Nella storia dell’arte, il bianco è stato vissuto e interpretato nei modi più diversi. Eppure, da sempre, proprio il bianco è tra i colori più semplici, sinonimo di pace ed eleganza. Anche i moderni designer ne apprezzano il valore comunicativo. Eppure, soprattutto nella stampa, aggiungere il bianco rappresenta un autentico problema. Così quando l’arte deve essere moltiplicata, anche sfruttando i più moderni strumenti di stampa, l’uso del bianco può diventare un problema.
Un problema che Ricoh ha superato con il lancio di Ricoh Pro C7100X, una soluzione di stampa di produzione particolarmente innovativa, in quanto dotata della quinta stazione colore, sviluppata per la stampa del bianco e del trasparente.
Del resto come spiega Lorenzo Marini, uno dei più apprezzati creativi italiani e affermato pittore, “nell’arte il bianco è sempre stato il colore dell’ultimo tocco degli artisti. Mentre, in tempi più recenti, è diventato solo un supporto per gli altri colori. Con Ricoh, invece, il bianco torna ad acquisire un nuovo valore”.
Gli artisti sperimentano il bianco
Ma come valorizzare questa capacità? Luca Tomelleri, Communication Manager di Ricoh Italia, racconta come, da sempre, l’azienda abbia maturato una significativa responsabilità sociale, che la porta ad investire concretamente sui giovani artisti. Ma, anziché passare attraverso la “solita” donazione, Ricoh ha deciso di istituire il premio “Il quinto elemento. Ricoh moltiplica l’arte”, con l’obiettivo di creare un concreto link tra arte e tecnologia, per consentire agli artisti di misurarsi concretamente con le nuove frontiere dell’innovazione tecnologica. Un binomio ardito, al quale i giovani artisti hanno però risposto con entusiasmo.
Anche perché, spiega Milo Goj, fondatore di Art Relation, “ci sono opere d’arte nate per essere moltiplicate”. E, per raggiungere questo obiettivo, le nuove tecnologie sono fondamentali, come dimostra il fatto che molti artisti provengono dal mondo pubblicitario.
Leggero come una farfalla
Per la giuria, presieduta da Marini, e composta da Rino Moffa, editore di TVN Media Group, Giuliano Grittini, artista e fotografo, e Corrado Musmeci, presidente di Fontegrafica, non è stato semplice scegliere le opere più meritevoli. Ma, al termine della selezione, il premio è stato assegnato a Stefany Savino, artista ventottenne di San Giovanni Rotondo e laureata a Brera. Il suo progetto, “Purinto Kami” (carta stampata e piegata), si richiama alla tradizione giapponese del dono, che veniva fatto in particolare a chi doveva partire. Presentando la propria opera Savino ha spiegato: “Ho realizzato delle scatole al cui interno si trova un origami a forma di farfalla. Questo insetto è il simbolo della trasformazione, metafora di quello che è in grado di realizzare la soluzione di stampa Ricoh Pro C7100X. Nella mia attività artistica eseguo spesso performance legate alla body art che qui trova espressione nelle mie impronte digitali che percorrono tutto l’origami. Le impronte bianche valorizzano le potenzialità del quinto elemento”.
Le più autorevoli agenzie di advertising e di comunicazione italiane riceveranno una copia dell’opera vincitrice, riprodotta in un numero limitato di esemplari, e potranno toccare con mano le potenzialità di Ricoh Pro C7100X per il mondo degli art director.