Parlare di assistenza sanitaria digitale sarebbe potuto sembrare un paradosso solo fino a pochi anni fa. E invece Internet e la medicina sono sempre più integrati fra di loro. In una società dove la percentuale di cittadini privati che mette Tiscali e le sue offerte adsl a confronto con quelle di Infostrada, Fastweb o degli altri operatori è in continuo aumento, d’altronde, anche l’ambito del pubblico, specie quello sanitario, si rivela sempre più connesso.
Ed è a proposito di questa realtà, sempre più evidente agli occhi dei cittadini europei e americani, che si pronuncia Franz van Houten, il CEO di Philips. Proprio nell’ambito del World Economic Forum, infatti, il presidente dell’azienda olandese mette in luce i vantaggi e le possibilità di una nuova frontiera della medicina, quella della medicina “connessa”.
Assistenza sanitaria “connessa”
Sono innanzitutto evidenti i benefici tecnologici che l’applicazione del servizio Internet può portare all’intero settore. Un’assistenza sanitaria “connessa” è d’altronde “chiave per lo sviluppo del benessere”. La ricerca e l’applicazione delle tecnologie hanno portato, dapprima, alla messa a punto di potentissimi strumenti di diagnostica oltre che a un approfondimento in termini di conoscenza e, di conseguenza, a nuove cure prima impensabili.
La rete, inoltre, pone rimedio al lato negativo della faccenda, ovvero alla complessa e costosissima gestione di un sistema così sofisticato. Si stima, infatti, che un coordinamento condiviso, collaborativo e proattivo per la cura del paziente, porti ad un consumo di circa 750 miliardi di dollari all’anno per le spese relative alla sanità nei soli Stati Uniti.
Per garantire quindi un’assistenza sanitaria funzionante e pienamente accessibile anche alle generazioni future, diventa concretamente necessario ripensare il sistema sanità per intero. Per fare un esempio, dottori e operatori sanitari di tutto il mondo dovrebbero poter facilmente condividere dati e informazioni con i colleghi a distanza di chilometri, in tempo reale e senza alterazione dei documenti.
Allo stesso modo, i dispositivi medici ospedalieri di una stessa sede dovrebbero poter interagire tra loro automaticamente. E i pazienti potrebbero essere costantemente monitorati attraverso sensori studiati per l’healthcare. Sembra ovvio, quindi, che un tale sistema richieda l’uso massivo di Internet e della rete, consistendo di fatto in un sistema assistenziale connesso e hi tech.
Il paziente del futuro
Un’assistenza sanitaria di questo tipo, oltre a migliorare lo stato della sanità e la professione stessa dei medici, offre innegabili vantaggi al paziente. Franz von Houten, ad esempio, gioca in casa nel ricordare che Philips ha di recente sviluppato una tecnologia che consente di condividere digitalmente con altri medici nel mondo i dati di una biopsia di cancro alla prostata, prima possibile solo fisicamente.
Immediatamente evidenti sono le conseguenze positive di questo uso della tecnologia: dalla possibilità per i medici di lavorare in team anche stando a chilometri di distanza, a una diagnosi più accurata che si risolva in un trattamento di cura ottimale per le precise necessità di ogni specifico caso e di ogni singolo paziente.
In un regime di assistenza sanitaria digitale anche l’esperienza del paziente si modifica. La prevenzione è generalmente migliore, le diagnosi più rapide, il ricovero più breve e le prospettive di vita più lunghe. La gestione stessa della propria salute è più semplice grazie ai dispositivi wearable dotati di sensori che monitorano i trattamenti e forniscono utili informazioni sui parametri vitali, registrate durante lo svolgimento delle attività quotidiane.
L’idea cui si tende, d’altronde, è quella di un continuum health. Di un’assistenza sanitaria, insomma, che significa prima di tutto prevenzione e che accompagna la persona in tutte le fasi e le situazioni della quotidianità. Con il sostegno tecnologico a una vita sana, i cittadini, da un lato, acquisiscono coscienza e controllo sul proprio stato di salute, mentre i Paesi, dall’altro, migliorano lo stato di salute della popolazione complessiva.
Il nuovo paradigma di healthcare si sviluppa nel tempo, migliorando il corso della vita di svariati miliardi di persone nel mondo con prevenzione, diagnosi avanzate, trattamenti monitorati e teleassistenza domiciliare. Ma la sua applicazione si ripercuote anche nello spazio geografico riuscendo a raggiungere con cure prima insperate un numero sempre maggiore di persone anche nei paesi in via di sviluppo e nelle aree rurali.