La divisione Clinical Effectiveness di Wolters Kluwer Health, fornitore di informazioni e soluzioni al point of care per il settore sanitario, è Gold Sponsor di Health IT 2017, l’evento dedicato al mondo della sanità e ai fornitori di servizi e soluzioni per il settore sanitario.
Temi principali dell’edizione di quest’anno saranno la trasformazione della struttura ospedaliera in centro di controllo della salute; il confronto tra chirurgia robotica e innovazioni tecnologiche sostenibili; la necessità di garantire la protezione dei dati; l’implementazione di modelli predittivi per la diminuzione del rischio clinico e del tasso di incidenza delle patologie; il contenimento dei costi.
La divisione Clinical Effectiveness di Wolters Kluwer Health sarà presente con un desk nell’area espositiva per illustrare il suo prodotto di punta UpToDate, la risorsa di supporto decisionale in campo clinico basato su prove di efficacia, i cui contenuti sono curati e aggiornati da un team di oltre 6.300 medici-autori. Uptodate ha l’obiettivo di aiutare i professionisti sanitari a prendere in modo rapido le decisioni migliori per la cura del paziente, copre 24 specializzazioni e comprende un totale di oltre 10.500 argomenti, per ciascuno dei quali sono indicati nel dettaglio autori, data di aggiornamento e bibliografia. I contenuti sono redatti interamente in inglese, ma con possibilità di navigare il sito e ricercarli per patologie, sintomi, procedure e farmaci anche in altre lingue, incluso l’italiano.
Davide Navone, Senior Sales Account Manager di UpToDate per l’Italia sarà uno degli speaker dell’evento con l’intervento “Come raggiungere il traguardo dell’efficacia clinica”, previsto alle ore 11.10 all’interno della sessione “Smart Information”. L’intervento illustrerà come i sistemi di supporto decisionale avanzato in campo clinico come UpToDate siano in grado di trasformare l’attuale modello sanitario “medico-centrico” e parcellizzato in un modello basato sulla centralità del paziente, garantendo la continuità delle cure all’interno del continuum assistenziale”.