D-Link ha rilevato che l’emergenza delle ultime settimane ha preso alla sprovvista molte aziende italiane, uffici, PMI ma anche molte grandi imprese che fino ad ora non avevano abbracciato la filosofia “wireless”.
Dal punto di vista puramente business, questo dimostra come la realtà italiana non fosse ancora pronta a gestire il lavoro da remoto: e non si tratta solo della scarsa diffusione della connessione FTTH nelle case degli italiani, ma proprio di una carenza di adeguate infrastrutture e software interni all’azienda e compatibili con il telelavoro.
Secondo D-Link oggi più che mai è evidente l’importanza per le medie imprese di dotarsi di un’infrastruttura di rete che consenta la connettività wireless ovunque – internamente alle pertinenze dell’azienda – per i propri dipendenti e per i dispositivi, magari permettendo anche la creazione di una rete “guest” per tutti i dispositivi “terzi”, e anche esterna, per permettere ai dipendenti di raggiungere i documenti salvati nei server e lavorare senza problemi anche da remoto.
Per raggiungere questo risultato non serve stravolgere la propria infrastruttura e anche l’investimento economico, per un ufficio medio, può essere molto contenuto. Ma è necessario pensare in modo completo e affidarsi ai professionisti: a quasi tutte le aziende basterebbe spostare in cloud alcune delle applicazioni di base, come la posta e lo storage.
Trasferendo queste gestioni in server su cloud si avrebbe la possibilità di accedere ai file (e-mail, backup o singoli file) da ovunque, con la massima sicurezza e con velocità e prestazioni elevate. In alternativa, se si vuole avere il pieno controllo dei dati e delle informazioni, è possibile avere queste applicazioni in locale, con server fisici connessi alla rete, ma in questo caso bisogna assicurarsi che l’infrastruttura di rete interna sia stabile e che la banda di connessione sia adatta a sostenere i flussi. Altra alternativa possibile è quella della soluzione ibrida: ovvero spostare le app aziendali in Server Farm centralizzate, quindi non averle salvate in server locali presso l’ufficio, ma nemmeno in cloud, così da sapere dove sono localizzati i propri file.
Con l’arrivo del lock-down molte aziende che non erano preparate hanno dovuto riorganizzarsi in fretta, con risultati scarsi che hanno impattato sulla qualità del lavoro, sul benessere psicofisico dei dipendenti – che spesso hanno dovuto arrangiarsi in modo autonomo – e soprattutto mettendo a rischio la sicurezza e l’integrità dei dati aziendali, se non avevano provveduto a dotarsi di una VPN e un sistema antivirus completo.
D-Link suggerisce una serie di piccoli, ma importanti, accorgimenti per rendere la propria infrastruttura accessibile anche da remoto e rendere lo smart working una realtà anche per il dopo emergenza.
Il cuore della nuova infrastruttura deve essere il router. Massime performance lavorative, efficacia ed efficienza come in ufficio. Una rete privata virtuale (VPN) fornisce agli operatori in mobilità e alle filiali un collegamento sicuro alla rete. Il router DSR-1000AC è la soluzione ideale per uffici e piccole e medie aziende che vogliono realizzare facilmente una VPN. È in grado di gestire tunnel VPN SSL (Secure Sockets Layer), come anche tunnel GRE (Generic Routing Encapsulation), per consentire agli smart worker di avere l’accesso remoto a un database aziendale centrale.
Sicurezza, software flessibile, funzionalità Data Center ed efficienza energetica. Per le medie e grandi imprese D-Link propone la serie di switch stackable DXS-3600 che possono essere utilizzati come router centrali di un ambiente enterprise o come aggregation switch in un ambiente Multiprotocol Label Switching (MPLS) per la realizzazione di una VPN. La serie DXS-3600 può essere installata usando una delle due immagini software disponibili: la Standard Image (SI) dispone di una varietà di funzioni Layer 2, VLAN, multicasting, QoS, di sicurezza, data center e static routing.
Le aziende italiane devono pensare che il digitale è il futuro: archivi online, firma elettronica dei documenti, connessione wireless anche per i dispositivi IoT sono ormai la realtà quotidiana, ecco perché le aziende che avevano già avviato una transizione “smart” stanno vivendo questo periodo di crisi in modo molto diverso da quelle che si sono fatte cogliere di sorpresa.