In occasione della Convent1on Island 2021 in Sardegna, che si avvia ufficialmente al termine, Paolo Franceschini, Vice Presidente di Passepartout, ha annunciato i risultati della software house di famiglia che, nel 2020, ha visto un incremento complessivo di fatturato del 2,5 per cento.
La parte del leone, con un +17% rispetto al 2019, l’ha giocata il Retail, mentre all’interno dell’area Ho.Re.Ca. l’offerta Menu non è solo aumentata del 24%, ma già nei primi sei mesi di quest’anno ha segnato un ulteriore +31% a conferma di un “effetto pandemia”, che sta accelerando in maniera esponenziale il ricorso al digitale, in particolare per le applicazioni dedicate al food delivery.
La conferma del trend in atto è arrivata anche da Mauro Franceschini che, nuovamente in collegamento dalla Cina, presidia un «avamposto privilegiato da cui osserva ormai da oltre due anni le evoluzioni di tecnologie come AI e Blockchain», confermando nelle aree Cloud e Servizi di Passepartout, una crescita rispettivamente del 16 e dell’11 per cento.
Da qui un totale complessivo delle installazioni che, nei primi sei mesi di quest’anno, ha già sfondato il tetto delle 30.600 installazioni, per un totale di oltre 90.500 utenti frutto del costante lavoro dei partner e della focalizzazione della software house di San Marino sulla customer satisfaction.
Modello PassBari, un’opportunità unica per Passepartout e partner
Proprio su questo punto si è concentrato un ulteriore intervento del Presidente Stefano Franceschini che, annunciando la nascita di PassBari, in aggiunta alle acquisizioni di iFTechnology e di Zerodo, ha definitivamente messo un piede in Italia e aperto ai partner un’ulteriore ipotesi di opportunità che, anche in questo caso, ha come presupposto fondamentale la volontà di investire in maniera reciproca per un comune perseguimento del business.
L’occasione, a inizio 2021, è stata la prematura dipartita del titolare di Computime Service, ditta individuale di Bari, che ha lasciato letteralmente “orfano” un parco di circa 150 clienti per i quali Passepartout ha prontamente attuato un vero e proprio piano di salvaguardia proponendo a SIC, srls di Bari, partner dal 2014 con all’attivo già circa 75 clienti (in prevalenza imprese di piccole dimensioni e qualche commercialista), l’assorbimento di questo ulteriore “pacchetto”.
Non da solad, però. Perché (anche) in PassBari c’è la partecipazione di maggioranza di Passepartout.
Per Andrea Giulian, Amministratore, e Gaetano Iurlo, socio titolare di SIC, ora PassBari (nella foto accanto a Paolo Franceschini): «Si è trattato di accogliere la sfida della costituzione di questa newco forti della nostra professionalità in ambito software, ma anche tranquillizzati dalla presenza di Passepartout, socio di maggioranza nella nuova sede situata nella zona artigianale di Modugno, dove siamo già operativi con altre tre persone a cui presto si aggiungeranno nuove figure professionali, programmatori con formazione tecnica-amministrativa in primis».
E per Franceschini senior l’esempio di PassBari potrebbe fungere da stimolo anche per i partner “in stallo”, che non stanno più investendo nel proprio parco clienti: «Con un modello come questo, anche per noi come vendor si apre l’opportunità di vestire i panni dei partner e comprendere le modalità più opportune per operare in maniera anche per non disperdere a favore dei competitor il patrimonio di clienti comune».
Ecco che allora il modello PassBari diventa “un’opportunità unica” e garantita: «Passepartout non ha nessuna intenzione di andare in maniera diretta sul mercato – ha concluso Stefano Franceschini –. Come nel caso di PassBari, se lo vorrete, potremo essere in società con voi partner, che dovete continuare ad avere i vostri vantaggi sapendo che la nostra azienda è pronta a investire con voi».