Promossa da RS Italia marchio commerciale di RS Group, fornitore omnicanale globale di prodotti e servizi per clienti industriali, e ADACI, l’Associazione Italiana Acquisti e Supply Management, in collaborazione con l’Università Europea di Roma, ha realizzato un’indagine che analizza i processi di acquisto degli MRO nelle imprese italiane, indagando le prassi più comuni e le criticità condivise.
In particolare, la ricerca affronta in maniera trasversale molteplici aspetti, tra cui:
· Sostenibilità;
· Digitalizzazione;
· Servitization;
· Gestione dei fornitori.
“Attraverso questa ricerca abbiamo voluto indagare quali sono le principali criticità che le aziende devono affrontare per assicurare la continuità del business e lo sviluppo organizzativo, quando si parla di acquisti MRO.” – spiega Diego Comella, Managing Director RS Italia – “In particolare, abbiamo voluto sottolineare la necessità dell’ufficio acquisti di dotarsi di nuove professionalità e competenze per affrontare l’incertezza di questo momento e contribuire più efficacemente alla creazione di valore per le imprese. Allo stesso tempo, ci siamo anche soffermati sull’importanza di instaurare una relazione tra il venditore e l’acquirente non basata solamente sul prodotto ma arricchita da una serie di servizi”.
Nel primo capitolo, intitolato “Sviluppare nuove competenze per essere più efficienti”, viene messa in luce la presenza di molteplici pressioni competitive che impattano negativamente sull’efficienza dei processi di approvvigionamento.
La ricerca evidenza il tentativo dell’ufficio acquisti di avere maggiore controllo delle informazioni per procedere a un efficace consolidamento dei fabbisogni. In particolare, un segnale in questa direzione è rappresentato dall’aumento significativo delle imprese che riconoscono la valenza strategica della centralizzazione degli acquisti MRO. I dati confermano la tendenza delle società ad utilizzare un insieme variegato di metodologie di acquisto ed evidenzia anche l’aumento del numero di aziende che si affida con maggiore sicurezza a strumenti più evoluti e digitali. Nello specifico, più del 20% delle imprese intervistate dichiara esplicitamente di voler disegnare nuove procedure operative. Il 17,1% del campione intende procedere ad una razionalizzazione del numero dei fornitori (per semplificare il controllo della spesa ed il monitoraggio delle prestazioni), mentre il 16,4% ritiene indispensabile introdurre sistemi digitali per il monitoraggio delle disponibilità e dei fabbisogni. Inoltre, il 15,7% delle imprese intervistate auspica un ampliamento del mandato delle funzioni richiedenti (es. manutenzione) – con coordinamento della funzione acquisti – mentre il 10,6% del campione necessita di un ampliamento del mandato e delle competenze dell’ufficio acquisti.
Il secondo capitolo, intitolato “Comprendere e sfruttare il potenziale della servitization”, si analizza uno degli aspetti più caratteristici degli acquisti indiretti con il termine servitization si identifica la strategia secondo la quale l’impresa fornitrice offre ai propri clienti servizi a valore aggiunto integrati ai prodotti fisici venduti. Tali servizi riguardano il supporto offerto dal fornitore per razionalizzare ed ottimizzare voci di spesa del cliente e possono assumere diversi aspetti: dalla gestione autonoma del magazzino del cliente alla vendita del servizio di manutenzione o formazione tecnica.
La ricerca evidenza come sebbene la percentuale del campione che utilizza servizi a valore aggiunto sia in aumento rispetto al 2022 (tra le aziende intervistate la percentuale di imprese che adotta sistemi lean/kanban è pari al 40,2% nel 2023, mentre nel 2022 era del 19,9%), sono relativamente poche le imprese che sviluppano approcci collaborativi ed integrati con fornitori di MRO.
Il terzo capitolo, intitolato “Integrare efficienza, tecnologia e sostenibilità nella strategia di acquisto“, indaga questi fattori in veste di leve strategiche per efficientare gli acquisti MRO.
La ricerca mostra un deciso incremento della sensibilità delle imprese per la digitalizzazione dei processi e il monitoraggio dell’efficienza operativa degli impianti, rileva inoltre un aumento degli investimenti dedicati alla misurazione degli impatti ambientali (a tal proposito, il 19,2% delle imprese intervistate ha dichiarato di misurare le proprie emissioni di CO2, il 12,5% si è impegnato nella riqualificazione energetica degli edifici e il 18,3% si impegna nella riduzione dei rifiuti e degli scarti di produzione).
In particolare, dalla ricerca emerge come gli investimenti nella digitalizzazione siano considerati una priorità strategica dalla maggioranza delle imprese del campione in quanto permettono di rispondere alla doppia esigenza di snellire le procedure di acquisto e migliorare la condivisione delle informazioni all’interno dell’impresa.
Il quarto capitolo, intitolato: Comprendere le criticità per progettare strategie più efficaci, indaga la trasparenza delle informazioni e la visibilità della spesa, inquadrandole come due delle criticità più ricorrenti in tema di approvvigionamento.
Nello specifico, la ricerca mette in luce come la scarsa visibilità della spesa MRO totale rappresenti una sfida significativa per molte imprese, in particolare, il 64% delle aziende interpellate identifica la scarsa visibilità della spesa MRO come punto di debolezza strutturale per l’organizzazione, mentre il 47% del campione afferma di non sapere a quanto ammonta la spesa aziendale MRO. Spesso, questa condizione è legata a processi di approvvigionamento decentralizzati, alla mancanza di sistemi di gestione adeguati o all’assenza di dati chiari sulle necessità, di conseguenza porta ad avere spese frammentate, gestite in modo disorganizzato e affrontate solo quando si presentano problematiche.
La ricerca sottolinea anche come questa tendenza all’acquisto su base emergenziale porti ad avere dei costi più elevati a causa di sovrapprezzi e tempi di inattività non pianificati.
Infine, il quito capitolo, intitolato “Valutare, monitorare e ottimizzare le prestazioni dei fornitori”, si sofferma su uno degli aspetti più critici nella gestione del procurement MRO, ovvero la definizione dei criteri con cui i fornitori sono selezionati e/o valutati.
In particolare, la ricerca sottolinea come la gestione dei fornitori e la struttura della supply base abbiano un ruolo determinante per l’efficacia e l’efficienza dei processi di acquisto MRO.
A tal proposito, le imprese del campione sono state intervistate sul numero medio di fornitori utilizzati, suddivisi per categorie: materiali diretti, materiali indiretti e servizi.
In relazione ai materiali diretti, il 23% del campione utilizza un numero medio di fornitori che va da 50 a 100 unità, mentre il 15% degli intervistati utilizza più di 250 fornitori.
Nella categoria dei materiali indiretti, il 23% delle aziende interpellate utilizza da 26 a 50 fornitori, mentre il 15% degli intervistati utilizza più di 250 fornitori.
Infine, nella categoria dei servizi, più della metà del campione utilizza basi di fornitura modeste (con valori compresi nei due range 11-25 e 26-50), mentre solo il 13% delle imprese utilizza più di 250 fornitori.
La numerosità dei fornitori è riconosciuta come una delle principali fonti di complessità, sia perché richiede la gestione delle “ridondanze”, sia perché impone alla funzione acquisti di evolvere verso ruoli più sofisticati per acquisire le abilità necessarie a gestire in modo strategico il procurement e costruire solide relazioni con i fornitori.
“L’analisi dei processi di approvvigionamento rappresenta un utile strumento per verificare la competitività aziendale e la sua capacità di essere resiliente di fronte a molteplici e variegate sollecitazioni” – spiega Emanuela Delbufalo, Preside della Facoltà di Economia dell’Università Europea di Roma e Professore Ordinario di Operations & Supply Chain Management – “Questa ricerca mostra alcuni interessanti risultati: la razionalizzazione degli acquisti MRO è divenuta una priorità strategica così come sono divenuti centrali, nel dialogo tra imprese, i temi della sostenibilità e digitalizzazione dei processi di acquisto. In quest’indagine, inoltre, emerge per la prima volta il tema della collaborazione: strumento necessario per far evolvere il rapporto tra acquirente e fornitore verso forme più integrate, strutturate e di lungo periodo. A fronte di queste evoluzioni emerge con forza un fabbisogno trasversale di competenze dedicate agli acquisti MRO, finora piuttosto diluite, per assicurare a tali processi efficienza ed efficacia”.