A fronte dell’imminente avvio dei “voucher per la banda ultralarga” per le famiglie meno abbienti, il Governo non pare intenzionato a ripensamenti rispetto alla scelta di riservare ai soli operatori di telefonia la fornitura dei modem, tablet e PC coperti dall’aiuto pubblico. Paiono ignorate le forti perplessità sollevate da consumatori, distributori e anche da parte di alcuni operatori, e ribadite nel corso del recente evento “Voucher per l’Italia”, organizzato dall’associazione Free Modem Alliance.
Con questo evento, la Free Modem Alliance ha voluto riunire intorno allo stesso tavolo rappresentanti delle Istituzioni e attori del mondo delle telecomunicazioni, proprio per discutere, in un confronto pubblico, le finalità, le regole e i meccanismi concreti di implementazione della misura. All’evento, introdotto dal Cons. Paolo Donzelli, dell’Ufficio Trasformazione Digitale alla Presidenza del Consiglio, ha preso parte un parterre di deputati vicini alle tematiche del digitale: l’On. Enza Bruno Bossio (PD), l’On. Massimiliano Capitanio (Lega), l’On. Luca Carabetta (M5S) e l’On. Luciano Nobili (Italia Viva).
Anche AIIP, AIRES ed Euroconsumers fanno sentire la loro voce
A portare le preoccupazioni della filiera, sono intervenuti Giovanni Zorzoni (AIIP), Davide Rossi (AIRES), Dino Bortolotto (Assoprovider) e Marco Pierani (Euroconsumers). Fra i partecipanti anche Giuseppe Galasso dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e Francesco Sacco dell’Università Insubria, che ha chiuso l’evento approfondendo, anche a livello comparatistico, il tema degli aiuti alla domanda.
Il tema più acceso del confronto è stata proprio la scelta di riservare agli operatori di telecomunicazioni la fornitura degli apparati. Scelta che, secondo la Free Modem Alliance, compromette il diritto di libera scelta dell’utente, fino quasi ad annullarlo, e provoca gravi distorsioni sull’intero mercato delle TLC. Criticità condivise in particolare dai distributori di elettronica che, in occasione dell’incontro virtuale, hanno annunciato un ricorso al TAR contro la misura.