Protagonista della transizione energetica, Socomec continua a investire nello sviluppo di soluzioni di stoccaggio fisse e mobili.
In occasione della gara “500 Nocturnes”, Socomec ha presentato la sua e’car dimostrativa: un’unità mobile di stoccaggio dell’energia e il veicolo elettrico da corsa che la completa. Questo veicolo, alimentato dalla soluzione ESS mobile di Socomec, ha effettuato alcuni giri di pista dimostrativi durante le prove. Il programma, condotto in partnership con E’nergys, IBS e Pegasus Racing, era volto a consentire la ricarica rapida dei futuri veicoli elettrici da corsa tramite l’utilizzo di soluzioni di stoccaggio di energia pulita e senza investimenti per le infrastrutture dei circuiti di gara.
Ivan Steyert, AD di Socomec, sottolinea l’importanza di questo progetto: “Raccogliamo una sfida: quella di realizzare una stazione mobile di stoccaggio dell’energia, novità assoluta al momento. Facciamo leva sulle nostre competenze: comprovata esperienza, sistemi affidabili e capacità di adattare le nostre tecnologie a situazioni molto esigenti. Affrontiamo infatti la necessità del trasporto di batterie pronte all’uso, cosa impossibile oggi con le batterie a ioni di litio tradizionali, grazie alla nostra partnership con la società IBS, specializzata in questo settore. “
Al di là dell’applicazione sportiva, la stazione mobile di stoccaggio dell’energia servirà ad alimentare in modo temporaneo numerose applicazioni: siti isolati, gestione di eventi sportivi e culturali, fiere, cantieri, interventi di emergenza… La stazione di potenza è una fonte complementare di energia che ha il vantaggio di essere meno inquinante di un gruppo elettrogeno, oltre ad un bilancio di carbonio inferiore.
Lo stoccaggio di energia, una sfida ambientale importante
Dal 2011, con l’avvento del fotovoltaico, Socomec ha sviluppato soluzioni fisse di stoccaggio di energia, alcune all’interno di progetti-pilota europei (Nice Grid e Nice Smart Valley), guidati da Enedis, ottenendo un record mondiale di autonomia di 10 ore di funzionamento in isola.
“Simulando una commutazione di potenza della rete continentale, collegate da batterie e non da un gruppo elettrogeno diesel, il consorzio ha testato la fattibilità tecnica di una soluzione pulita e industrializzabile la cui affidabilità e regolarità di fornitura di energia sono nostra responsabilità”, spiega Antoine Baveux, direttore Energy Storage in Socomec.
Queste soluzioni concorrono a rendere accessibile l’energia elettrica in zone remote e a rendere tale energia più pulita. Consentono infatti di limitare gli impatti della produzione intermittente delle energie rinnovabili e di ridurre o eliminare l’utilizzo di gruppi elettrogeni che funzionano con energie fossili.