[section_title title=ICT: investire per essere competitivi – parte 1]
Che gli investimenti nell’ICT siano una leva strategica per il rilancio della competitività delle aziende è ormai una verità sulla quale tutti concordano: analisti, player di mercato, imprenditori, consumatori. Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo una crisi economica non ancora totalmente archiviata, soprattutto per quanto concerne l’impatto per così dire “psicologico”: passata la tempesta, ben pochi hanno il coraggio di ributtarsi in mare aperto. Resta la paura, insomma, che si affianca ad un feeling, quello dell’imprenditoria italiana con l’innovazione digitale, lento a carburare.
ICT “ODI ET AMO”
Questo è il quadro generale del mercato ICT italiano. Ma in un quadro, a fare la differenza, sono i dettagli: se li osserviamo, scopriamo una realtà leggermente diversa, fatta di criticità ed eccellenze, arretratezza e lungimiranza, staticità e sviluppo. Questo è quanto è emerso nel corso del 16° Forum IT Grandangolo, che ha visto alternarsi nella discussione i manager di vendor, distributori e system integrator come Brocade, Centro Computer, Emerson Network Power, MHT, Panda Security, Riverbed Technology, SinTau e Zycko. Tutti concordi nell’affermare che qualcosa sta cambiando: nelle aziende si sta facendo largo sempre più la consapevolezza che l’IT è un passaggio obbligato per tornare a crescere, il “salvagente” che permette di galleggiare nella tempesta della crisi e tornare sulla cresta dell’onda più forti di prima. Alcune aziende lo stanno già facendo: vivere la crisi come occasione di trasformazione, aggirarla investendo nell’innovazione. Il problema è che questa trasformazione resta concentrata solo in poche aree del Paese (Nord-Ovest ed Emilia Romagna) e non attecchisce al Sud, resta prerogativa di imprenditori lungimiranti e di specifici settori. D’altra parte, ricordiamo, il mercato italiano nel suo complesso è costituito da piccole e medie imprese, specialmente manifatturiere, alle quali la crisi economica ha tolto la possibilità di guardare in prospettiva e programmare investimenti in un futuro sempre incerto.
Eppure, concordano gli oratori che si susseguono sul palco, anche nelle realtà più in difficoltà, non c’è più chiusura nei confronti dell’IT, ma forte interesse e curiosità rispetto ai nuovi trend (cloud, mobility, IoT, sicurezza, New IP), percepiti ormai come una boccata d’ossigeno. Le aziende hanno capito che devono relazionarsi con consumatori “digitali” con esigenze nuove. Resta la paura, certo, ad esporsi negli investimenti, e anche un certo spaesamento dinanzi ad un’offerta – e qui arriva il mea culpa degli operatori del settore – che spesso è piuttosto caotica. Per afferrare i segnali positivi, pur deboli, che arrivano dal mercato, le aziende del Forum IT Grandangolo hanno illustrato diverse strategie.
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