Poly ha pubblicato il rapporto Hybrid Heaven or Hell, che rivela che lo sviluppo di una cultura organizzativa ibrida è potenzialmente la sfida più importante per le aziende che vogliono implementare un modello ibrido efficiente a lungo termine. Questo nuovo documento di Poly redatto in collaborazione con WORKTECH Academy, la piattaforma di ricerca sui luoghi di lavoro, fa parte di una serie di analisi che pretendono contribuire a una migliore comprensione delle problematiche legate alla creazione del modello di lavoro nel contesto ibrido.
Il rapporto parte dal presupposto che la definizione di una cultura organizzativa è stata sempre una sfida per le aziende, anche nei vecchi e tradizionali modelli di lavoro, dove questo insieme di valori era inserito in un contesto di presenzialismo e si basava su un insieme di comportamenti legati all’ufficio inteso come luogo fisico. In un ambiente ibrido, queste norme non sono più efficaci e la cultura deve trasformarsi. Non a caso recenti indagini internazionali rilevano che solo un lavoratore ibrido su quattro dichiara di sentirsi legato alla cultura aziendale.
A questo proposito, l’analisi di Poly evidenzia che la creazione di una cultura efficiente in questo nuovo contesto lavorativo richiede l’adozione di un approccio trasversale per la relazione tra direzione aziendale e lavoratori, in modo che si raggiunga un equilibrio tra la strategia di gestione corporativa e il livello di autonomia concesso ai dipendenti nell’esecuzione dei loro compiti. Altrimenti il rischio è che questo nuovo modo di lavorare ibrido diventi solo un rigido schema di regole aziendali, in grado di limitare costantemente la capacità di azione e lo sviluppo personale dei dipendenti.
Il rapporto analizza studi recenti relativi alla correlazione tra l’attaccamento o l’identificazione dei dipendenti con l’organizzazione e la politica del lavoro ibrido che influisce sul commitment degli impiegati. In base a questa prospettiva , le principali conclusioni del rapporto sono:
• La cultura ibrida non deve essere lasciata al caso. Le organizzazioni devono analizzare la loro cultura attuale, ad esempio attraverso un servizio di audit, per valutare gli aspetti essenziali, determinare ciò che ha funzionato finora – e che dovrebbe essere mantenuto – e ciò che dovrebbe evolversi per il successo del modello ibrido.
• La cultura deve definire chiaramente i valori del modello ibrido, incluso un livello di intenzionalità e di obiettivi per quanto riguarda le riunioni. Non a caso, alcuni esperti parlano proprio dell’importanza dello sviluppo di “una cultura delle riunioni con uno scopo preciso”. Si tratta di un tema fondamentale per lo sviluppo di meeting efficaci e deve essere comunicato chiaramente a tutto il personale, in modo che gli impiegati condividano questa visione.
• Per funzionare veramente, la cultura aziendale ibrida deve andare oltre un semplice elenco di regole. Lo studio, infatti, evidenzia che per creare un modello ibrido efficiente è meglio fornire un quadro di principi guida che permetta a ciascun team di stabilire le regole di comunicazione e collaborazione che meglio si adattino ai loro obiettivi e priorità. Solo così si creerà una cultura della cooperazione tra le persone molto più agile, attiva e produttiva.
• Finora, la riorganizzazione degli uffici per favorire la collaborazione è stata una delle componenti più importanti per la creazione del modello ibrido. Tuttavia, il rapporto di Poly sottolinea che la semplice ridistribuzione degli spazi di lavoro non basta per creare una cultura ibrida. Al contrario: è la cultura che deve guidare il nuovo concetto di luogo di lavoro per disegnare zone veramente utili, in grado di rafforzare la connessione tra i dipendenti ovunque lavorino e favorire, così, lo sviluppo di una nuova dinamica di produttività.
• Una volta definita la cultura e creati i nuovi spazi, la tecnologia diventa un alleato essenziale. I prodotti per la comunicazione e la collaborazione devono essere pensati per supportare le attività e le esigenze che possono sorgere in questo nuovo contesto. Ciò significa andare oltre gli strumenti utilizzati in ufficio, per fornire ai dipendenti soluzioni che garantiscano equità di partecipazione e collaborazione indipendentemente dal luogo da cui si colleghino.
Il rapporto pubblicato di recente fa parte dell’osservatorio di ricerca di Poly e WORKTECH Academy per creare nuove idee, identificare le sfide ed esplorare le opportunità emergenti in materia di lavoro ibrido. In questa occasione, Poly e WORKTECH Academy hanno attinto agli studi e alle indagini più recenti del settore, oltre che all’analisi di un gruppo di specialisti nell’ambito del lavoro ibrido.