A cura di Gregory Pings
Come sarà il lavoro tra cinque o dieci anni? Per rispondere a questa domanda, dobbiamo rivolgerci a quelle persone che, proprio in questo momento, stanno dando forma al nostro futuro. Una di queste è Jacob Morgan, autore, speaker e futurologo che, in una puntata del suo The Future of Work Show, ha presentato Steve Hoover, CEO del PARC, compagnia di Xerox Corporation, azienda diversificata che opera nel settore dei servizi, con sede a Palo Alto, negli USA, e diversi ricercatori.
Secondo Hoover la collaborazione sarà la chiave per il futuro del lavoro. Non dobbiamo però dimenticare che parliamo dell’uomo che guida il centro di ricerca in cui è stato sviluppato il personal computer e sono state inventate quelle icone che oggi sono parte integrante dei nostri smartphone. In altre parole, quelle tecnologie che hanno, a tutti gli effetti, cambiato il nostro modo di lavorare. Quando Steve Hoover parla di “collaborazione”, quindi, si riferisce più a un’idea di “comunicazione interpersonale”. Ecco alcuni esempi:
- I computer saranno più di uno strumento, diventeranno i nostri partner.
- Il lavoro indipendente sarà sempre più comune e si focalizzerà su singoli progetti, uniti e portati a termine grazie all’aiuto della tecnologia. Dopodiché, le persone si dedicheranno ad altri progetti, spesso con un team interamente nuovo.
Su cos’altro sta lavorando il PARC?
Oltre a cambiare il modo di lavorare, i ricercatori del PARC stanno lavorando sulla cosiddetta “clean technology”, un settore molto avanzato, caratterizzato da cambiamenti rapidi e dall’innovazione. Qui di seguito, alcuni progetti presentati durante lo show:
- Laser che producono luce da un piano wafer. Questi laser ad emissione superficiale sono particolarmente utili per le trasmissioni di dati tramite la fibra ottica.
- Celle a combustibili avanzati che rispettano gli standard commerciali.
- Componenti elettronici stampati: nuove applicazioni che modificano i costi e la complessità dell’elettronica, in modo che i circuiti integrati possano essere stampati nei prodotti durante il processo produttivo.
”Abbiamo messo le persone al centro della tecnologia”, ha spiegato Hoover. “La tecnologia dovrebbe migliorare la nostra vita, ed è per questo che usiamo la scienza buona per comprendere e tentare di risolvere i problemi delle persone”.