Il Governo italiano conferma la sua volontà di risolvere il problema del digital divide in Italia il prima possibile e di rendere accessibile la banda larga in tutto il territorio. Dopo l’approvazione del Decreto fibra ottica, infatti, è stato presentato il piano per l’ultrabroadband, che vede protagonista Enel con il suo progetto Open Fiber. Le stime indicano che si vuole portare la connessione internet in fibra ottica al 50% del territorio italiano, con tutti vantaggi dovuti alle caratteristiche di questa tecnologia di rete. Non solo, entro fine aprile dovrebbero partire le gare per le cosiddette aree a fallimento, ovvero quelle zone in cui non è vantaggioso investire per le compagnie telefoniche. Intanto, il CIPE (Comitato interministeriale per la programmazione economica) dovrebbe stanziare 4,9 miliardi di euro per raggiungere questi obiettivi.
Il Decreto fibra ottica
Il Decreto fibra ottica (Dlgs 33/2016) fu pubblicato nella Gazzetta Ufficiale a febbraio, con tutti i dubbi del caso. Si trattava di un passo avanti nella lotta contro il digital divide e prevedeva incentivi e procedure più snelle per rendere più facili e veloci i lavori di cablaggio delle compagnie telefoniche. Il decreto fa parte di tutte quelle inziative volute dal governo proprio per sbloccare la situazione della banda larga in Italia e combattere il digital divide.
Gli stessi principi hanno regolato la decisione, nel Decreto Salva-Italia, di incentivare le compagnie che investissero nelle “aree a fallimento di mercato” con un credito di imposta sul 30% del costo di investimento. Per non parlare del Piano nazionale Banda ultralarga e del Piano Crescita Digitale, inziative che raccoglievano gli aiuti europei proprio per allargare alla maggior parte del territorio l‘ADSL e la fibra ottica e permettere anche agli abitanti delle zone più impervie e isolate di connettersi a internet con una connessione stabile e veloce.
Il piano per l’ultrabroadband e l’accordo con Enel si pone proprio tra queste iniziative e condivide gli stessi obiettivi. I piani di Enel, alleata con Wind e Vodafone, si scontrano con quelli di Telecom e Fastweb che hanno preferito non accodarsi e investire da soli. Da questa lotta potrebbero nascere non pochi vantaggi per il mercato e i consumatori. Staremo a vedere.
Il piano per l’ultrabroadband e Enel Open Fiber
L’idea del Governo italiano, dicevamo, è quella di coprire l’intero territorio italiano con connessioni che arrivano a 30Mbit/s, mentre raggiungere il 50% con connessioni che arrivano a 100Mbit/s. Insomma, fibra ottica ovunque. E lo Stato ha scelto Enel con il suo progetto Open Fiber come partner di questa iniziativa e principale investitore per il cablaggio. Il progetto prevede investimenti per 2,5 miliardi di euro per lo sviluppo della rete e l’inizio delle gare di appalto, già alla fine del mese, per le aree a fallimento di mercato, per le quali il CIPE ha già stanziato 2,2 miliardi. Alla fine, l’investimento statale promesso si aggira intorno ai 4,9 miliardi.
In queste gare Enel, in tandem con Wind e Vodafone, si scontrerà con Telecom e Fastweb che guardano con favore agli incentivi messi sul tavolo dallo stato. E già si intravedono le possibili direzioni che questa “guerra” potrebbe far prendere al mercato delle connessioni a internet, con la dichiarazione dell’AD di Enel per il quale sarebbe bellissimo che TIM si unisse alla banda. Tempi bui per Fastweb all’orizzonte?