Il settore della sanità è sempre più nel mirino degli hacker. La conferma arriva dall’ultima edizione del rapporto Clusit, presentato a Verona nel corso del Security Summit, dove il settore sanitario si è dimostrato essere quello che ha subito l’incremento percentuale più stelevato di attacchi gravi (+ 144%) nel primo semestre 2016, con finalità di furto di informazioni ed estorsione tramite ransomware. Seguono il settore bancario e finanziario (+93%), che nel 2016 fa registrare in assoluto il maggior numero di attacchi degli ultimi 11 semestri; le infrastrutture critiche (+84%) e la grande distribuzione/commercio (+ 17%).
Percentuali positive elevate (+77%) anche per l’ampia categoria “Altri Settori”, che raggruppa tutte le organizzazioni non puntualmente classificabili, a dimostrazione del fatto che ormai i bersagli sono allargati.
Più in generale dal Report, che fornisce il quadro aggiornato ed esaustivo della situazione globale della sicurezza informatica, emerge come la progressiva digitalizzazione globale e la necessità di iper-connessione espongano sempre più la nostra società agli attacchi cyber: nei primi sei mesi dell’anno, infatti, sono cresciute del 9% le attività compiute con finalità criminale rispetto al semestre precedente.
Tra le evidenze, il cybercrime si riconferma – secondo un trend in costante ed inesorabile crescita dal 2014 – prima causa di attacchi gravi a livello globale, attestandosi al 71% del totale delle cause di attacco nel semestre appena concluso.