[section_title title=Zebra Technologies punta tutto sul 2D – Parte 1]
Il mondo del retail cambia e per abilitare nuove logiche che portino a vantaggi significativi sia per il consumatore che per il rivenditore occorre puntare sull’innovazione. Nell’ambito della lettura del codice a barre le ultime tendenze parlano chiaro: i nuovi imager 2D stanno prendendo sempre più piede e paiono destinati a soppiantare i lettori tradizionali e monodimensionali. Parola di Ugo Mastracchio, Sales Engineer Manager di Zebra Technologies Italy, col quale abbiamo parlato del fenomeno e di come la società intende muoversi per sfruttare tutte le opportunità offerte dal mercato.
Con l’affermarsi sempre più spinto di un’esperienza d’acquisto multicanale, dei pagamenti via mobile e l’affermazione delle immagini 2D le esperienze di shopping stanno cambiando in maniera radicale. Qual è lo scenario allo stato attuale e quali sono i trend?
Il settore verticale su cui siamo maggiormente presenti è il Retail e da un po’ di tempo a questa parte ci siamo accorti che i retailer si stanno attrezzando per cercare di offrire una customer experience diversa all’interno del punto vendita.
La nostra risposta alle nuove esigenze arriva con l’introduzione di soluzioni, che si affiancano a quelle tradizionali ma che vanno ad abilitare la lettura del codice a barre a due dimensioni. Abbiamo così, ad esempio, equipaggiato le casse, in ambito retail food, con lettori imager biottici, in grado di leggere i codici a barre a 360°, quale che sia l’orientamento del bar code e indipendentemente da come è stampato sul packaging, offrendo importanti vantaggi come la velocizzazione della transazione alla cassa. Maggiori benefici derivano poi dal fatto che questi dispositivi sono dotati anche di un lettore laterale che consente la lettura del codice a barre 2D direttamente dallo smartphone, abilitando di fatto logiche di voucher elettronici o di dematerializzazione della carta fedeltà, che sono le due iniziative che stanno iniziando a prendere piede in maniera pervasiva anche in Italia, sia in ambito retail food che retail non food.
Altre novità?
Altro elemento fondamentale è il rilascio di budget significativi per la loyalty app, l’applicazione fedeltà che gira su iOS e Android, quindi su sistemi operativi consumer, e che consente al retailer e al consumatore un’esperienza di shopping innovativa. Scenari al momento futuristici, ma che non sono poi così lontani dal realizzarsi, parlano di sensori sparsi in negozio che tramite applicazioni e dispositivi sanno dove il consumatore si trova all’interno del punto vendita, permettendo così di raggiungerlo in via immediata ad esempio con promozioni sulla base del suo cluster di appartenenza. Si avrà così un’esperienza molto personalizzata anche nel mondo fisico. Il modello, per capirci, è quello che Amazon offre a chi fa shopping online: scoprire cosa fa il cliente, sapere che prodotti ha guardato, quali ha pensato di acquistare, recapitargli consigli sulla base dei dati di cui dispone. Tutte informazioni che il colosso delle vendite online dispone ma che il retailer che possiede un negozio fisico non ha ancora a disposizione. Questo poi, si traduce, anche nella tematica dell’omnichannel e della possibilità di far leva sulla multicanalità per rendere diversa l’esperienza d’acquisto del cliente: ad esempio qualora una certa merce che interessi ad un cliente non sia disponibile in negozio ci sarà la possibilità di rindirizzarlo o di impegnarsi a consegnargli il prodotto a casa, il tutto interagendo con lui semplicemente con la loyalty app.
Sembrano degli scenari davvero interessanti, atti a rivoluzionare le abitudini d’acquisto del consumatore ma anche del retailer che fornisce il servizio. Vi siete già impegnati nella realizzazione concreta di progetti così ambiziosi?
Macy’s ha pubblicato un’importante iniziativa realizzata con nostra tecnologia negli Stati Uniti in occasione del Black Friday, che ha previsto il dispiegamento nei loro negozi di sensori bluetooth blue energy per poter abilitare una caccia al tesoro nel corso di questa importante giornata, che rappresenta il 60-70% degli acquisti complessivi del periodo natalizio, lanciando contemporaneamente la nuova versione della loro applicazione e proponendo promozioni attraverso un’applicazione interattiva all’interno del negozio.
Tutti questi cambiamenti come impattano sugli operatori del negozio?
Inevitabilmente si sta assistendo ad un loro reprofiling: mentre prima era l’addetto alla logistica ad assicurarsi che ci fossero i prodotti negli scaffali, li muoveva dal retro agli scaffali o era attivo nell’attività di controllo alle casse per verificare cosa fosse acquistato, oggi la tecnologia interviene prepotentemente per automatizzare le operazioni di self check out e gli operatori diventano in grado di fornire assistenza al cliente.
E che ruolo hanno le tecnologie come quelle offerte da Zebra Technologies in questa rivoluzione che è in corso?
Il grande cambiamento che stiamo vedendo è che mentre i nostri prodotti con lettore di codice a barre incorporato prima erano utilizzati a scopo meramente logistico ora diventano dispositivi che abilitano applicazioni di customer facing. Il Retail quindi non è più solo location, oggi il retail è attivo anche nell’attività di proposizione.
Un’attenzione, questa, particolarmente forte nel fashion retail, come nel caso di Cisalfa, per la quale abbiamo realizzato una soluzione hardware e software che consente di migliorare l’esperienza del cliente quando si tratta di provare le scarpe. Per loro abbiamo studiato un’applicazione molto semplice, un dispositivo a formato badge, indossabile al collo e con lettore 2D di codice a barre incorporato che legge il codice a barre del prodotto e verifica in tempo reale la presenza in magazzino di quel modello particolare, della taglia, del colore e qualora non fosse presente nel punto vendita verifica se quello stesso prodotto è disponibile in negozi vicini o nel canale online.
Qual è l’obiettivo di iniziative come questa? Quali i vantaggi?
L’obiettivo è duplice: da un lato si migliora la produttività dell’operatore e dall’altra migliora il servizio al cliente, si ottimizza la shopping experience, minimizzando il numero dei clienti che se ne vanno dal negozio senza avere comprato niente e contemporaneamente portando avanti un’opera di fidelizzazione.
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