[section_title title=Ict Trade 2015: la disruption prima di tutto – Parte uno]
Mancano poche ore alla partenza dell’edizione 2015 di Ict Trade, una manifestazione che mantiene il suo spirito tradizionale volto a promuove l’interazione e la circolazione delle idee, ma che ogni anno si presenta rinnovata nel format e nei contenuti.
Tante le idee che circoleranno nella duegiorni, che quest’anno ha un solo focus: quello del cambiamento e della disruption.
Abbiamo incontrato Maurizio Cuzari, presidente ed amministratore delegato di Sirmi, organizzatrice dell’evento, per delle anticipazioni e delle riflessioni su quelli che saranno i temi caldi sul piatto.
Partiamo dalle novità. La prima, che balza subito all’occhio, è il cambio di location: da Ferrara si è tornati a Milano. Come mai?
Il motivo è molto semplice: si tratta di una questione di comodità: il nostro obiettivo è quello di far risparmiare 200 km di strada circa al 30% del mondo dell’Information Technology. Con questa scelta vogliamo ottimizzare i tempi per tutti i partecipanti al Forum.
In secondo luogo si tratta anche di una scelta di eleganza: Ferrara è una città bellissima ma pur nella sua magnificenza comincia a starci stretta perché come in tutte le città di provincia le strutture alberghiere non sono completamente all’altezza dello standing che vorremmo per i nostri ospiti.
Se la logica è questa non si potrebbe andare nella direzione di una virtualizzazione della manifestazione?
No, dal discorso che abbiamo fatto a passare a virtualizzare il tutto ce ne passa. Per noi è fondamentale incontrarsi e riuscire a parlare a quattr’occhi: il rapporto interpersonale, soprattutto quando l’obiettivo è quello di farsi venire delle idee, non può assolutamente essere sostituito dal web.
Un’altra novità è l’apertura della manifestazione ai responsabili dei sistemi informativi…
Già lo scorso anno avevamo fatto una sperimentazione. Il nuovo corso deriva dall’aver confermato anche per il 2015 un accordo di collaborazione con FIDAinform, la federazione dei club dei dirigenti di informatica, molto attiva a livello territoriale, soprattutto su Milano Torino, Bologna e Roma. Mentre i club hanno delle loro realtà locali, la federazione è il punto di riferimento a livello nazionale e perciò abbiamo ritenuto opportuno dare una mano all’organizzazione a dare una visibilità globale della loro attività. Ict Club diventa così una sorta di casa comune dei club in un momento di incontro collegiale.
La collaborazione vede pubblicare a cura di Sirmi una newsletter mensile che si chiama “Ict Professional” e vede organizzare due volte l’anno degli incontri, uno dei quali è appunto Ict Club e l’altro è un convegno che organizzeremo per il mese di novembre, che già lo scorso anno a Roma ha incontrato un grande successo. L’argomento è quello del ruolo e della capacità di innovazione dei direttori dei sistemi informativi.
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