II piano della sanità lombarda per curare e assistere i malati cronici, ma anche una richiesta di tempi rapidi e risposte concrete da parte del governo. Questo quanto emerso dal convegno “Modello lombardo 4.0, dal territorio agli ospedali”, organizzato da Motore Sanità e ospitato presso la sala auditorium di Lombardia Informatica, partner strategico di Regione Lombardia. Una giornata di discussione e studi dedicata alla riforma sanitaria, e più nel dettaglio quella legata ai pazienti cronici, in attuazione da parte dalla regione stessa: “Serve una pressione forte, da parte di Regione Lombardia e di tutti gli attori coinvolti, affinché si possa avere un interlocutore al governo che porti le nostre necessità sui tavoli di discussione – le parole di Giorgio Caielli, presidente di Lombardia Informatica – è inutile portare avanti delle riforme che impattano sulla gente se poi dobbiamo aspettare due anni per l’attuazione, a causa di norme sugli appalti per l’ICT che non rispondono alle esigente di alcuni settori come la sanità”.
Caielli prosegue: “Riguardo a nuovi progetti, abbiamo richiesto l’accreditamento come polo strategico nazionale; così potremmo diventare il centro anche per tutta la Pubblica Amministrazione lombarda e, di conseguenza, definire gli standard che mancano in questo momento”. Senza dimenticare la necessità di una struttura tecnologica adeguata: “Si percepisce la necessità di creare una rete ultra veloce per la sanità lombarda – precisa ancora Caielli – noi ci rendiamo disponibili a fare da collettore con Regione per rispondere a tutte queste necessità; certamente un forte investimento in tecnologia, per quanto riguarda la telemedicina e la gestione remota del paziente cronico, potrebbero dare maggiore efficienza al sistema e un consistente abbassamento dei costi”.
Il modello di Regione Lombardia risulta ancora una volta riferimento per tutto il sistema nazionale: “Lombardia Informatica e Regione lavorano da tanti anni sulla riforma del sistema sanitario – conclude Caielli – siamo l’unica regione che ha a disposizione una storicità dati di 20 anni su un bacino di 10 milioni di cittadini. Per questo motivo ci candidiamo per poter diventare l’ente che possa definire le linee guida del territorio e gli standard. Anche perché molte regioni ci chiedono informazioni ma spesso non hanno dati sui quali poter fare analisi”.
L’obiettivo della riforma è “migliorare la qualità della vita del paziente cronico rendendo più appropriate e sostenibili per l'intero sistema sanitario nazionale le sue cure – ha dichiarato Giulio Gallera, assessore al Welfare di Regione Lombardia, in chiusura del convegno di oggi – l'età media avanza e grazie all'innovazione tecnologica le malattie si cronicizzano”. Aumentano i bisogni sanitari e le richiese dei pazienti: “Il nostro sistema attuale offre risposte quasi esclusivamente negli ospedali – prosegue Gallera – i bisogni dei pazienti cronici potrebbero invece essere affrontati e gestiti in maniera diversa, con costi notevolmente inferiori. In questo paese da alcuni anni si è deciso un contenimento spesa pubblica sulla sanità – prosegue ancora l’assessore – si investe meno e si spende ciò che si può. Non si può sempre dire che c’è il problema delle liste d'attesa se non arrivano soldi; la sola legge 23 non può risolvere i problemi ma mira a creare collaborazione tra territorio e ospedali grazie alla tecnologia e al fascicolo sanitario elettronico. Così facendo viene creato un piano assistenziale individuale per il paziente cronico. Anche perché i bisogni sanitari si sono modificati in questi anni, sarebbe sbagliato continuare ad immaginare un’erogazione di servizi ancora sul modello ospedalocentrico”.