L’anno 2016 si è aperto con un po’ di apprensione per il mondo degli smartphone: dalla fine del 2015 aveva iniziato a diffondersi un rumor inerente alla tassa sui cellulari che, da quest’anno, avrebbe fortemente condizionato i consumatori. Fortunatamente si è rivelata tutta una bufala, con i vari possessori di smartphone che hanno tirato un sospiro di sollievo: la tassa sui cellulari prevedeva il versamento di 299 euro annui, solo per la proprietà del device mobile.
Tassa sui cellulari: ecco spiegata la bufala
Il 30 dicembre scorso alcuni siti generalisti avevano dato la notizia che i possessori di uno smartphone avrebbero dovuto pagare 299 euro l’anno a partire dal 1 gennaio, solamente per il possesso del device.
Chi avrebbe stabilito questa tassa? Stando a quanto riportato dalle testate, la Corte Suprema dell’Unione Europea (organismo inesistente) aveva annunciato l’applicazione della direttiva 5/1999 CE e la conseguente introduzione della tassa sugli smartphone, caldeggiata dal Governo italiano: le compagnie telefoniche avrebbero dovuto ricevere 299 euro annui da tutti i possessori di smartphone, in base a una direttiva riferita solamente alla marcatura CE delle apparecchiature elettroniche, una bufala bella e buona.
Analizzando i dettagli della tassa, è stato facile capire che si trattava di uno scherzo (peraltro di cattivo gusto):
· la Corte Suprema dell’Unione europea non esiste; esistono la Corte di giustizia o la Corte dei diritti dell’uomo;
· la direttiva numero 5 del 1999, che riguarda appunto la marcatura CE delle apparecchiature per le radiocomunicazioni, non potrebbe rappresentare una legale giustificazione all’introduzione di questo provvedimento.
Tassa sui cellulari: esiste qualcosa di analogo?
Coloro che possiedono un cellulare potranno dormire sonni tranquilli: anche nel 2016 le uniche spese extra che i proprietari di smartphone dovranno affrontare saranno quelle relative ai servizi a pagamento forniti da società terze, monitorando sempre che i servizi in addebitati sull’abbonamento siano stati effettivamente richiesti.
Dunque le uniche simil-tasse che i possessori di smartphone dovranno affrontare saranno legate ai servizi a pagamento e all’eventuale acquisto dello smartphone in abbonamento. Nonostante ci siano numerose spese legate alla tecnologia infatti, non esiste una vera e propria tassa sui cellulari. Il nostro consiglio per evitare truffe è quindi quello di controllare sempre la provenienza delle notizie e verificarne la veridicità anche chiedendo agli esperti del settore.