Dal chiedere a Google a parlare con Alexa, ormai ci stiamo abituando a confrontarci con l‘intelligenza artificiale, una tecnologia che sta velocemente permeando diversi ambiti della nostra quotidianità. In particolare nelle realtà aziendali è un fenomeno in forte crescita: quasi 3 aziende su 4 fanno già uso dell’intelligenza artificiale utilizzandola soprattutto per la sicurezza dei dati, assistenza virtuale e automazione dei processi. Una svolta tecnologica importantissima che aumenterà drasticamente nei prossimi anni, grazie anche al prezioso contributo delle donne, che mai come oggi si stanno affermando in moltissimi ambiti, in primis quello tecnologico.
Donne e tecnologia, una storia di successo
Non è una novità incontrare donne leader nel settore tecnologico, anzi la storia è ricca di esempi di figure femminili che hanno contribuito alla crescita di questo particolare ambito. Ada Lovelace fu una dei primi programmatori mai esistiti, mentre a Edith Clark, prima donna ingegnere, si deve l’invenzione di una calcolatrice che prese il suo nome; fu grazie a Grace Murray Hopper che il linguaggio COBOL è utilizzato tuttora nel settore finanziario. E ancora, Hedy Lamarr fu una bellissima attrice ma anche una scienziata visionaria, capace d’inventare un sistema di comunicazione e crittografia senza fili, gettando di fatto le basi per i moderni sistemi wireless. Dietro ai microprocessori per smartphone c’è il genio di Sophie Wilson, un’informatica inglese, che iniziando dai microcomputer è poi arrivata a creare i diffusissimi processori Arm.
Il futuro tecnologico in Italia
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Tra le italiane più influenti di oggi ci sono Fabiola Gianotti, fisica subnucleare, la prima direttrice del CERN di Ginevra, ossia il laboratorio scientifico più prestigioso al mondo; Arianna Menciassi, ricercatrice di fama internazionale ed esperta di robotica biomedica, i cui lavori sono d’aiuto nella chirurgia. Il genio italico è arrivato anche nello spazio: Samantha Cristoforetti è stata la prima astronauta italiana, specializzata in ingegneria meccanica, e nelle sue missioni sulla ISS ha sperimentato la stampa di oggetti 3D in assenza di peso.
Proprio per esaltare il talento femminile nel settore dell’intelligenza artificiale, nel 2019 IBM ha inaugurato il programma “Women Leaders in AI” che stila ogni anno l’elenco di 35 figure imprenditoriali femminili che si sono distinte per l’utilizzo dell’intelligenza artificiale all’interno del loro ambito di competenza. Il contributo femminile è fondamentale infatti nel settore tecnologico, poiché fornisce un approccio prezioso e un punto di vista unico capace di valorizzare la diversità nell’ambito lavorativo e, di conseguenza, soddisfare le esigenze di una popolazione eterogenea.
Quest’anno, ben due donne italiane sono presenti in questa prestigiosa classifica, Paola Molino, Head of Transformation Programs di Vodafone Group, che ha implementato il servizio di assistenza virtuale a supporto del reparto contabilità di Vodafone diminuendo del 20% il tempo necessario a gestire le richieste; e Piera Valeria Cordaro, Commercial Operations Innovation Manager di Wind Tre, che ha elaborato un progetto di assistenza virtuale (chatbot) capace di gestire milioni d’interazioni, migliorando l’esperienza dei clienti e rendendo i contact center più efficaci.
Sport, una faccenda “da donne”
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Anche nelle discipline sportive, le donne hanno dimostrato il loro indiscusso valore anche se in molti sport gli uomini continuano a primeggiare, facendo leva sulla muscolatura o su una tradizione a loro favore. Ci sono però delle discipline – come l’equitazione – dove un minore peso è un vantaggio o altre attività sportive dove è la componente mentale a fare la differenza. Per esempio, la capacità di rimanere concentrati a lungo è indispensabile nel motociclismo mentre saper tenere a bada le emozioni è un fattore spesso determinante nel poker. Di recente – proprio in questa disciplina tradizionalmente maschile – sempre più donne hanno dimostrato la propria forza primeggiando sui colleghi uomini, grazie a un mix letale d’intuito femminile, capacità di riflessione e spregiudicatezza ludica.
Sono molti gli sport dove le donne, negli ultimi anni, sono riuscite a ottenere risultati migliori degli uomini, sfatando così il mito del sesso debole. Ne è un esempio lampante Lindsey Van che ottenne nel 2010 il record del mondo nel salto con gli sci. Altri esempi di questo genere sono: Ye Shiwen, la cinesina volante capace di nuotare più velocemente di Michael Phelps, Danica Patrick che nel 2008 vinse la Japan Indie 300, un’importante competizione automobilistica, e Ana Carrasco che nel 2018 si aggiudicò il Campionato mondiale Supersport 300 di motociclismo sbaragliando gli avversari, tutti uomini.