. L’adozione per il momento la vediamo soprattutto sulle grandi aziende perché stanno spostando i loro modelli di business da CAPEX a OPEX. Questo è uno dei più grandi driver che spingono all’adozione di soluzioni SaaS. Altri driver si possono individuare nella genetica delle nuove imprese, le startup, che vogliono approcciarsi alla tecnologia ma senza essere vincolati. La tecnologia SaaS è ben accolta da IT Manager giovani perché il modello di offerta si sposa con la loro mentalità e con l’approccio che hanno alle nuove tecnologie.
Il cloud, inoltre, è un fenomeno non solo trasversale alle industry, ma anche alle dimensioni della realtà aziendale, tanto è vero che è adottato in ugual misura sia dalle piccole che dalle medie e grandi imprese. Un fattore determinante è individuabile nel tipo di mentalità del CIO, dal fatto che abbia un modello aziendale OPEX, come abbiamo visto, e dalla sua visione in termini di tecnologia.
Quindi comincia ad esserci una maggiore apertura da parte delle aziende. Parliamo invece di canale. Wildix ha studiato un apposito Partner Program per promuovere l’adozione del Software as-a-Service. Come lo hanno accolto i vostri partner? Avete registrato interesse?
Nel mese di luglio abbiamo iniziato le prime attività di marketing e comunicazione in relazione alle soluzioni cloud di Wildix. La nostra tecnologia è pronta. A settembre abbiamo organizzato tre eventi importanti che hanno voluto dare al mercato il segnale che Wildix c’è. E’ stato grande il successo registrato, con oltre 200 partecipanti. Sono invece 58 le aziende che hanno aderito per il momento al nostro Cloud Program, perlopiù aziende di informatica e system integrator.
Cosa prevede il Wildix Cloud Partner Program?
Il nostro Partner Program per il mondo cloud prevede corsi di formazione tecnica, di formazione commerciale, supporto marketing, supporto tecnico e commerciale.
E’ una forma di programma assolutamente completa perché a differenza dei competitors vogliamo accompagnare i nostri partner nel mercato, dal momento che credo profondamente che non c’è mai una seconda occasione di fare una prima buona impressione.
Le aziende di informatica che entreranno nel programma collaboreranno con i system integrator certificati Wildix che garantiranno supporto tecnico e commerciale sul territorio. Non vogliamo lasciare nulla al caso perché l’esperienza d’uso della tecnologia da parte del cliente deve essere perfetta.
Il programma è stato disegnato in modo minuzioso ragionando sulle singole attività che i tecnici sono chiamati a compiere, sulla base del fatto che Wildix è l’unica a fornire una formazione specifica Software as-a-Service e un piano di marketing specifico.
Cosa vi aspettate da questo programma?
Le aziende di informatica sono le vere promotrici della tecnologia SaaS, per cui ci aspettiamo un buon ritorno. Faremo senza dubbio delle nuove attività su questo canale e l’obiettivo è arrivare a quota 400 reseller che dovranno rivolgersi ad un target di circa 140 mila users.
Torniamo alla tecnologia…
La tecnologia è il DNA di Wildix. Gli sforzi del nostro team di Ricerca e Sviluppo, guidato da Dimitri Osler, vanno nella direzione della semplicità. Le nostre soluzioni devono essere semplici da installare e semplici da usare. Dietro ovviamente c’è un enorme sforzo di ingegnerizzazione che ha portato Wildix a distinguersi sotto molti punti di vista.
Ad esempio?
Wildix è stata la prima azienda al mondo ad utilizzare le UCC in ambiente web, per primi abbiamo usato lo standard HTML5 ed il protocollo Web RTC. Questa lungimiranza ci ha portati ad avere un prodotto pronto per essere distribuito secondo una logica as-a-Service in tutto il mondo con un click.
Facilità nell’utilizzo quindi, con un linguaggio tipico del mondo web che ben si sposa con i nuovi modi di fruire delle tecnologie. Dal punto di vista della sicurezza, invece?
La sicurezza è senza dubbio uno dei punti focali nell’adozione delle tecnologie SaaS. Anche qui Wildix fa da pioniere integrando nativamente la sicurezza sulle sue tecnologie. Siamo gli unici, infatti, ad avere a bordo un SBC (Session Boarder Controller), una sorta di firewall che protegge il sistema, garantendo una soluzione secure by design.
L’adozione di soluzioni di UCC è spinta anche dall’affermarsi del nuovo modello di Digital Workplace. E’ così?
Per creare un vero sistema di Digital Workplace la tecnologia deve possedere alcune caratteristiche abilitative, ovvero la possibilità di condividere documenti, collaborare senza layout fisici, permettere una comunicazioni rapida senza interruzioni e soprattutto la user experience individuale deve essere ottimale. Per fare questo il sistema deve essere assolutamente intuitivo, permettendo alla persona di utilizzarlo in autonomia e rapidamente in ogni parte del mondo in cui si trovi, e permettendo anche un risparmio in termini di formazione del nuovo personale, che in questo modo diventa subito operativo.
Quindi Wildix abilita di fatto il Digital Workplace. Quali sono altri fattori abilitanti questo modello intrinsechi alla vostra soluzione?
La sicurezza come abbiamo visto. La mobility, cioè la possibilità di lavorare da ogni ambiente dove ci sia connettività grazie al fatto che la tecnologia Wildix è web based, quindi consente di essere fruita su tablet, laptop o via smartphone. La tecnologia Web RTC e le WEB API sono ulteriori fattori abilitanti. Sono già tre anni che usiamo le API nei nostri sistemi, consentendo alla nostra suite di essere integrata con altri sistemi, come ad esempio il CRM, all’insegna di una massima personalizzazione.
La nostra videoconferenza, e questo è un altro fattore abilitante del digital workplace, non implica la necessità di installare alcun plugin. Viene fatta via web, per cui tutte le persone dotate di tablet, laptop o smartphone possono partecipare o creare sale conferenze uno a uno o uno a molti.
Accanto a tutte queste novità Wildix sta anche portando avanti un piano di internazionalizzazione…
Abbiamo aperto a giugno 2016 una sede negli Stati Uniti che ci sta regalando grandi soddisfazioni e che ci sta permettendo di diffondere il brand in maniera sempre più importante sul territorio americano. Novità dell’ultim’ora è l’apertura di una sede anche in Inghilterra, dove dopo cinque giorni lavorativi abbiamo già registrato quattro partner all’attivo. Un successo che è andato oltre le nostre aspettative".