La tecnologia termografica non è più di nicchia: oggi trova infatti numerose applicazioni non più solo in ambito militare ma anche industriale e residenziale. L’interesse verso le soluzioni termografiche è cresciuto molto nell’ultimo anno come conseguenza della pandemia di coronavirus e Hikvision ha deciso di istituire una business unit completamente dedicata alla termografia: Hikmicro. Insieme ad Amedeo Basile, Business Development Manager Thermal Outdoor|Thermography| Security di Hikmicro, abbiamo parlato di come sta evolvendo il mercato della termografia, di quali sono le applicazioni, al di là di quelle più classiche, con un focus particolare sull’industriale e sull’elettrico. Mondi dove Hikmicro propone soluzioni nate per rispondere alle esigenze concrete dei clienti e che continueranno ad evolvere in futuro aprendo un mondo di possibilità che la società tenterà di cogliere insieme al suo ecosistema di partner, all’insegna dell’Italianità e garantendo un’assistenza vicina al cliente sul territorio.
“L’evoluzione della tecnologia termica è partita soprattutto dall’ambito militare dove è stata impiegata dai grandi Stati per la loro protezione perimetrale per monitorare l’immigrazione clandestina – esordisce Basile -. Poi si è passati ad utilizzarla in ambito industriale e ora è impiegata anche in ambito domestico e residenziale. Oggi il mercato della security, specie per ciò che attiene la rilevazione delle intrusioni, è quindi molto apprezzato anche da piccole industrie, centri commerciali e complessi residenziali”.
La spinta molto forte sull’impiego crescente di questa tecnologia ha portato Hikvision lo scorso anno a fondare la nuova business unit Hikmicro. Come è nato questo progetto e qual è la vostra mission?
“La pandemia ha portato a conoscenza del grande pubblico le soluzioni di tecnologia termografica per la misurazione della temperatura superficiale delle persone e ciò ha fatto sì che il mercato della termografia esplodesse in termini di percezione da parte della clientela aprendo nuove opportunità per gli operatori del mercato.
Hikmicro nasce internamente ad Hikvision nel 2016 per occuparsi del progetto, dello studio, dello sviluppo e della produzione di componentistica per realizzare tecnologia termica e lo scorso anno, con l’esplosione del mercato, abbiamo pensato di creare una business unit distinta e completamente focalizzata sulla termografia con lo sviluppo di nuove linee di prodotto relative da un lato a tutto ciò che ruota attorno alla rilevazione della temperatura in ambito industriale e dall’altro lato all’outdoor, cioè la realizzazione di visori termici per il monitoraggio della fauna, della flora, dei territorio ma da impiegare anche come strumento per le situazioni di emergenza e ricerche”.
Focalizziamoci sull’ambito industriale: quali sono le applicazioni della termografia?
“Le applicazioni della termografia in ambito industriale sono svariate perché un’azienda ha la necessità di fare un monitoraggio dello stato dei componenti a livello di temperatura in tutti gli stadi del ciclo produttivo, sia per fini di controllo della qualità o di prevenzione di potenziali rischi di innesco di incendi. Mentre con una sensoristica ‘tradizionale’ si può fare una misurazione solo di tipo ambientale con i dispositivi termografici è possibile inquadrare il singolo oggetto e determinare il valore della sua temperatura superficiale facendo una stima precisa per condividere le informazioni con gli operatori, i sistemi di centralizzazione e i sistemi automatizzati”.
Quali sono i benefici?
“Le aziende hanno imparato ad inquadrare questo tipo di investimenti all’interno di un preciso piano di ritorno degli investimenti (ROI). Sono consapevoli che questo tipo di tecnologia può dare loro molti vantaggi perché è possibile ridurre il rischio di incendi e incidenti e questo può ridurre il premio INAIL fino a un 28% rispetto a quello che sono abituati a versare annualmente. L’impiego di tecnologia termografica interviene anche con vantaggi dal punto di vista assicurativo perché le assicurazioni possono valutare una riduzione del premio assicurativo.
Il fattore più importante è poi la protezione del patrimonio aziendale, inteso come tutela degli operatori che operano all’interno delle strutture sottoposte a controllo.
Faccio presente che in alcune applicazioni con la tecnologia termica si sta facendo il monitoraggio delle temperature di esercizio dei pannelli fotovoltaici installati sopra gli edifici industriali perché può succedere che gli elementi attivi vadano incontro ad usura e nel tempo possano dare luogo a incedi. Se pensiamo ad un incendio sul tetto di un capannone adibito a industria o a luogo pubblico come un centro commerciale si capisce molto facilmente che la tutela deve essere rivolta alla salvaguardia degli operatori impiegati all’interno dell’azienda, delle persone nel centro commerciale, oltre che dei beni stessi”.
Quindi cosa si intende per salvaguardia del patrimonio aziendale?
“Questo concetto viene inteso da Hikmicro a tutto tondo perché la tecnologia termica riesce ad essere sfruttata ad esempio anche per la salvaguardia del patrimonio forestale quindi in ottica preventiva verso possibili incendi boschivi. All’interno delle industrie invece l’obiettivo è quello di ridurre i rischi legati all’innesco di un incendio anche e soprattutto per la protezione del patrimonio più importante, che, come dicevo prima, sono dipendenti e operatori”.
In concreto quali sono i problemi più comuni riscontrati all’interno delle fabbriche? Avete qualche caso particolare da raccontarci?
“Gli esempi che possono venire in mente a tutti coinvolgono impianti importanti come le raffinerie ma la realtà è che la termografia trova applicazione in ambito industriale a 360 gradi. Ad esempio, con il controllo dei nastri trasportatori della merce, come le piadine o i biscotti. Controlliamo alcuni allevamenti di animali o portiamo avanti attività di monitoraggio della temperatura all’intero delle serre per la produzione di specifiche colture. Gli ambiti applicativi a livello industriale sono quindi molto vari: da quelli più classici a quelli più particolari”.
Parliamo ora di un ambito dove c’è tanto bisogno di termografia: quello dell’elettrico. Quali sono le esigenze e perché oggi, in particolare, il trattamento delle batterie richiede un trattamento specifico?
“Oggi l’elettrico nella mobilità è un elemento molto importante ed ha ormai una presenza molto importante su diverse applicazioni: non solo nei veicoli pubblici, ma anche nei veicoli elettrici industriali, monopattini ed altro ancora. Le stazioni di ricarica sono una parte del processo legato alla mobility molto delicata per le quali occorre adottare le giuste accortezze e attenzioni per i rischi che vi sono legati, soprattutto in relazione all’elemento attivo delle batterie al litio: dispositivi prodotti a regola d’arte ma che inevitabilmente possono andare incontro ad usura creando situazioni di potenziale pericolo legato all’innesco di esplosioni e incedi”.
Cosa fa quindi Hikmicro?
“Ci viene chiesto di fare monitoraggio della temperatura delle stazioni di ricarica dei muletti elettrici, dei monopattini o all’interno dei magazzini dove vengono stoccate le batterie di questi oggetti. Ovviamente per ciò che attiene le stazioni di ricarica dei veicoli normalmente in uso dal pubblico c’è la richiesta di tenere monitorato l’impianto per valutare la presenza di possibili innalzamenti della temperatura legati all’innesco di incendi con la ricezione di alert in tempo reale nelle centrali operative.
Va poi considerato che in materia di campi fotovoltaici un grande spazio sarà occupato dalle stazioni di accumulo di energia realizzata con le batterie e quindi anche queste saranno delle situazioni dove fare il monitoraggio delle temperature sarà fondamentale”.
C’è quindi un’applicazione molto ampia legata al mondo dell’utilizzo dell’energia elettrica piuttosto che della sua produzione, ma ci troviamo ancora in una fase iniziale perché proprio ora sta scoppiando la domanda di veicoli elettrici, monopattini elettrici, del fotovoltaico e così via. In Italia questo tipo di tecnologie sta già trovando terreno fertile?
“In Italia sono già in essere alcuni progetti pilota dove è stata adottata la tecnologia termografica per il monitoraggio delle stazioni di ricarica. Le richieste che arrivano dal campo sono varie e oggi si tende a proporre all’utente finale ma anche ai Comuni ad esempio nel caso dei monopattini progetti che contemplino l’uso di strumenti legati alla sicurezza intesa nei termini in cui ne abbiamo parlato. Quindi c’è un interesse concreto e reale da parte di aziende che lavorano in ambito mobility.
Ci troviamo ancora in una fase iniziale e uno degli obiettivi di Hikmicro è proprio quello di studiare il mercato, le necessità, le tendenze e i requisiti per poi essere pronti per dare validi strumenti basati proprio sulle richieste che arrivano in concreto dal mercato. Siamo sicuri che i trend tecnologici legati all’energia faranno crescere ulteriormente la richiesta di monitoraggio delle temperature e la necessità di avere algoritmi di analisi che vadano in questa direzione”.
Hikmicro cosa propone? In concreto qual è la vostra offerta?
“Uno dei plus più importanti di Hikmicro è che riesce a mettere in campo la gestione localizzata in Italia delle sue soluzioni: logistica, magazzino e stock di magazzino sono presenti in Italia per dare supporto diretto alla nostra clientela. La gamma prodotti è in continua crescita ed evoluzione e conta già ora un importante numero di dispositivi diversi tra loro per rispondere ad esigenze differenti. Offriamo dispositivi che possono essere addirittura collegati agli smartphone per fare verifiche termiche e ispezioni termiche magari su interruttori di quadri elettrici nelle aziende, fino a dispositivi portatili professionali che l’operatore può utilizzare e che sono in grado di scattare foto, registrare video e avere informazioni sulla temperatura con la possibilità di interfacciare questi dispositivi con un software che approfondisce ulteriormente le indagini in post produzione con esportazione e realizzazione di report da allegare alle relazioni tecniche che i professionisti sono chiamati a rilasciare alle aziende. Offriamo poi anche dispositivi fissi: delle vere e proprie telecamere dalle forme e dimensioni varie fino ad arrivare alla tecnologia bispectrum che dà la possibilità di avere all’interno dello stesso fattore di forma telecamera visibile e telecamera termica, che possono essere utilizzate anche in modalità fusion.
Diverse sono le applicazioni: partiamo dalle installazioni all’interno degli armadi di media e alta tensione, all’interno dei rack nei data center fino ad arrivare ai sistemi di posizionamento stabilizzato che vengono utilizzati nella prevenzione di incendi boschivi”.
Per l’analisi delle immagini riprese usate anche l’intelligenza artificiale?
“I dispositivi tecnici vengono prodotti sulla base di tecnologia deep learning quindi prevedono un processo di apprendimento legato ad alcune necessità e filtraggio di alcuni inconvenienti che possono essere presenti nei vari scenari, di modo che la telecamera possa adeguarsi al contesto filtrando le situazioni anomale e contribuendo ad un ulteriore livello dell’accuratezza dell’analisi. I nostri dispositivi hanno già on board una telecamera analitica strutturata su tre livelli: analisi video per la protezione perimetrale da intrusioni, analisi video per la rilevazione della temperatura e analisi video per la rilevazione di sorgenti fiamma quindi incendio. Sono algoritmi già nativamente presenti a bordo camera e sono già pronti ad integrarsi con applicativi software di Hikvision piuttosto che in ambienti di terze parti”.
Per concludere… a dicembre la business unit di Hikmicro compirà un anno. Che traguardo vi siete posti?
“Il nostro obiettivo è legato a fare crescere la consapevolezza del brand Hikmicro all’interno di un mercato dove prima non eravamo presenti: quello della termografia industriale e dell’outdoor. È un obiettivo legato a un lavoro di studio del mercato, di attenzione e conoscenza degli interlocutori già presenti sul mercato da anni e legato alla creazione di una rete di partner che possano insieme a noi costruire un nuovo modo di fare business legate all’uso della termografia, che oggi non è più una tecnologia di nicchia.
Il nostro obiettivo è di entrare in questi mercati e dare il massimo in termini di supporto tecnico, assistenza e garanzie gestendo queste attività con la presenza locale sul territorio con la volontà di crescere e svilupparci”.