La digitalizzazione è uno dei macro-trend che coinvolge da tempo le imprese italiane, che vi vedono uno strumento essenziale per garantire la propria produttività e competitività su un mercato sempre più agguerrito a fronte della globalizzazione.
La situazione attuale tuttavia ha trasformato questo processo graduale in un “si salvi chi può”, che non meraviglia: molte categorie di aziende sono impossibilitate a continuare l’attività per legge e cercano modalità diverse per commercializzare i propri prodotti.
Molte altre invece possono restare aperte, soprattutto nel terziario, ma devono necessariamente implementare il telelavoro. Per queste, l’utilizzo di strumenti in cloud è vitale.
Come sottolineato in una nota da Michele Piccini, CEO di IPKom: «Ora più che mai occorre un approccio che metta in atto le principali caratteristiche del lavoro agile: innovazione e creatività. Bisogna tuttavia evitare l’impiego di strumenti che possono impattare sulla sicurezza e l’integrità di dati e comunicazioni aziendali per non correre il rischio che dall’emergenza sanitaria derivino criticità infrastrutturali al momento difficili da gestire».
I clienti IPKom hanno potuto garantire la continuità della propria attività lavorativa permettendo ai dipendenti di lavorare da casa: si avvalgono del loro numero interno aziendale e rispondono alle chiamate in arrivo su quel numero, vedono se i colleghi sono disponibili, trasferiscono le stesse chiamate ai colleghi con o senza consultazione e fanno audio/videoconference per sopperire all’impossibilità di recarsi dal cliente.
Esempi pratici di “home office communication”
Per Laura Mercati, Sales Manager, IPKom: «Abbiamo chiesto ai nostri clienti in che modo i loro dipendenti sfruttano la nostra piattaforma UC da casa per capire se ci sono funzionalità da potenziare per favorirli in questo momento. Ne è risultata un’interessante varietà di casi d’uso: alcuni hanno portato a casa il proprio telefono fisso dall’ufficio e lo hanno sistemato in soggiorno o nello studio, altri hanno preferito utilizzare l’interfaccia web di CallY, il centralino Cloud di IPKom, quindi telefonano direttamente da PC utilizzando una cuffietta».
Altri ancora utilizzano l’applicazione IPKom per smartphone. Inoltre, molti clienti continuano a fare riunioni a distanza con colleghi, clienti e fornitori utilizzando la piattaforma di videoconference Vediamoci integrata nel centralino: creano la stanza per la loro videoconferenza con un clic e invitano i partecipanti via mail.
Il partecipante non deve installare alcun client, bastano un PC con microfono e un browser. Infine, attraverso Tasky, il Task & Workflow Manager di IPKom, i processi aziendali continuano a essere seguiti e portati a termine con regolarità anche se i vari attori sono dislocati nelle proprie abitazioni.
Sempre per Mercati: «Con Vediamoci gli utenti possono condividere il proprio desktop con l’interlocutore o collaborare alla stesura di un documento e possono parlare guardandosi in faccia come se fossero nella stessa stanza, un aspetto molto importante perché intrattenere relazioni de visu fa parte del nostro DNA. Per tutti loro, non è cambiato molto rispetto alle normali giornate in azienda. Perché il lavoro è ciò che fai, non dove sei».
L’offerta solidale di IPKom
IPKom è lieta di aver agevolato la business continuity dei propri clienti in un momento tanto buio, per questo motivo è tra i primi produttori di soluzioni UC ad aver formulato un’offerta di solidarietà digitale gratuita per l’uso di “Vediamoci” pubblicata sul sito del Ministero e attualmente estesa anche al centralino CallY.
La proposta solidale di IPKom è valida per tutte le aziende d’Italia e non vincola contrattualmente le aziende ad avvalersi delle piattaforme UC e video firmate IPKom una volta conclusa l’emergenza.