Entro il 2025 si prevede che il numero di dispositivi IoT (Internet of Things) connessi a livello mondiale raggiungerà una quota pari a 75 miliardi. E con centinaia di migliaia di lavoratori in mobilità che si connetteranno a questi device fuori dal perimetro aziendale, sul campo o dentro le quattro mura di casa, le imprese stanno finalmente comprendendo il grande vantaggio che può derivare dal capire quanto ciascuno di questi dispositivi funzioni correttamente. Tuttavia, è ancora alto il numero di organizzazioni che stanno pagando il prezzo di una conoscenza scarsa – o nulla – del valore queste informazioni.
In un recente studio intitolato State of Enterprise Mobility*, il 67% dei lavoratori in mobilità intervistati ha riferito di aver riscontrato guasti ai dispositivi mobili su base mensile. Ciò ha influito sulla loro effettiva capacità di svolgere il proprio lavoro. Data la stretta correlazione tra le prestazioni dei dispositivi mobili e quelle dei lavoratori è necessario indirizzare una maggiore attenzione alla gestione proattiva dei dispositivi aziendali e alla prevenzione dei problemi di “salute” in cui possono incorrere.
Il malfunzionamento non è un’opzione
Per i team IT può essere difficile conciliare le attività di gestione dei dispositivi mobili (Mobile Device Management – MDM) con le priorità di modernizzazione e manutenzione di tutti gli altri sistemi. Coloro che tentano di valutare proattivamente le prestazioni dei dispositivi spesso lo fanno ad un livello superficiale ed elementare, basandosi solo su un’analisi fisica, sulla reportistica e sul proprio intuito.
Tuttavia, è bene sottolineare che oggi mobilità e produttività sono estremamente legate: se un dispositivo si guasta anche l’operatore non può svolgere il proprio lavoro. Le prestazioni dei dispositivi mobili incidono quindi fortemente sull’efficienza operativa dei dipendenti, ben di più di quanto si possa pensare. Ecco perché l’MDM (Mobile Device Management) proattivo deve essere una priorità per ogni organizzazione, indipendentemente dalle sue dimensioni e dal settore in cui opera.
Un esempio arriva dal comparto delle utility, dove gli ingegneri che lavorano sul campo si affidano completamente ai propri dispositivi mobili per la diagnosi e la risoluzione di eventuali interruzioni di corrente. Se i loro dispositivi mobili non funzionano correttamente, il ripristino dell’interruzione può rallentare o bloccarsi completamente. Questo problema è ulteriormente aggravato nel momento in cui l’IT non sia in grado di fornire una risposta immediata. In questo modo il tempo per capire che problemi sta avendo il dispositivo mobile si dilatano, fino a raggiungere ore. Ecco perché è importante che ogni operatore che lavora in prima linea sia in grado di autodiagnosticare i problemi del suo dispositivo e intraprendere eventuali misure correttive da solo, senza che sia necessario l’intervento di terze parti.
In molti casi un’azione di reset immediata del dispositivo può essere tutto ciò che serve per riconnettere il dispositivo a una rete wireless o accelerare l’elaborazione e il ripristino dello stesso.
Avere sul device uno strumento in grado di riconoscere l’utente e istruirlo sui passaggi da fare per risolvere i problemi che portano al malfunzionamento può essere un aiuto prezioso, sia per il lavoratore che per il team IT, che altrimenti sarebbe sovraccaricato dalle richieste di assistenza.
Solo qualora il rapporto diagnostico confermasse l’esistenza di un problema più complesso sarebbe il caso per il lavoratore di richiedere il supporto dell’IT o di inviare il dispositivo direttamente al centro di assistenza per la riparazione. I team IT e i centri di riparazione potranno poi fare riferimento al rapporto diagnostico completo per ottimizzare la risoluzione dei problemi e rimettere in servizio i dispositivi il prima possibile.
Riprendere il controllo: la visibilità sui dispositivi mobili in tempo reale migliora la capacità di servizio
I produttori di dispositivi innovativi di livello enterprise utilizzano i dati generati dai loro dispositivi per creare dashboard di analisi per i team IT e le squadre operative dei clienti, nonché per i partner incaricati di gestire tali dispositivi. Queste dashboard, che ora sono standard e includono molti servizi di visibilità e controllo operativi, offrono agli utenti le informazioni di cui hanno bisogno per affrontare in modo proattivo i possibili problemi in cui possono incorrere i dispositivi. Ma non si basano più su modelli di semplice correzione e riparazione del guasto. Le dashboard effettuano un monitoraggio molto più approfondito, mettendo a disposizione informazioni più smart e fruibili rispetto ai processi di manutenzione ordinaria che, dal canto loro, possono non rilevare problemi sotto la superficie e guasti che si vengono a creare tra un’ispezione e l’altra. Ad esempio, i team IT e operativi possono rilevare quando il dispositivo di un operatore è molto scarico, il che potrebbe indicare che la batteria è difettosa. A loro volta, questi team possono intervenire istruendo l’utente del dispositivo su come reperire una nuova batteria sostitutiva, evitando i dispendiosi tempi di inattività del dispositivo e di conseguenza del lavoratore.
Grazie al fatto che ora le informazioni vengono generate in maniera automatica con l’utilizzo di algoritmi, si sta assistendo a un passaggio verso una gestione dei dispositivi che mira ad anticipare le problematiche risolvendole prima che si presentino. Nel corso del tempo, gli algoritmi applicati nei sistemi di monitoraggio dei dispositivi aziendali apprenderanno da eventi precedenti tutto ciò che potrebbe influire sulle prestazioni dei dispositivi, come ad esempio i picchi stagionali di utilizzo. Questo può aiutare i team IT e operativi a prevedere un possibile aumento delle richieste di utilizzo che potrebbero andare a sovraccaricare i dispositivi o causare potenziali problemi di sistema. Diventa così possibile sapere in anticipo che quando si verifica una certa azione ne scaturisce un’altra di conseguenza, così da poter intraprendere azioni correttive in tempo utile.
Si tratta di previsioni che gli esseri umani non sono in grado di fare da soli. Questi servizi di visibilità e assistenza dei dispositivi, invece, si sono evoluti in piattaforme digitali che aggregano sia i Big Data che i dati più piccoli sulla salute dei dispositivi dei lavoratori in maniera tale da fornire approfondimenti in real-time a tutti gli stakeholder, inclusi quelli che si trovano fuori dal dipartimento IT o che non ricoprono ruoli analitici.
Questo approccio basato sulla ‘sfera di cristallo scientifica’ è alla base di un processo decisionale economico e sicuro per il business, che in più va ad alleggerire l’It sgravandolo dal peso della MDM e, di conseguenza, della produttività degli operatori.
Prevenire (o predire) è meglio che curare (cioè sostituire)
Le soluzioni MDM tradizionali sono di natura transazionale e orientate esclusivamente agli utenti IT. La maggior parte delle aziende oggi ha bisogno di informazioni più approfondite e capacità di analisi più estese per gestire efficacemente i dispositivi mobili fondamentali per le loro operazioni.
Ad esempio, un distributore e rivenditore di prodotti alimentari italiano con cui collaboriamo utilizza computer mobili Android per mantenere flussi di lavoro efficienti nei suoi negozi e centri di distribuzione. Non può permettersi che i dispositivi vadano offline per nessun motivo. Pertanto, utilizza il servizio Zebra VisibilityIQ Foresight per raccogliere e analizzare in modo intelligente i dati dei dispositivi da fonti quali programmi, sistemi di riparazione e sistemi di gestione dei casi, nonché quelli dell’MDM disponibili. Diversi utenti all’interno dell’organizzazione possono accedere alla dashboard di VisibilityIQ Foresight per identificare potenziali problemi e agire prima che influiscano sui profitti.
In effetti, il cliente ha già riscontrato una diminuzione del 50% del tempo di service desk insieme a una diminuzione del 40% del tempo impiegato dal personale IT per la gestione di problemi critici o imprevisti passando a un processo automatizzato. Quando è necessario ricorrere all’IT o al centro servizi, queste informazioni portano a decisioni più informate e rapide sull’azione migliore da intraprendere successivamente. Questo, a sua volta, sta determinando una maggiore efficienza, un utilizzo dei dispositivi al massimo delle loro potenzialità, una diminuzione dei dispositivi inutilizzati o non funzionanti e una riduzione del numero di dispositivi mandati in riparazione. Oltre a far risparmiare tempo e denaro all’organizzazione, questo strumento ha permesso alle risorse IT di dedicarsi a progetti ad alta priorità.
Ecco perché questi servizi sono inestimabili: guidano un approccio proattivo all’acquisto e alla pianificazione della tecnologia mobile, aumentano l’affidabilità della soluzione e migliorano la produttività dei lavoratori. Tutto ciò migliora poi il grado di soddisfazione del cliente dell’organizzazione. Il monitoraggio coerente dei dispositivi aiuta anche a ridurre gli impatti sull’ambiente, la salute e la sicurezza, nonché i rischi per la sicurezza dei dati, riducendo al minimo il numero di dispositivi che devono essere spediti per la riparazione.
Conclusioni
È vero che le aziende possono imparare col senno di poi, ma avere lungimiranza – e la capacità di agire subito per evitare un problema futuro relativo ai dispositivi – contribuirà a garantire che le soluzioni di mobilità delle organizzazioni facciano ciò che dovrebbero fare: mantenere i dipendenti operativi ai massimi livelli di efficienza.
L’integrazione di sistemi di MDM (o la sostituzione dei processi di gestione manuale dei dispositivi) con strumenti di “visibilità e controllo” dei dispositivi aziendali più intelligenti è la chiave per aiutare a prevedere l’imprevedibile ed evitare i problemi di prestazioni “evitabili” dei dispositivi che si ripercuotono sulla business continuity incidendo anche sui profitti di un’azienda. La lungimiranza è il futuro.
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Di Steve Mulroy, EMEA Portfolio Marketing, Services, Zebra Technologies
*B2M: 3rd annual “state of enterprise mobility” survey and report