Se parliamo di cablaggio strutturato il pensiero corre subito ai data center mentre in realtà sono numerose le applicazioni anche in ambito building, seppure diverse sono le esigenze. Da circa un anno Rosenberger Optical Solutions & Infrastructure (Rosenberger OSI), specializzata nella connettività basata su fibra, nelle soluzioni di cablaggio e nei servizi di infrastruttura nell’ambito di data center, reti locali, reti mobili e applicazioni industriali, ha deciso di lanciarsi anche in questo mercato portando una proposta innovativa che si discosta da quella tradizionale e che si contraddistingue per la sua flessibilità e la sua future-readiness.
Un cablaggio moderno degli edifici deve infatti adeguarsi alle esigenze dell’utente e non il contrario, mentre oggi sono pochi i sistemi di cablaggio capaci di soddisfare questi requisiti. PreCONNECT smartNET, la soluzione di punta di Rosenberger OSI per il cablaggio degli edifici, offre alle aziende e alle istituzioni pubbliche una flessibilità ottimale, a prova di futuro e a costi inferiori.
“La pandemia ci ha spinti a lavorare da remoto e le ultime tendenze parlano dell’affermarsi di un modello di lavoro ibrido per cui gli uffici saranno destinati a un utilizzo diverso, motivo per cui anche a livello di cablaggio le esigenze saranno diverse – esordisce Paolo Parabelli, Business Development & Sales Manager Italia di Rosenberger OSI -. Un tradizionale cablaggio degli edifici è in grado di soddisfare solo parzialmente le attuali richieste. I nuovi modelli di lavoro («Mondo del lavoro 4.0»), gli edifici intelligenti e collegati in rete, l’Internet of Things e la smart factory richiedono un’infrastruttura LAN che possa offrire ben più di un classico cablaggio strutturato. Noi di Rosenberger OSI abbiamo completamente ripensato l’approccio al cablaggio strutturato degli edifici ribaltando il paradigma tradizionale, una nuova sfida che porta al cliente finale una serie di benefici tangibili, anche a livello di costi”.
Come sono cambiate le esigenze degli edifici?
“Partiamo da una premessa: prima alle nostre scrivanie c’era l’esigenza di avere almeno tre prese dati (a volte se ne installavano fino a sei), mentre ora con il Voice Over IP e l’uso prevalente del cellulare, così come a livello applicativo il maggiore orientamento verso il Power Over Ethernet (PoE), le necessità sono enormemente cambiate. Con l’affermarsi del WiFi 6 ad esempio le capacità trasmissive sono molto più potenti ma ridotte nello spazio, motivo per cui è necessario aumentare il numero di access point nello spazio che si vuole andare a connettere. Le esigenze di oggi sono quelle di una maggiore efficienza ma anche di una maggiore velocità ed efficienza. Ed è per questo che abbiamo pensato ad una proposta in fibra ottica (e non più solo in rame) per cablare l’edificio”.
In cosa differisce l’approccio di Rosenberger OSI da quello classico?
“Se guardiamo a questa immagine possiamo vedere la configurazione tipica di un cablaggio standard di un piano di un ufficio. Gli armadi di piano normalmente vengono posizionati in sottoscala e sgabuzzini, mentre solo i più evoluti realizzano dei locali adeguati dedicati dove posizionare i rack con i vari apparati. In questo tipo tradizionale di configurazione il principio è portare da ogni porta dello switch a ogni PC, oppure porta del centralino telefonico o di qualsivoglia dispositivo dei collegamenti punto-punto alle varie scrivanie. Quindi, come emerge dalla figura, ci si ritrova a collegare in modo stellare con tutti questi cavi in rame i vari dispositivi. Nel corso degli anni si sono andati inserendo dei Consolidation Point che mantengono il primo tratto della rete di cavi invariato come numero e volumi ma che vanno a ottimizzare rispetto al modello precedente nella parte finale”.
Qual è la novità che proponete?
“Rosenberger OSI ha sviluppato un approccio che invece di partire dagli armadi di piano con il rame in modo stellare impiega la fibra ottica per avvicinarsi il più possibile alle postazioni creando aree di lavoro gestibili direttamente da queste ‘isole’ con dei collegamenti in rame. Rosenberger OSI, in questo modo, riduce i cavi in rame al minimo della lunghezza che potrebbero essere semplicemente delle patch cord di qualità oppure cavi già realizzati in fabbrica plug-and-play”.
Quindi cosa succede?
“Gli armadi di piano, che erano rack piuttosto consistenti ed erano concentrati in un solo punto, ora sono sparpagliati nel piano dell’ufficio con dei mini armadi che noi chiamiamo “office distributor”: cassetti compatti, che possono contenere al loro interno uno switch, un patch panel per una più facile gestione che copre più aree di lavoro. In questo modo si eliminano i volumi del modello precedente e tutti i cavi in rame che si diramavano dall’armadio centrale. Tutto questo porta a una serie considerevole di vantaggi. Dal punto di vista economico abbiamo stimato una riduzione compresa tra il 25% e il 75% dell’utilizzo dei cavi in rame terziari, con il conseguente risparmio, andando anche a limitare il carico di fuoco in caso di incendi. Si risparmia poi in termini di misure di collaudo perché queste patch cord escono già pronte dalla fabbrica così come vanno installate, e anche in termini di tempi installativi perché ci sono molti meno cavi da posare. I vantaggi per l’utilizzatore finale in termini di risparmio sono quindi molto tangibili.
La proposta di Rosenberger OSI ottimizza anche le applicazioni Power over Ethernet: nel caso di applicazioni PoE, cioè dell’alimentazione su doppino di terminali quali punti di accesso WLAN, telecamere e sistemi thin-client attraverso il cablaggio di rete, permette di ridurre al massimo le lunghezze del cablaggio in rame terziario e questo riduce il surriscaldamento dei cavi, ricordiamo che il POE++ può raggiungere anche 100w di potenza e su tratte troppo lunghe può creare diversi problemi di surriscaldamento. Tutto questo offre un notevole valore aggiunto rispetto agli approcci tradizionali in cui è necessario ricorrere a cavi dalla sezione di filo in rame maggiore o a un design complesso dei canali portacavi”.
Un edificio cablato con questa metodologia è anche cablato a prova di futuro. Ci spieghi meglio perché…
“Per Rosenberger OSI il trend del futuro sarà sempre più la fibra ottica e con questo modello ci spostiamo proprio verso quella direzione. I cavi in rame tradizionali, a causa della continua richiesta di velocità sono ormai agli sgoccioli; si parla sempre di più di applicazioni a 400 GBit: la tendenza per il futuro sarà la fibra monomodale perché se si vogliono più performance e distanze maggiori bisogna andare per forza in questa direzione. Quindi vedremo sempre meno l’impiego di rame e solo su brevi distanze per non andare a compromettere le prestazioni”.
Dicevamo che i benefici di PreCONNECT smartNET si possono riassumere nella parola ‘flessibilità’. Perché?
“Utilizzando questa soluzione di rete, l’utente può allestire e riconfigurare gli ambienti di lavoro a seconda delle necessità. Si possono fornire nuovi accessi alla rete nelle postazioni di lavoro in tutta semplicità e rapidità. I vecchi collegamenti possono essere riposizionati senza difficoltà. Funziona anche durante l’esercizio. Vi è anche un ulteriore aspetto da considerare: le aziende o le istituzioni pubbliche hanno la possibilità di scalare in modo flessibile la larghezza di banda nella rete e reagire in tal modo dinamicamente alle nuove esigenze. Le velocità di trasmissione dei dati possono inoltre essere assegnate individualmente. Di conseguenza l’IT è ad esempio in grado di prevedere velocità di trasmissione dei dati specifiche per i singoli reparti e applicazioni. Ciò può avvenire a seconda dei progetti, ad esempio quando viene costituita una «task force» ad hoc di sviluppatori e designer per trasferire in rete file di grandi dimensioni. Anche se si aggiungono nuovi colleghi, questa flessibilità rappresenta un vantaggio. Ciò significa che PreCONNECT smartNET consente al cablaggio dell’edificio e LAN di adattarsi alle mutevoli esigenze dell’azienda o dell’istituzione pubblica – e non viceversa, come nel caso di un’infrastruttura tradizionale”.
Come abbiamo visto i vantaggi del modello introdotto con PreCONNECT smartNET sono anche economici…
“Esattamente. Il primo vantaggio deriva dal fatto che si installano meno cavi in rame e di minore lunghezza. E se pensiamo che il costo di cablaggio di un edificio dipende per un 50% dal cablaggio in rame capiamo immediatamente il vantaggio. Con la fibra ottica elimino il peso economico iniziale dei cavi in rame e risparmio sulla manodopera di installazione perché le soluzioni sono già plug-and-play. Come abbiamo visto prima, secondo l’esperienza di Rosenberger OSI, PreCONNECT smartNET può far risparmiare dal 25 al 75% del materiale per i cavi in rame terziari, riducendo di conseguenza i costi in maniera notevole. A tutto ciò si aggiunge la possibilità di accedere a nuove connessioni degli utenti finali senza grandi interventi di trasformazione grazie all’architettura intelligente, pertanto, non occorre una pianificazione strategica in eccesso come nel caso del classico cablaggio strutturato. Questo singolo aspetto consente di risparmiare il 10-20% dei costi di progettazione totali”.
A proposito di costi: come state affrontando le difficoltà legate alla carenza di materie prime?
“Il settore che sta soffrendo di più è quello relativo ai metalli quindi il rame e l’accessoristica in generale. Rosenberger OSI utilizzando molta fibra ottica continua a mantenere tempi di consegna nell’ordine di due o tre settimane. Per il rame anche noi abbiamo tempi di consegna più lunghi. In tutti i casi ci impegniamo e ci organizziamo per mantenere sempre tempi di consegna più brevi possibili per i nostri clienti”.
Tornando a parlare di PreCONNECT smartNET: questa soluzione è stata lanciata circa un anno fa. Avete già all’attivo qualche caso di successo?
“In Germania abbiamo completato con successo un progetto di cablaggio avanzato per una scuola nel distretto di Dachau, nell’ambito del “DigitalPakt Schule”, programma finanziato a livello federale. Nella scuola elementare e media Erdweg il piano prevedeva l’installazione di un nuovo tipo di rete dati per collegare i punti di accesso WLAN in tutte le classi e nelle aule dedicate allo studio di materie specifiche dell’edificio, oltre ad altri dispositivi di rete quali PC e laptop. Per l’infrastruttura di cablaggio Rosenberger OSI ha scelto proprio PreCONNECT smartNET. L’installazione di questo tipo di soluzione ha portato alla scuola, nel corso del tempo, dei vantaggi enormi che vanno ben al di là della questione della DAD, ma che vanno nella direzione di una digitalizzazione a 360 gradi della scuola. La cosa positiva è che si tratta di un modello completamente riproducibile anche in Italia e con gli investimenti attualmente a disposizione sarebbe interessante per le nostre scuole andare a cogliere questa occasione per entrare finalmente in un mondo digitale, con tutti i vantaggi a questo legati”.
Per spiegare al meglio il suo modello di cablaggio avanzato in ambito building e anche per approfondire le caratteristiche e i vantaggi di PreCONNECT smartNET, Rosenberger OSI ha lanciato anche un e-book dedicato. Può dirci qualcosa in più?
“E’ disponibile a questo LINK un e-book completamente gratuito e perciò fruibile da tutti dove si affronta il tema dello scenario del cablaggio strutturato nel building, confrontando l’approccio classico con quello innovativo di Rosenberger OSI e portando all’attenzione dei lettori tutti i potenziali vantaggi. Per abbracciare questo modello crediamo sia necessario un salto di mentalità, soprattutto per gli installatori; quindi, ci impegniamo nel fare formazione e l’e-book è proprio uno degli strumenti attraverso cui apriamo una luce su un modo di cablare più innovativo e all’avanguardia. Molto spazio al suo interno è poi dedicato più in concreto alla soluzione”.