La Banca Mondiale e l’International Association of Ports and Harbors chiedono ai porti europei di accelerare la loro trasformazione digitale per combattere potenziali minacce alla catena di approvvigionamento merci via mare. Ecco alcune delle ragioni.
È il momento di un cambiamento radicale per la trasformazione digitale dei porti di tutta Europa: con oltre il 90% del commercio globale di merci trasportato dal settore marittimo, un’accelerazione nell’adozione delle tecnologie digitali potrebbe contribuire a combattere potenziali minacce alla catena di approvvigionamento globale, come ad esempio il rapido aumento dei costi.
A dirlo sono due giganti dell’economia e leader del settore, la Banca mondiale e l’International Association of Ports and Harbors (IAPH), che nei loro report affermano rispettivamente che vi è un “urgente bisogno di accelerare il ritmo della digitalizzazione in modo che le comunità portuali offrano il commercio elettronico e lo scambio di dati” e che “La condivisione dei dati principali relativi ai porti e agli ormeggi per il funzionamento just-in-time delle navi [con] fornitori, provider logistici, movimentazione e sdoganamento del carico [farà] risparmiare energia e migliorare la sicurezza, oltre a ridurre i costi e le emissioni”.
L’IAPH rappresenta oltre 160 porti e 120 imprese portuali in ottantasette Paesi. È quindi più di altri in grado di comprendere le sfide e le potenziali soluzioni relative alla logistica dei trasporti. Il suo libro bianco dal titolo “Accelerating Digitalisation” riconosce la necessità di: “Tecnologie emergenti [come intelligenza artificiale, advanced analytics, Internet of Things, automazione e sistemi autonomi] per consentire a dipendenti portuali e marittimi di lavorare e interagire in circostanze il più sicure possibili”.
Uno dei passaggi fondamentali per raggiungere questo obiettivo è dotare i lavoratori della tecnologia di mobile computing appropriata per trarre vantaggio dalla digitalizzazione delle informazioni. Ad esempio, i potenziali casi d’uso in prossimità della banchina includono la comunicazione con il porto, il controllo del traffico e del carico, l’ispezione e il monitoraggio del carico e la documentazione. Allo stesso modo, le operazioni sul molo trarrebbero vantaggio da un’adeguata dotazione IT nelle operazioni di carico e scarico e di dispositivi integrati sulle macchine per la movimentazione dei container, supervisione delle operazioni a terra e dei serbatoi di petrolio.
Digitalizzazione in azione
Alcuni dei principali porti europei sono già a buon punto nella trasformazione digitale e i vantaggi si fanno rapidamente notare. Interporto Padova, il principale centro logistico merci italiano, utilizza tablet fully rugged per migliorare produttività,
efficienza e sostenibilità. L’Interporto si trova sulle principali vie di comunicazione stradali, ferroviarie e portuali per il Nord-Est italiano e per l’Europa. Da qui partono e arrivano ogni giorno una ventina di treni merci che collegano regolarmente i principali porti nazionali ed europei. I dispositivi mobili rugged vengono utilizzati per visualizzare e gestire le operazioni in tempo reale e per assistere i lavoratori a terra e durante la movimentazione dei macchinari. Anche un altro operatore globale, DP World, utilizza notebook e tablet rugged per trasformare produttività e customer service nel suo trafficatissimo terminal di Southampton, nel Regno Unito. Dopo aver esaminato un’ampia gamma di dispositivi mobili, hanno selezionato dei tablet rugged e creato il proprio programma software per fornire ai Leading Hand, gli operatori sul campo responsabili del corretto carico e scarico dei container, dati in tempo reale e autonomia per prendere decisioni onsite che, a loro volta, hanno migliorato la produttività e ridotto i costi.
Il Leading Hand ora può scegliere su quale compartimento della nave lavorare e confermare le posizioni dei container. Nessun altro terminal utilizza un dispositivo mobile con un software così avanzato, che consente a un operatore di interagire con il carico e lo scarico di una nave in tempo reale, migliorando le velocità della gru, riducendo le soste della nave e fornendo informazioni più aggiornate per gli spedizionieri.
Sin dall’introduzione dei nuovi device, la velocità di movimento delle gru di banchina è aumentata, il che significa che le navi si fermano per meno tempo e possono procedere prima verso il porto successivo.
Ci sono quindi elementi evidenti a favore della digitalizzazione dei porti europei, e le associazioni economiche e di categoria li sostengono. Sembra pertanto che un cambiamento radicale nella tecnologia possa trasformarsi in un’ondata favorevole per i porti europei nel 2023.
Articolo a firma di Luca Santonico, Partner Account Manager Panasonic TOUGHBOOK