L’anno scorso il mondo come noi lo conoscevamo è cambiato: la pandemia di coronavirus ha infatti provocato un profondo cambiamento nelle abitudini di ognuno di noi, anche e soprattutto dal punto di vista lavorativo e ancora oggi stiamo tutti capendo come tornare a lavorare in sicurezza in questo nuovo contesto di ‘new normal’. Con il Covid-19 e il lavoro sempre più distribuito sono cambiate anche le esigenze di stampa delle aziende e dei dipendenti, ma l’ampia offerta del catalogo Epson sta permettendo all’azienda di soddisfare le richieste generate dal cambiamento. Contemporaneamente sono emerse più che mai in primo piano nuove esigenze come il tema della sostenibilità e del rispetto dell’ambiente, un ambito nel quale il player giapponese da sempre si espone in primo piano. Abbiamo incontrato Flavio Attramini, Head of Business Sales di Epson Italia, per parlare di tutti questi temi e di come evolve la proposta di Epson non solo in ambito di stampanti, con la tecnologia inkjet come protagonista, ma anche in materia di scanner e videoproiettori, due alleati irrinunciabili per le aziende.
“La pandemia e l’emergenza sanitaria hanno costretto le aziende ad adottare un cambiamento dell’organizzazione del lavoro, spingendole a ripensare processi, strutture e dotazioni – esordisce Attramini -. Prima della pandemia le imprese erano per lo più concentrate nel razionalizzare le infrastrutture di stampa all’interno dell’azienda in un’ottica “building centrica”, con la scelta di stampanti e multifunzione di classe dipartimentale finalizzate a migliorare l’efficienza dei workflow e a ridurre i costi. Cominciava inoltre ad affermarsi anche l’esigenza della riduzione dell’impatto ambientale, rispetto al quale Epson già da anni è attiva con l’offerta di prodotti che integrano la tecnologia di stampa inkjet heat free a basso impatto ambientale.
Con la pandemia e il successivo lockdown, il lavoro da remoto ha prodotto una accelerazione della digitalizzazione dei processi che, nell’inevitabile impatto sulla gestione delle stampe e dei documenti aziendali, ha portato i multifunzione con i loro sistemi di acquisizione e stampa a diventare degli strumenti di connessione ai processi di business dell’azienda. Non solo: un’organizzazione del lavoro composta da ambienti misti (ufficio e azienda) con layout diversi delle postazioni di lavoro ha dato nuovo valore alle dimensioni dei dispositivi e al loro impatto ambientale.
La nuova normalità, che si valuterà appieno a partire da settembre, per un numero significativo di aziende prevederà una situazione ibrida, con un’alternanza tra remote working e presenza in ufficio. Ciò porrà all’azienda da una parte la necessità di gestire un modello diffuso che dovrà basarsi su dispositivi di stampa, piccoli, ad alta autonomia e a basso impatto nei consumi energetici e nella gestione dei materiali di consumo, e dall’altra imporrà di avvalersi di processi collaborativi garantiti da piattaforme Cloud efficienti, supporto IT garantito a casa come in ufficio e sicurezza totale”.
Tra i fiori all’occhiello di Epson troviamo la tecnologia a getto d’inchiostro: quali vantaggi ha per le aziende?
“I vantaggi che la tecnologia a getto di inchiostro offre alle aziende rispetto alla tecnologia laser sono ben conosciuti dai nostri rivenditori e dalle aziende nostre clienti che da anni usano i nostri prodotti: i più evidenti e immediati sono minori consumi elettrici (fino all’83%), che portano a un analogo abbattimento delle emissioni di CO2 equivalente, e la riduzione dei consumabili, che può arrivare fino al 96% in meno, grazie sia alle minori parti da sostituire periodicamente, sia alla grande autonomia di stampa raggiungibile con la soluzione RIPS a sacche di inchiostro (fino a 100.000 pagine sul alcuni modelli) o con quella dei serbatoi ricaricabili utilizzata nei modelli EcoTank.
Ma ve ne sono altri, essenziali per alcuni settori specifici. Pensiamo al settore sanitario: nelle strutture ospedaliere i nostri sistemi di stampa possono essere posizionati anche nei blocchi pre-operatori o nei laboratori, dove sono ammessi perché hanno l’abilitazione per la camera bianca.
Aggiungo solo un altro dato, che so essere particolarmente apprezzato non solo dai clienti, ma anche dai nostri partner: l’affidabilità e l’autonomia delle stampanti Epson riduce in modo sensibile i fermi macchina e quindi il numero di chiamate per assistenza e manutenzione (alcuni clienti ci hanno riferito di una diminuzione superiore al 65-70%). Anche questo è essenziale per alcuni settori, come, di nuovo, quello sanitario”.
Epson da sempre è in prima linea sulle tematiche ambientali e il vostro impegno si è andato ulteriormente rafforzando. Un esempio è la vostra collaborazione con National Geographic per salvare il permafrost. Perché questa partnership?
“Epson opera a favore dell’ambiente da molti decenni, da ben prima che diventasse un problema mondiale. E’ nel nostro DNA e la recente campagna in collaborazione con il National Geographic Turn down the heat che opera sulla sensibilizzazione, è solo il più recente tassello di un impegno che coinvolge l’intera azienda. So bene che per molti il permafrost – il terreno perennemente ghiacciato che ricopre le regioni polari della Terra – è qualcosa di molto lontano da noi e riesce difficile capire perché ce ne dobbiamo preoccupare, ma se non conteniamo il riscaldamento climatico, il permafrost si scioglierà completamente entro il 2100, portando un drastico cambiamento nell’ecosistema e nei paesaggi urbani, con l’innalzamento del livello dei mari e il rilascio di 950 miliardi di tonnellate di metano nell’atmosfera. Vogliamo sensibilizzare le aziende, invitandole a operare già ora per contenere il riscaldamento globale”.
Tornando a parlare di tecnologia Epson: uno strumento irrinunciabile per le aziende di ogni dimensione, ma anche per i piccoli uffici domestici, è lo scanner. Quali sono i vantaggi della proposta di Epson? Quale il suo punto di forza?
“Come già detto, la necessità di aumentare il livello di digitalizzazione delle imprese impone di trasformare qualunque documento cartaceo in un file gestibile dai computer e questo, per molte realtà, è un lavoro che riguarda una infinità di documenti di ogni tipo e formato. Il nostro punto di forza è nell’ampiezza della gamma, con prodotti che rispondono tanto alle esigenze di piccoli uffici quanto a quelle di chi ne deve digitalizzare grandi quantità, tutti i giorni”.
La vostra proposta tecnologica, in termini di stampanti e scanner, è in linea con le esigenze del new normal e pronta a riaccogliere la forza lavoro in ufficio con l’arrivo dell’autunno?
“Negli ultimi anni abbiamo espanso la nostra gamma di stampanti sia verso l’alto, per rispondere alle esigenze delle grandi organizzazioni che avevano bisogno di prodotti per la stampa centralizzata, sia verso il basso, per andare incontro a quelle dei piccoli uffici. Una peculiarità dei modelli più piccoli è che hanno costi di gestione paragonabili a quelli grandi e che si propongono quindi come la soluzione ideale in questo momento, perché consentono alle aziende di mantenere sotto controllo i costi, fornendo ai dipendenti esattamente le prestazioni di cui hanno bisogno”.
Un altro fiore all’occhiello della proposta Epson sono i proiettori: perché scegliere un proiettore rispetto a uno schermo, seppure di qualità?
“I videoproiettori, che preferiamo definire display per valorizzare l’aspetto della visualizzazione, sono dispositivi sempre più usati in azienda per supportare la collaborazione tra le persone e sono un altro esempio di una tecnologia Epson che si è rivelata migliore di altre utilizzate in questi prodotti.
Sappiamo quanto il colore sia importante nella comunicazione: ebbene, la tecnologia Epson 3LCD permette di avere colori fino a tre volte più luminosi rispetto a quelli proiettati da un modello dotato di altre soluzioni. Inoltre, le immagini sono perfettamente visibili da qualsiasi angolazione, senza i fastidiosi riflessi che non si possono eliminare utilizzando gli schermi piatti e che complicano, o addirittura impediscono, la visione a chi si trova in certe posizioni. Altri vantaggi: dalle dimensioni dell’immagine proiettata, che può raggiungere i 300 pollici, alla flessibilità di utilizzo e di posizionamento; spostare un display interattivo è estremamente più semplice che farlo con uno schermo da 50 o più pollici: peso e fragilità di quest’ultimo impongono ben altri accorgimenti. Inoltre, le funzionalità interattive permettono per esempio a due persone di lavorare in contemporanea sulle immagini con le penne interattive e a chiunque di collegarsi con il proprio portatile, anche da remoto, per condividere i contenuti. Lo sanno bene tutte quelle realtà, come il MIP Politecnico di Milano, che hanno scelto i nostri display interattivi”.
Per finire: cosa vi aspettate dal futuro e quali sono gli obiettivi per quest’anno?
“Stiamo vedendo i risultati di un grande impegno portato avanti negli ultimi anni: la tecnologia inkjet sta prendendo sempre più piede e anche chi considerava la stampa laser insostituibile comincia a ricredersi, di fronte alle evidenze illustrate dai nostri partner. Dal futuro ci aspettiamo che persone e aziende capiscano che una tecnologia come il laser, vecchia di quarant’anni, ha pochissimi spazi di miglioramento e non può competere con l’inkjet, anche e soprattutto in termini di rispetto ambientale e sostenibilità del business,
Gli obiettivi di quest’anno, che per noi è arrivato alla conclusione del primo trimestre, tornano ad essere estremamente sfidanti come lo erano stati nel periodo pre-Covid, a testimonianza di una strategia di crescita nell’ambito della stampa in ufficio pianificata ormai da tempo e supportata da solidi investimenti in tecnologia che manterranno Epson tra i leader anche in questo segmento, così come lo è da anni nei tanti mercati in cui opera”.